8. Posso dire che mi sembra una stronzata?

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Silvia
La sala riunioni stava iniziando a riempirsi. Binotto l'aveva presentata al resto del team: a essere onesti, non sembravano troppo felici della sua presenza. Silvia non diede troppo peso alla cosa; era pur sempre una tirocinante con pochi requisiti e una bella responsabilità. Aver convinto, a sua insaputa, Charles Leclerc a non lasciare la scuderia nella merda più totale.
Non sapeva se gli altri membri del team fossero a conoscenza di quel particolare, ma lo sguardo di alcuni le fece credere di si.

Iniziò la riunione e Binotto presentò il progetto, gli obiettivi, le strategie. Elencò brevemente gli impegni precedenti all'inizio delle gare e poi la chiamò sul palco. Non si aspettava di certo una cosa simile. Se c'era una cosa che odiava, quella era stare al centro dell'attenzione. Suo malgrado, si decise a raggiungere il team principal.
"Lei è la nostra nuova tirocinante; non ha competenze ingegneristiche, ma è sveglia e motivata. Conto su di voi per farla sentire a casa. Farà parte del team di Leclerc."
Cosa? Dal contratto che aveva firmato aveva capito che avrebbe supportato il team. Nessun riferimento a nessun pilota.
Vide Charles applaudire sotto al palco e tornò a sedersi.

La presentazione continuò, elencando una serie di eventi che si sarebbero svolti nel pre-season. Poi, finalmente, salirono sul palco i due piloti. Dopo il discorso di Carlos, leggermente paraculo secondo Silvia, fu il turno di Charles.
"Sono molto eccitato per il nuovo anno di gara che sta per iniziare. Ho voglia di dimostrare che siamo molto si più di ciò che si è visto lo scorso anno. Dobbiamo mantenere la nostra posizione nella classifica costruttori. So che avrò il vostro supporto, grazie a tutti"
Ancora più paraculo di Carlos, pensò Silvia. Era decisamente stupita dalle parole del pilota. Neanche un riferimento al mondiale, nessun obiettivo individuale.

In quel momento, sentì la notifica. Charles le aveva scritto su Instagram.
'Potresti almeno fingere di essere un po' più entusiasta?'
Vide il ragazzo voltarsi e sorriderle.
'Hai cambiato idea sul mondiale?'
'No. Ma certe cose meglio non dirle ad alta voce. Non tutti sono dalla mia parte, e sono certo che qualcuno del team di Carlos mi vorrebbe morto, anche se tu pensi che sia il contrario.'
Perfetto, Carlos non sapeva tenere un cecio in bocca.
Bloccò il telefono e seguì la fine del convegno, prima di raggiungere la mensa per il pranzo.

Charles
Avrebbe riconosciuto quello sguardo ovunque: Silvia era delusa dalle sue parole. Lo aveva immaginato, considerato il caratterino che aveva sfoggiato durante il colloquio. Però Charles era quello: nonostante il periodo turbolento con Binotto, lo rispettava molto. Gli aveva chiesto la gentilezza di non palesare i suoi obiettivi, per non gettare nel caos la fabbrica.
E lui aveva accettato di buon grado. Non aveva bisogno di urlare il suo obiettivo al mondo: anzi, meglio tenerlo per sé.

Lei però non sembrava dello stesso avviso, e non faceva niente per nascondere il suo disappunto. Charles la seguì in mensa e si avvicinò alla ragazza.
"Ti mostro come funziona, e poi pranziamo insieme."
"Non mi sembra di avere scelta."

Silvia lo seguì: prese il vassoio e si avvicinò al lunghissimo self service.
"Pesce o carne?" Chiese il monegasco.
"Verdure, sono vegetariana." Charles sorrise e le porse il piatto di verdure miste con pomodori e burrata.
Lui scelse il piatto di pesce e si accomodarono al tavolo che Silvia capì essere riservato al pilota.

"Perché non hai accettato la richiesta su Instagram?"
Chiese il pilota mentre addentava il suo branzino.
"Non voglio alimentare gossip, il tuo compagno ha già iniziato a fare supposizioni." Rispose la giovane indicando Sainz che stava entrando nella mensa.
"Ha senso. Non ci avevo pensato, scusami. Però sono curioso di vedere il tuo profilo, per conoscerti."
"Quindi credi che chiunque visiti il tuo profilo ti conosca?"
Charles incassò il colpo.
"No ovvio, ma è diverso. Tu non sei famosa e hai un profilo privato, mi fa pensare che ti rappresenti abbastanza, non è così?"
"Non ne sono certa." Rispose enigmatica la ragazza.

"Per il mondiale..."
"Non mi devi spiegazioni, Charles." Il suo nome pronunciato da lei aveva un suono diverso.
"Certo che devo, sei nel mio team."
Sorriso.
"Non voglio scoprire le carte così presto. Non mi sembra il caso. Magari tra qualche mese, se le cose vanno bene."
"Posso dire che mi sembra una stronzata?"
"Lo avevo intuito si, mi vuoi spiegare il motivo?"
"Se taci sei uguale a Carlos. Senza ambizione, senza voglia di migliorarti. E non metto in dubbio che tu la abbia, ma se non lo fai capire al team finirà come anno scorso."
"Conto sul fatto di aver imparato dai miei errori, nel momento in cui non mi sentirò il primo pilota metterò le cose in chiaro."
Silvia sorrise, non propriamente convinta.

"Stasera passo da te alle 22."
Le disse prima di alzarsi e andarsene.

PROMISES - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora