ció che non si dice.

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❪ TEENAGE DREAM  /  ludovica grimaldi  ❫❝

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❪ TEENAGE DREAM / ludovica grimaldi ❫
❝ . . . xx, ' ciò che non si dice ' !  . . . ❞
@ ANT1-H3RO , dom 16 ott 22.
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05 pm.

la finestra lievemente scoperta dalla tenda bianca lasciò entrare un fascio di luce diretto verso gli occhi ambra di Chiara, seduta a gambe incrociate e schiena rivolta al muro, mentre giocherellava con l'elastico.
Sospirò, girando lo sguardo verso la porta della sua stanza, e riflettè: devo davvero farlo? si domandó.
Voleva davvero mettere fine a quella tortura che si
era inflitta da sola ma allo stesso tempo un possibile rifiuto, avrebbe reso la loro convivenza un inferno.
Ma fino a quando poteva vivere con quel magone ?
Chiara l'aveva capito già da tempo, semplicemente
si rifiutava di accettarlo: un po' per il fatto che fosse una ragazza, un po' per la paura di poter ricadere in qualcosa simile a ciò che aveva vissuto nei due anni precedenti, insomma aveva trattenuto finché poteva.

Ma adesso era arrivato il momento di buttare fuori.

Come va, và! Sospirò prima di attraversare in fretta
e furia la stanza azzurra per dirigersi subito verso quella arancione la cui porta venne spalancata da niente poco di meno che da Ludovica stessa:
« ludo... » sussurrò con il fiatone « ti ho svegliata? »
La ventenne le sorrise: « stavo venendo a cercarti veramente » quelle parole pietrificarono Chiara.

« anche io, volevo parlarti » disse lentamente.

« d'accordo » sussurrò « ma spostiamoci da qui che se si sveglia rita so cavoli » ridacchiò la più grande.

la casetta era deserta e Chiara non riusciva proprio a riconoscerla senza Wax che faceva casino ogni due per tre, Gianmarco che faceva partire applausi dal nulla o Ramon che cominciava a girare e nessuno sapeva quando si sarebbe fermato ma sopratutto se
si sarebbe fermato: quei ragazzi erano tutto per lei.

« è strano vero? » Ludovica la riportó sulla terra « la casetta così tranquilla non l'avevo mai vista » rise.

« già » rispose visibilmente a disagio.

il silenzio le inghiottì, come spesso capitava tra loro.
« da chi comincia? » parlò Ludovica « magari è la stessa cosa » disse con tono speranzoso la ballerina.
« guarda lo spero » confessò sospirando, mettendosi di fronte all'altra, riuscendo a guardarla negli occhi.

« scusami » disse « non sono molto brava a parole »

« allora dimostramelo » esclamò Ludovica « usa i fatti, Chiara » sembrava quasi la stesse supplicando.

Chiara rabbrividì; se proprio lo vuole! Sospirò e poggiò di sbotto le sue labbra sottile su quelle carnose di ludovica che emisero un gemito, per lo spavento. Il suo stomaco si trasformò in uno zoo scatenato. Fuochi di artificio solleticarono il suo ventro piatto e il fiato cominciava a mancarle ma nonostante questo, di staccarsi da Ludovica proprio non ne voleva sapere. Era un bacio desiderato e sudato fino all'ultimo secondo ma dato che sentiva la testa scoppiare a causa della mancanza d'aria, dovette staccarsi per forza: « si » interruppe il momento Ludovica « era proprio la stessa cosa » sorrise ingenuamente prima di aprire le braccia e catapultarsi sul corpo esile della cantante.

Si sistemarono abbracciate sul divano: le loro teste una appoggiata all'altra, il braccio della cantante
giarava attorno al busto della ballerina e le loro gambe erano un groviglio unico, impossibile da sciogliere.

« da quanto? » domandó ludovica « che cosa? » disse Chiara facendo finta di non aver capito.

« da quanto lo hai capito ? » riformulò la domanda.

« la smetti di farmi domande scomode » rise Chiara.

« è una domanda innocua Chiara » ridacchiò.

« da un po' » rispose mentre giocherellavo con il suo braccialetto « ma avevo paura di affrontarlo » disse.

« il sentimento? » Chiara annuii senza guardarla.

Ludovica appoggiò la testa sulla mano riuscendo finalmente a guardare lo sguardo spento di Chiara.
« Non ho una bella immagine dell'amore » disse « I miei genitori non si sono mai amati e il mio ex non
ha mai amato me » sospirò « Federico non ha mai
preso in considerazione nessuna delle mie passioni.
Le riteneva inutile: la mia vita doveva essere solo
studio, studio, studio e ancora studio. Ho dato e perso tanto per lui ma niente è mai tornato indietro, neanche il suo amore nei miei confronti » spiegò tristemente.

« È un manipolatore, menefreghista del cazzo » sussurrò per nascondere la rabbia con cui l'aveva detto, anche se ludovica lo aveva percepito benissimo, infatti le strinse il fianco delicatamente.

« non credo di averlo amato davvero » aggiunse « o almeno, per i primi sei mesi dei lunghi quattro anni » Ludovica spalancò gli occhi « quattro anni? » annuii.

« hai subito quella tortura per ben quattro anni? » .

« Già » tirò su col naso « avevo paura di riviverlo »
« nonostante sapessi perfettamente che non hai nulla di lui, fortunatamente » disse guardandola negli occhi

« scusami » si mise seduta abbracciandosi le gambe
« doveva essere una bella serata » disse asciugandosi le lacrime dal volto. Ludovica l' affiancò: « Chiara, qualsiasi cosa ti riguardi è bella, anche le tue calze bucate lo sono » le baciò la tempia prima di alzarsi.

La cantante si guardò subito i piedi, ed infatti aveva un foro su entrambi i calzini. La baciò ancora , sulle labbra stavolta, facendole nascere un sorrisetto.
« ah e » la chiamò « sei fredda come un ghiacciolo »

« fottiti » ridacchiò prima di lasciare anche lei il salotto e ritirarsi finalmente in stanza per dormire.

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