la mezzanotte era scoccata, e finalmente anche lei aveva compiuto diciotto anni. Incurvo leggermente le labbra arrivando a formare un sorriso nostalgico. Quando era bambina sbatteva i piedi sul pavimento, incrociava le braccia al petto e gridava di voler diventare adulta il più presto possibile, adesso che, i diciotto anni li aveva compiuti per davvero, quasi voleva tornare a quando ne aveva sei e altrettanti problemi, e che problemi ! Il problema più grande che l'aveva messa davvero in crisi era quando la sua maestra preferita all'elementari non le aveva fatto il cuoricino accanto al « bravissima » sul quaderno. Cacciò fuori il fumo che aveva aspirato dalla sigaretta elettronica—rubata a Maddalena, ignara. Se ripensava alla quantita di volte che aveva rifiutato le sigarette offerte da Aisha si sarebbe messa a ridere.
« io non fumerò mai ! » diceva...
La porta che dava sulla veranda si aprì lentamente, ma Chiara, persa nei meandri più oscuri della sua mente, non se ne accorse: « da quanto tempo? » Con sua grande sorpresa, era Ludovica sulla soglia. Con la bocca mezza spalancata per la sorpresa, non riuscí a rispondere alla domanda dell'altra ragazza: « eh? » esclamò confusa, con tono interrogativo.
« da quand'è che fumi? » riformulò la domanda lei.
« ah.. » sussurrò « una settimana fa ho chiesto a Madda se mi lasciasse provare, lei ha accettato e... »
« non dovresti farlo » le consigliò prendendo posto accanto a lei senza però guardarla mai in faccia.
« non fumo mica tutti i giorni...quando mi va! » fece spallucce riprendendo a fumare « poi pure tu fumi »
« si ma tu non dovresti farlo » rispose fredda.
Seguí il silenzio che fece rabbrividire Chiara; Quel silenzio era carico di rabbia, tristezza e confusione. Poi Ludovica parlò ancora « e...perché lo fai? ».
« non ho mai amato il fumo ma, ultimamente, sembra l'unica cosa in grado di soddisfarmi » disse
Anche stavolta calò il silenzio tombale, rabbrividì. Odiava stare in silenzio: il silenzio era in grado di far venir fuori anche le parole pensate ma mai dette. Ludovica si schiarì la voce ancora, « e, auguri... ». Chiara rivolse il suo sguardo direttamente in quello di Ludovica che, per la prima volta quella sera, le sorrise. Sorrise , sorrise con gli occhi perché, anche se provava un inevitabilmente rabbia nei confronti di Chiara, gli occhi con cui la guardava erano sempre gli stessi. Quando i loro occhi si erano incontrati dopo giorni, quelli di Ludovica avevano ripreso vita.
