Capitolo 3

301 39 10
                                    

Kacchan

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Kacchan.

Quel nomignolo rimbombava dentro al suo cervello, obbligandolo ad afferrarsi la testa tra le mani. Affondò le dita tra i propri capelli, stringendo le ciocche e tirandole quasi a volersi fare del male.

Era lì, davvero? Di fronte ai suoi occhi?
Gli lanciava continui sguardi, volendo vedere se, ad un certo punto, sarebbe svanito.
Ma era sempre lì, sotto la sua pelliccia di orso, mentre continuava ad avanzare verso di lui, con un sorrisetto beffardo stampato sul viso.

Il respiro di Katsuki aumentò, mentre stava con la schiena ricurva e le braccia morte lungo i fianchi. Ed un moto di rabbia si impossessò di lui...

Perché quel ragazzo dai capelli verdi, che in quel momento sembrava che si stesse prendendo gioco di lui, era tornato... Dopo essere sparito per sei lunghi mesi.

Sei mesi in cui Katsuki non aveva mai smesso di pensarlo. Non era più riuscito ad andare a letto con qualche prostituta, e non era nemmeno riuscito a sbattersi qualche ragazzo ubriaco che perdeva i freni inibitori.

Si scaraventò sull'altro, atterrandolo con il proprio corpo, sovrastandolo mentre tutto di lui tremava. Lo voleva uccidere, voleva fargli del male, ma al tempo stesso lo avrebbe tanto voluto stringere a sé, abbracciarlo, baciarlo...

I suoi occhi pizzicarono, in maniera talmente dolorosa che voleva strapparli dalle orbite.
Caricò un pugno, mentre ringhiava. Voleva vendicarsi di tutte le sofferenze, voleva fargli provare quel dolore lancinante che lo aveva trapassato per mesi...

Sospese il pugno in aria, quando vide quegli smeraldi brillare per un attimo, e le labbra schiudersi, quasi ad invitarlo verso di sé. I suoi pensieri erano terribilmente confusi, non riusciva a trovare un filo logico tra essi.

Gridò, con tutta la forza che aveva, andando a schiantare il pugno.

L'altro, per un attimo tremò, avendo potuto vedere il vero dolore negli occhi di Katsuki, avendo potuto vedere la vera furia che si nascondeva dentro di lui.
Mitsuki gliene aveva parlato, suo figlio era un concentrato di rabbia, e poteva diventare un pericolo per chiunque, se non trovava il modo di mantenerla stabile.

Ma, nonostante quell'ira che contornava le sue pupille, il pugno si schiantò sul terreno a pochi millimetri dal suo volto. Non si era reso conto di aver trattenuto il respiro, fino a che espirò con forza tutto l'ossigeno che aveva bloccato dentro di sé.

Guardò il più grande, trovandolo più bello che mai... Il volto devastato, le sopracciglia aggrottate e gli occhi spiritati. Il peggior lato di Katsuki, ma Dio solo sapeva quanto lo faceva impazzire.

Quel silenzio tetro veniva rotto solamente dai loro respiri affannosi, mentre gli sguardi non venivano mai districati.

Izuku, aveva imparato molte cose... E tutti i segreti di Katsuki li aveva memorizzati, tenendoli ben stretti a sé.

𝙶𝚞𝚗𝚜 & 𝙻𝚘𝚟𝚎 - 𝚁𝚎𝚟𝚎𝚗𝚐𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora