Il fumo dell'esplosione oramai era svanito, dando spazio a nubi dovute alla grande quantità di neve che stava scendendo a gran velocità dalla montagna.
Tutti gli animali correvano nella parte opposta, ed anche Izuku provava a scappare, zoppicando ed inciampando, seguendo la direzione per arrivare al Lago Isabella, dove si trovava il loro accampamento momentaneo.Stringeva i denti, sentendo le forze abbandonarlo, mentre non osava girare il volto sentendo solamente i rombi dovuti alla valanga che sicuramente si stava avvicinando a lui.
Un tarlo iniziò a trapassare i suoi pensieri, obbligandolo a credere che forse l'essere tornato nella banda di Bakugo non era stata una buona idea. Alla fine, creava solo guai, e le volte che usciva in missione, rischiava la morte...
Si voltò indietro solamente quando sentì dei fischi, delle fruste in azione e delle falcate pesanti.
Cavalli in avvicinamento...In un modo o nell'altro, sarebbe morto.
Afferrò i suoi revolver, sollevandoli nella direzione delle voci: non sarebbe morto invano.
Accennò un sorriso, pensando che quella missione non l'avrebbero conclusa. La valanga non era stata sicuramente d'aiuto..."Scusami, Kacchan...". Assottigliò lo sguardo nel vedere delle sagome avvicinarsi da dentro le nubi.
Caricò i colpi.
"Deku!".
I suoi smeraldi si sgranarono nel sentire la sua voce, la voce che lo faceva sentire a casa. Ripose le pistole nelle fondine, gemendo dal dolore quando riprese la corsa nella direzione opposta, sollevando un braccio per poter essere afferrato.
"Kacchan! Qui!". Gridò, sentendo le falcate sempre più vicine e veloci, attutite dalla neve e dalla valanga.
Era così tremendamente vicina.Un sorriso gli sbucò quando una mano forte agguantò con potenza il suo braccio, trascinandolo e cercando di sollevarlo sull'animale.
Lo era andato a salvare... Lo aveva salvato. Lui...
Incrociò quegli occhi rossi, pieni di paura, ma anche di vita. Paura di poter perdere il ragazzo amato...
La velocità a cui andavano permisero ai ragazzi di arrivare in fretta al Lago Isabella, mentre Izuku rimaneva appeso al braccio di Katsuki, aggrappato con l'altra mano alla sella di Best Jeanist che stava mettendo anima e corpo in quella fuga sfrenata.
"Qui non arriverà!".
Le zoccolate iniziarono a farsi più secche, mentre arrivarono sulla superficie spessa del lago totalmente ghiacciato. Diminuirono la velocità, iniziando a trottare, così da poter aiutare il verdino a salire correttamente, senza rischiare di cadere.
Una mano estranea afferrò la pelliccia del minore, sollevandolo con forza per permettergli di salire dietro Katsuki, e quest'ultimo manteneva la presa ferrea sull'avambraccio di Izuku per non rischiare di farlo scivolare.
Gemette dolorante quando scavalcò la groppa del cavallo con la gamba ferita, strizzando gli occhi ed aggrappandosi con forza alla schiena del biondo, che con la mano con cui non teneva le redini del cavallo, continuava ad afferrarlo e sistemarlo meglio dietro di sé.
Quando Izuku riaprì gli occhi, guardò di fianco a loro il ragazzo bicolore che teneva sotto controllo la valanga, oramai era arrivata a valle e non li avrebbe potuto raggiungere oltre al lago.
Gli occhi freddi si puntarono in quelli verdi del ragazzino, che con respiro spezzato dalla fatica e dal dolore mormorò un flebile "Grazie".Shoto non rispose, scosse semplicemente la testa e distolse lo sguardo, riprendendo a galoppare, insieme al capo. Quest'ultimo teneva il braccio libero rivolto indietro, a tenere ben saldo il fianco del minore.
Aveva rischiato di perderlo di nuovo... Ma non sarebbe mai successo. Avrebbe addirittura sacrificato la sua vita, pur di salvarlo.
Scesero dai cavalli una volta raggiunta l'altra sponda, dove gli altri componenti stavano aspettando in ansia il loro arrivo. Katsuki si lanciò quasi a terra per poter afferrare immediatamente Izuku, ed aiutarlo a scendere da Best Jeanist, che con le gambe tremanti aveva compiuto il suo dovere di salvataggio.
Il verdino mugolò nel sentire una fitta alla gamba appena toccò il terreno, obbligandolo ad afferrare le braccia forti di Katsuki, che non si mosse di un centimetro.
Aveva il fiatone, con le labbra schiuse e nubi bianche e rapide che uscivano da esse.Izuku risollevò il capo, avendo quasi paura a guardare il biondo. Aveva fatto un'altra cazzata, enorme a dire il vero...
Aveva rovinato tutto il piano, dovevano agire immediatamente o fuggire.
Ma quando incrociò i rubini...Katsuki stava sorridendo, nonostante la tensione sul suo viso che era palese, stava sorridendo.
Afferrò il viso del più piccolo, premendo la fronte contro la sua e sbuffando una risata.Izuku era confuso, non aveva idea del motivo di quella reazione...
"K-Kacch...".
"Razza di idiota... - Ringhiò, nel sorriso, affondando le dita tra i riccioli scarruffati ed umidi per colpa della ruzzolata - Ricordati molto bene... La tua fottuta morte avverrà per mano mia".
I rubini erano accesi, poteva quasi vedere delle fiamme dentro di essi. Le labbra del minore si incresparono, aprendosi anch'esse in un sorriso, mentre si lasciò trascinare da lui.
Le labbra del maggiore si schiantarono quasi con rabbia su quelle morbide e delicate del verdino, che strabuzzò gli occhi stupito totalmente.
Gli altri compagni iniziarono a fischiare e battere le mani, scoppiando in fragorose risate, che travolsero anche Izuku, mettendosi a ridere nel bacio. E tutto quello, quelle meravigliose emozioni, quella spensieratezza momentanea, l'avrebbe pagata oro per poter farla durare di più.
Ma sapeva che non era possibile, non in quel momento.
"Capo, arrivano...". Tokoyami, che era in attenzione sul suo Dark Shadow a qualche metro di distanza, osservava in lontananza là dove la neve della valanga si era fermata, osservando le numerose figure scure che si avvicinavano.
Katsuki si staccò dal verdino, tenendolo comunque stretto a sé e ghignò, sollevandosi la bandana sul volto.
"Oi, Sero... Sistema la ferita di Deku, più veloce che puoi, lo voglio al mio fianco quando ammazzeremo quel figlio di puttana. Mezza-faccia, tu coprili. Capelli di merda e fulminato, voi due con me nella boscaglia, più siamo coperti, meglio è. Tokoyami, vedi di attivare le trappole come hai fatto prima, e facciamo saltare in aria qualche deficiente".
I suoi occhi rossi si puntarono negli smeraldi spalancati del verdino, che manteneva il sorrisetto soddisfatto mentre con le braccia rimaneva ancorato a lui.
Le pupille scattarono su ogni centimetro del viso del minore, mentre si inumidì le labbra lentamente, quasi affamato.
Rubò con trasporto un altro bacio al più piccolo, che ricambiò con noncuranza. Loro erano fatti per stare insieme, era scritto, era ovvio."Ci vediamo tra poco... - Gli morse il labbro inferiore, spingendolo poi verso Sero che si era avvicinato, in attesa - E quando tutto questo sarà finito, preparati... Non sarò gentile".
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𝙶𝚞𝚗𝚜 & 𝙻𝚘𝚟𝚎 - 𝚁𝚎𝚟𝚎𝚗𝚐𝚎
Fanfiction[2° Parte] Crescere a volte fa paura, ma è inevitabile e, sotto alcuni punti di vista, meraviglioso. Due ragazzi, collegati dal destino, finiranno sempre per ritrovarsi, in un mondo che ancora non è pronto. In un mondo nel quale il passato tornerà s...