Capitolo 4

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"Mi stai dicendo che

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"Mi stai dicendo che... Izuku, il tuo Deku e il nostro broccolo... - Le labbra di Kaminari e Kirishima tremavano, mentre osservavano il loro capo furibondo che non faceva altro che camminare avanti ed indietro di fronte alla propria tenda - Ti ha... Ti ha fatto il culo?".

"Non mi ha fatto il culo, idioti! - Sbraitò, puntando l'indice verso di loro - Best Jeanist mi ha buttato giù!".

"Quindi... Pff... Q-Quindi... - Denki non riusciva a parlare, portandosi una mano di fronte alla bocca, chiudendola a pugno per non rischiare di scoppiare - Sei caduto... Da cavallo, Izuku ti ha ripreso... E ti ha atterrato... Dicendoti che ha rapito uno dei figli Todoroki... Ho capito bene?".

"Senti, capisci quel che vuoi capire. Comunque, sì, è così".

I due si guardarono, gli occhi rossi di Kirishima pieni di lacrime e l'espressione esilarante di Kaminari, che cercava di non scoppiare... Ma fu più forte di loro. Si piegarono in due scoppiando in una fragorosa risata, mentre si colpivano a vicenda le spalle e tentavano di bloccare quelle lacrime che le troppe risate gli stavano facendo uscire.

Katsuki digrignò i denti, afferrandosi il setto nasale e stringendolo appena, sentendo il dolore della testata che aveva ricevuto.

Già... Izuku lo aveva proprio atterrato...

"Ora basta, se non volete una pallottola piantata in fronte!".

Kaminari si appoggiò alla schiena del rosso, nascondendo il proprio volto per poter riprendere un'espressione il più seria possibile, mentre Eijiro cercò di indurire la propria per evitare di fare arrabbiare ancora di più il suo amico.

"Okay, d'accordo... Scusaci - Prese un profondo respiro, sorridendo però apertamente - E dimmi, stava bene? Come lo hai visto?".

Il biondo incrociò le braccia al petto, inclinando il capo all'indietro, iniziando ad osservare il cielo totalmente coperto di nuvole: "Lui sta bene... O almeno, fisicamente sta decisamente bene. Ma... C'è qualcosa di diverso. È cambiato... E sono preoccupato".

Kirishima diede una gomitata a Denki, sorridendo e ammiccando: "Che ne dici Bakubro, lo andiamo a riprendere?".

E così, mentre i tre compagni iniziarono a darsi da fare per poter riprendersi Midoriya, nell'accampamento di Mitsuki e Masaru la tensione era elevata.
La coppia aveva lasciato andare in giro tranquillamente il piccolo Izuku, come erano soliti fare. Oramai aveva imparato molto bene come muoversi là fuori ed aveva assimilato ogni tipo di insegnamento, e non avevano più preoccupazioni di alcun tipo.

Mitsuki, nonostante il carattere molto simile al figlio, aveva un'elevata sensibilità ed empatia, soprattutto nei confronti dei ragazzi e delle ragazze giovani. Fin dai primi giorni, aveva notato un cambiamento da parte di quel ragazzino spettinato, gli occhi erano lo specchio di quell'anima fragile che aveva iniziato a crearsi un muro tutto intorno a sé come se avesse bisogno di una protezione interna.

𝙶𝚞𝚗𝚜 & 𝙻𝚘𝚟𝚎 - 𝚁𝚎𝚟𝚎𝚗𝚐𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora