Li sento. sono qui. vogliono me.
Salto giù dal letto e stringo i pugni...1...2...3... Sento il campanello suonare, eccoli. sospiro e sorrido al mio riflesso sullo specchio che mi guardava con occhi privi di sentimento, stavo per fare il passo successivo, finale come dite voi, il passo che mi cambierà la vita per sempre, quel passo che mai vorreste fare, neanche sotto tortura. Uscii dalla camera e scesi le scale rimanendo ferma a guardare la porta, senza fare il minimo movimento, trattenni il respiro e bussarono rumorosamente, guardai in giro, nessuna via di fuga, peccato me la sarei data a gambe se avessi potuto ma non potevo, non più almeno, sorrisi e aprii la porta, ecco ora si che avevo detto addio alla mia lucidità mentale!Mi chiamo Luna, Luna Destiny ho 18 anni e sono figlia di Marco Polin Destiny e Caterina Valin Monroe i due capi branco della razza dei Loup-Garou, se non ne avete sentito parlare, bhe, diaciamo che è una razza molto forte, nessuno da quando siamo nati sulla terra è mai riuscito a metterci i piedi in testa e tutti hanno paura di noi, che seppur semplici lupi normali eravamo letali e potevamo contare sulla forza in ogni scontro.
Vivo in un villaggio di miei coetanei che fanno la fila per poter conquistare le donne lupo, ma con me nessuno riusciva a fare il primo passo che già scappava via urlando per colpa del mio caratterino. ciò mi faceva sembrare una preda succulenta e difficile da domare che portava malinconia ai propri genitori, loro non volevano che diventassi una zitella come zia Robin. A quanto ne so non si era mai sposata per colpa del suo caratteraccio.Mi svegliai con i sensi tutti intorpiditi e sbadigliai stiracchiandomi, ero riposata al massimo ed ero felice. sorrisi balzando giù dal letto e andai in bagno a farmi la doccia, la sera prima avevo corso per tutto il bosco cacciando solamente un coniglio, per molti poteva essere un pasto abbondante ma per me no. "luna!" Sentii mamma che mi intimava di muovermi e sbuffai prima di correre a vestirmi, per poi scendere giù in salotto "buongiorno piccola guerriera" stampai un bacio sulla guancia a papà, era da quando gli avevo morsicato un polpaccio, perché non volevo andare a scuola, che mi chiamava cosi. da quel giorno si venne a scoprire come sarebbe stato il mio carattere., divertente non credete?
Li salutai prima di uscire di casa e mi avviai verso scuola. era l'ultimo anno, presto avrei dovuto scegliere che cosa farne della mia vita e sicuramente sarebbe stato un vero e proprio massacro con i miei genitori, già perché mentre loro decidevano a chi darmi in sposa per portare avanti l'eredità del branco, io pensavo a come vivermi la mia vita in pace, senza obblighi o cose noiose come scrivere scartoffie che probabilmente verranno solo che buttate nel cestino senza venire lette.
troppo presa dai miei pensieri non mi accorsi di un ragazzo a cui per sbaglio andai a sbattere addosso, facendo volare a terra i miei libri "ehy attento" borbottai raccogliendo i libri "non sono io che sono andata addosso a qualcuno" alzai lo sguardo rimanendo immobile, due occhi azzurro mare mi stavano guardando curiosi. il ragazzo era alto, capelli neri, labbra carnose, corpo muscoloso che trasudava energia e fierezza da tutti i pori. Il suo odore era misto tra selvaggio e libertà con un pizzico di odore salato di mare addosso, cosa che mi stupì a tal punto da farmi quasi sbavare, quasi.
Mi risvegliai dall'incantesimo, che diavolo mi prendeva?. raccolsi tutti i libri e mi rialzai guardandolo male "oh ma che gentiluomo" sorrisi sarcastica e lo vidi alzare un sopracciglio sorpreso dalla mia risposta, non me ne cruciai correndo via ed entrando a scuola.
Per tutto il tempo non prestai attenzione alla lezione di psicologia, pensando continuamente agli occhi azzurri del ragazzo di prima, chissà chi era? Non l'avevo mai visto in giro. "luna allora?" Spalancai gli occhi guardando il mio prof di psicologia "come?" Lo vidi sospirare "ai ai ai signorina destiny oggi è mentalmente assente, vuole che le porti un caffè da svegliarla?" M'irrigidii, dovevo mantenere la calma altrimenti avrei rischiato la sospensione e il prof di mangiare il cancellino della lavagna "magari un cappuccino con cioccolato prof, con 3 cucchiaini di zucchero grazie" la classe scoppiò a ridere e lui mi squadrò da testa a piedi riprendendo la lezione, umani tutti uguali, si sentono forti, ma appena gli rispondi a tono si fanno piccoli piccoli, bha.
Finalmente finirono le lezioni permettendoci di tornare a casa, ma non riuscii a fare due passi fuori dalla classe che il ragazzo più popolare della scuola mi picchiettò un dito sulla spalla, facendomi voltare "ciao senti prima sei stata un mito...si insomma...bel caratterino" sorrisi divertita, il ragazzo era timido "bhe volevo chiederti se ti andava di uscire...con me?" Sarà stato pure un ragazzo timido ma la tenacia ce l'aveva "certo, quando? Dove? Come? Perché?" Scherzai con lui facendolo ridere e riflettere "allora ti va domani?in piazza? Con me? perché mi piaci?" il mio sorriso si allargò e annuii facendogli l'occhiolino, quel ragazzo era divertente e chissà magari mi sarebbe piaciuto.Entrai in casa schivando per un soffio una scarpa "ragazzina il professore di psicologia ci ha chiamati! Ha detto che il tuo comportamento è inadeguato" sbuffai alzando gli occhi al cielo, mamma credeva a tutto quello che le dicevano "ho solamente risposto ad una sua provocazione, facendolo vergognare davanti a tutta la classe! mamma ha fatto tutto lui, se non avesse cercato di mettermi i piedi in testa non sarebbe mai successo" riuscii anche a schivare l'altra scarpa, mamma aveva la brutta abitudine di lanciare il primo oggetto che le capitava a tiro e papà ne era pienamente consapevole. una volta gli aveva lanciato un tavolino di vetro addosso. per fortuna non lo beccò quel giorno, altrimenti a quest'ora non avrei più un padre che puntualmente apparse sulla soglia della cucina, guardandoci "amore calma! sai com'è il suo carattere, se quel professore ha fatto quello che lei ha detto per me ha fatto più che bene" sorrisi almeno uno che la pensava come me c'era, ecco perché adoravo mio padre perché avevamo le stesse idee! invece mamma non capiva mai, per questo sballava tirandoci cose addosso "marco ma tu da che parte sei? Lo sai che se si fa espellere nessuno la vorrà più per la sua impertinenza" sbuffai infastidita, sempre la stessa storia trovarmi un marito. corsi di sopra prendendo una scatola di biscotti, la divorai in meno di 5 minuti leggendo obsidian di jennifer l.armentrout.
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wolf (In Revisione)
Werwolf"Il vero lupo chi è? Quello che vive nel bosco o un umano?" Un incontro che cambierà le carte in tavola del destino, un'amore intenso ma spezzato dalle scelte del branco e una catastrofe che cambierà la vita di tutti. Ecco questa è la vita di luna d...