Minho ritorna a casa, a Santa Monica, dopo tanti anni di assenza. Sta per compiere 27 anni e non vede l'ora di rivedere Felix, il suo fratello più piccolo, nella casa di famiglia.
Felix si prepara per il suo ultimo anno di liceo e presenterà a Minho...
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"Non riesci a dormire?"
Settembre sta per finire. Minho è tornato a casa da quasi un mese, e ha avuto così tanto da fare che gli sembrava di non essere mai andato via. Aprirà il suo studio da lì ad una settimana, subito dopo il compleanno di Chris. Quella sera, una notte di luna piena, ha qualche difficoltà a dormire. Gli succede spesso prima di qualche grande evento, e l'apertura del suo nuovo studio, il suo progetto, la sua avventura, lo tormenta più di quanto vuole ammettere. Ama ballare, è bravo, è un dato di fatto, ma ha paura di non riuscire ad essere un buon insegnante. E nonostante l'incoraggiamento dei suoi amici, la sua mente non lo lascia in pace.
La luna è ben in vista quando esce sulla terrazza. Jisung è seduto vicino alla piscina, illuminato dalla luce di una lampada esterna, con i piedi nudi immersi nell'acqua fresca. Vedendo il più grande avvicinarsi, spegne rapidamente la sigaretta in un posacenere che Felix gli ha comprato apposta.
"Non ti piacerebbe smettere?"
Minho si siede accanto a lui, e Jisung gli concede un piccolo sguardo quando lo vide sistemarsi. Non ci sono pregiudizi nella sua voce, e questo è ciò che il liceale apprezza particolarmente del ballerino. Minho non stava provando a imporsi come un padre o un fratello maggiore. Lo accetta così com'è, e Jisung si sente a suo agio nell'essere se stesso. Alza le spalle alzando la testa per guardare il cielo stellato. Minho non gli toglie gli occhi di dosso.
"So che non fa bene... Non lo faccio nemmeno per sembrare figo o cosa, è solo che... mi rilassa."
Sente il più anziano annuire dolcemente con la testa, e Minho alza a sua volta gli occhi per ammirare le pepite scintillanti che punteggiano il cielo nero. La luna è così imponente che illumina la notte, un bello spettacolo da guardare.
"Di solito riesco facilmente ad addormentarmi", riprende allora il più giovane, "ma quando mi sveglio durante notte, non riesco a calmarmi quindi non dormo più.
C'è qualcosa che ti stressa?"
È un po' innocente come domanda, è solo posta così, per sapere, ma Jisung sbuffa, un po' amaramente.
"Tutto. La vita mi stressa, alzarmi la mattina per dargli un senso è un calvario."
Minho riporta il suo sguardo sul rapper, e china la testa di lato, un po' allarmato. Eppure la voce di Jisung è calma, Minho non lo aveva mai sentito confidarsi fino ad ora. Forse è il momento giusto.
"Felix... Tuo fratello mi ha dato molto coraggio per affrontare la vita. Mia madre stava già accalappiando i ragazzi quando l'ho incontrato, e lui aveva appena perso la sua... La tua... Credo che ci abbia avvicinato molto. Veniamo da due mondi diversi, ma ora non riesco più a vivere nel mio senza di lui."
Jisung sospira dolcemente, facendo scivolare le mani all'indietro per sopportare il suo corpo che ha oscillato leggermente. I capelli gli cadono quasi sugli occhi, e il suo corpo finemente muscoloso brilla sotto la luce della luna. A Minho non sembra di vedere un bambino di diciotto anni accanto a lui.
