17 - La Difícil

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"Non avrei mai dovuto lasciarti andare

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"Non avrei mai dovuto lasciarti andare."

La pioggia è aumentata a dismisura, costringendo Minho a rallentare. Le sue mani sempre strette al volante, ma Jisung gli accarezza delicatamente la coscia, con lo sguardo sulla pioggia.

"Dovevo farlo... È pur sempre mia madre.

- Ma non assicura la tua sicurezza. Mi rifiuto di lasciarti da qualche parte dove potrebbero farti del male."

Sente Jisung girare la testa, regalandogli uno sguardo affettuoso. L'immagine tenera che emana è un po' rovinata dalla ferita sulla sua tempia.

"Dai Lee, nessuno mi farà mai del male, sussurra."

Minho non capisce se sia una domanda o un'affermazione, ma scuote negativamente la testa.

"Nessuno. Né io, né Felix, mai.

- Lo so..."

La mano del biondo lascia la sua coscia per sfiorargli il braccio, e Minho sorride. Mette la mano sul cambio, lasciando che il ragazzo appoggi la sua sopra per approfondire il contatto.

"Non voglio più tornare a casa", riprende Jisung con la voce piccola, "e lei ora lo sa.

- Non devi più tornarci. Casa tua, è dai Lee ora."

Jisung stringe le palpebre, sentendosi andare a fuoco per via delle parole del più grande. Minho deve concentrarsi sulla strada a causa della pioggia, e Jisung gli stringe la mano.

"Minho?

- Sì?

Fermati, per favore, devo dirti qualcosa di importante."

Il ballerino si acciglia, dando un rapido sguardo al più giovane per assicurarsi che sia serio. I suoi occhi brillano di quell'intensità che gli è mancata così tanto, e imbuca il parcheggio di un parco, non molto lontano da casa. Spegne il veicolo, molto felice di essere al caldo sotto la pioggia battente. Inspira profondamente, la sua preoccupazione si calma lentamente ora che Jisung è con lui. Così gira la testa nella sua direzione, capendo che Jisung ha bisogno che lo guardi per potersi esprimere. Quest'ultimo prende la mano tra le sue, stringendo delicatamente piantando il suo sguardo nel suo.

"Ti amo."

La sua voce non è più solo un sussurro, è bella e sicura, i suoi occhi testimoniano la stessa passione. Minho china la testa all'indietro, lasciandola riposare contro il poggiatesta, senza lasciare il suo sguardo. È stranamente calmo, anche lui.

"So che hai paura", riprende Jisung, "perché nove anni sono tanti, e capisco... Capisco che hai dei dibbi, che vuoi aspettare, per essere sicuro che ne valga la pena."

Un sorriso tenero si allunga sulle labbra del ballerino. Alza la mano libera per accarezzare la guancia del biondo, asciugandogli delicatamente la pelle ancora un po' umida a causa della pioggia. Jisung chiude le palpebre, le sue orecchie sono di nuovo rosse.

Last || Minsung (Traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora