14. Origami d'anima

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Non so perché  mi sia tornato in mente un libro che lessi anni fa, una fiaba per bambini

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Non so perché  mi sia tornato in mente un libro che lessi anni fa, una fiaba per bambini. La copertina era fatta da un foglio di carta di riso senza alcuna scritta, non c'erano né autore né titolo. Le alette della copertina, anch'esse senza scritte, erano disegnate con sottili linee dritte a matita. Per indovinare qualcosa della trama, era necessario iniziare la lettura. 

La protagonista era la carta fabbricata da un artigiano cinese che utilizzava stracci, fiori e foglie. Ogni foglio risultava unico nel suo genere perché unica era la materia vivente che, pur morendo in quegli intrecci fibrosi, si conquistava suo malgrado un'immortalità a cui non pensava nemmeno di poter aspirare. 

L'artigiano aveva un'unica cliente, una donna di incommensurabile bellezza, che ogni volta richiedeva piccole modifiche alla mistura segreta degli ingredienti, come l'aggiunta di grani di pepe macinati oppure la fragranza dei boccioli di rosa Tea raccolti nei primi giorni di maggio. Era il solo momento in cui lei parlava, lui non aveva mai aperto bocca.

Per prolungare il tempo trascorso assieme, dopo anni di soli sguardi d'emozioni, i due presero l'abitudine di sorseggiare del Bai Hao Yin Zhen, il tè bianco più pregiato di norma riservato all'imperatore.

Un piacevole pomeriggio in cui aveva avuto la sensazione di volare convinsero l'artigiano a non buttare le preziose foglie di tè e così iniziò ad aggiungerle agli ingredienti della sua mistura. La carta diventò leggerissima, flessibile e così ricca di dettagli naturali da sembrare già di per sé un'opera d'arte. 

Ogni volta che si separava da un foglio, si rammaricava, non tanto perché allontanarsi dalla bellezza è difficile, ma soprattutto perché avrebbe desiderato seguire la donna ed essere manipolato  dalle sue belle mani.

Infranse così il silenzio per domandarle se potesse vedere la realizzazione finale del suo lavoro e lei lo portò in una fitta foresta di sculture d'origami. Ve ne erano di più piccole, forse nate dalle pieghe dei primi fogli, fino ad arrivare a sculture di  dimensioni a grandezza d'uomo. Vi erano raffigurazioni di animali e di fiori, di piante e forme geometriche. 

Quelle, però, nate dalla carta che intrappolava le preziosissime foglie di tè avevano forme incomprensibili... 

Deluso, l'artigiano interrogò la donna chiedendole come mai avesse riservato quel destino infausto proprio ai suoi prodotti migliori. 

Un bacio appassionato fu la sola risposta.

Quando riaprì gli occhi, l'uomo vide che proprio quei fogli che sembravano mal piegati si erano uniti a creare un sontuoso palazzo dove poter vivere assieme. 


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