🔞Contenuti maturi❤️ Amore. Segreti. Ossessione.
🔥Nicholas King ha sempre avuto tutto sotto controllo: potere, denaro e un futuro perfetto. Almeno fino a quando Adele Allen, la ragazza che non avrebbe mai dovuto desiderare, è entrata nella sua vita...
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Il silenzio è un oceano sterminato difficile da attraversare.
Le persone sono solite definirlo come l'assenza di suoni o di parole, ma quello vero è l'assenza di verità. Non parlo di una verità soggettiva, che asseconda il periodo storico e il luogo in cui ti trovi, ma quella universale e incontrovertibile.
Il silenzio è un'arma, tanta potente quanto sottovalutata.
Si aggancia alle anime costringendole a raccontarne i segreti per pareggiare e colmare l'assenza di vibrazione. Basta solo avere pazienza e forza per attendere: tutto ciò che è nascosto, allora verrà rivelato.
Il silenzio è spietato come il deserto.
Chi si addentra, brama la parola come se fosse acqua: si rimane da soli, impossibilitati a difendersi dai bugiardi, forti solo del fatto che, alla fine, la verità renderà ognuno di noi libero.
Anche dal silenzio stesso.
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A fatica sollevo le palpebre. Il viso preoccupato di Adele si distende solo quando allungo la mano a sfiorarle la guancia umida.
«Perché stai piangendo?»
Si strofina contro le mie dita e si china a sfiorarmi la bocca in un gesto timido.
«Hai perso conoscenza e non ti riprendevi... Nicholas, non farmi più di questi scherzi!»
La sua espressione è buffa anche se non so perché, un largo sorriso mi scalda il cuore e mi sento il più fortunato degli uomini. Una fitta improvvisa mi prende la tempia e, nel toccare la zona dolente, mi sorprendo della presenza di una medicazione.
È vero, Claudia mi ha colpito col posacenere, ma c'è qualcosa di strano e sbagliato nel mio essere qui.
Forse è perché indosso solo gli slip, Adele non sembra farci troppo caso... O sì?
Mi guardo intorno, siamo nella camera della villa di Portofino, anzi siamo sul suo letto attorniati dai pezzi neri e bianchi degli scacchi. Se stringo la mano sinistra, finora rimasta inoperosa sulla mia pancia, posso sentire una statuina. La porto davanti agli occhi per ricordare ma, se cerco di ricostruire gli eventi, rammento solo che Claudia mi ha tirato un vaso in testa poco prima di lanciarmi un posacenere di fattura discutibile.
