17. Ladro di sogni

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«Non è come sembra

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«Non è come sembra. Claudia non è incinta. Quello di oggi non era un matrimonio vero. Non ti ho mai imbrogliata. Non c'è nessuna gravidanza. Solo un bieco tentativo di incastrarmi. Nel modo più antico del mondo. Dovresti avermi compreso. Nemmeno a vent'anni ero così scapestrato da rischiare di mettere al mondo una ragazza. Figuriamoci alla soglia dei quaranta. Diventare padre non fa per me.»

Adele è immobile e non mostra alcuna emozione davanti a un monologo che manco a teatro è così lungo.

«Nessun figlio. Solo costringermi a fare qualcosa. Nessun matrimonio d'amore. Solo un accordo di affari. Nessuna notte di nozze. Solo un letto vuoto.»

Non gira nemmeno in volto nella mia direzione. Seduta sul letto con le mani strette in grembo, ha gli occhi lucidi e le labbra tirate. Forse il lievissimo scricchiolio che si sente è il rumore dei suoi molari che sfregano tra di loro. Potrei sbagliarmi perché la sua mandibola è immobile. Mi spaventa e disorienta questa impassibilità. Avrei preferito che mi urlasse contro qualcosa, invece...

Questa sua reazione l'ho vista un'altra volta, quando sua madre è morta. È rimasta catatonica per giorni fino a quando Fred si è preoccupato di chiamare uno psichiatra che le ha dato un calmante e l'ha seguita per qualche mese. Quanto era piccolina, allora... I suoi occhi ingigantiti dal pianto e il rossore della sclera erano quelli di un cucciolo di tigre a cui era stata uccisa la mamma.

Sono inginocchiato davanti a lei. Non mi sono mai inginocchiato davanti a nessuna donna prima di stasera ma per lei lo farei altre mille volte. Le sfioro le mani, le sento tremare, ma non le discosta.

Ho i sensi all'erta perché il responsabile della sicurezza potrebbe accorgersi da un momento all'altro che qualcosa non è come dovrebbe essere. Ho tolto l'allarme dall'ingresso in fondo al giardino - Fred mi dà sempre i codici- , ho camminato per evitare le telecamere ma non so esattamente la collocazione di tutte.

Mi sono introdotto come un ladro in una casa in cui sono stato migliaia di volte, ma non sto rubando nulla. Non so quanto tempo potrei avere per chiarire la situazione. Devo fare in fretta.

«Hai ragione, avrei dovuto dirti anche della finta gravidanza. Forse avresti capito perché ti ho chiesto di avere fiducia in me. Appena io e tuo padre troveremo una soluzione per liquidare Mr Talbot, chiederò il divorzio. C'è bisogno di un po' di tempo ma...»

...quando sarai laureata, noi potremo vivere la nostra storia alla luce del sole. 

Questo l'ho solo pensato, in quattro anni le cose potrebbero cambiare completamente. Soprattutto perché lei è così giovane. Ricordo ancora me stesso nel pieno della giovinezza quando ogni emozione risuonava talmente forte da sembrare in grado di superare la barriera del tempo. E, in un modo inspiegabile, ne era capace. Ora mi trovo in conflitto, teso tra il desiderio di mantenere la mia presa su di lei e la sensazione di doverla lasciare libera di vivere le sue esperienze. L'idea però che vada con un altro mi manda fuori di testa.

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