36. Voglio sposare il mio grande amore?

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Chissà se i sogni hanno essi stessi un'anima? E se davvero ne fossero dotati, quale tumulto interiore affligge un desiderio quando si avvera nel momento più inopportuno? Mi domando se si strugga di rimpianto, incapace di esplodere in un'ebbrezza p...

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Chissà se i sogni hanno essi stessi un'anima? E se davvero ne fossero dotati, quale tumulto interiore affligge un desiderio quando si avvera nel momento più inopportuno? Mi domando se si strugga di rimpianto, incapace di esplodere in un'ebbrezza perfetta, o se invece ribolla d'ira contro colei che ha osato formularlo in infinite preghiere notturne.

Vuoi sposarmi?

Quella domanda sussurrata sembra ora mutarsi in un aculeo avvelenato, simile al guscio spinoso di una castagna, pronto a infilzare ogni frammento del mio cuore. Quante volte ho desiderato negli scorsi anni che lui mi chiedesse di diventare sua moglie?

Non vi è più alcuna parte della mia anima che si possa aggrappare a qualcosa o a qualcuno. Ho pochi ricordi di mia madre. Ho perso mio padre chissà da quanto perché, pur essendo vivo, si comporta come se per me non lo fosse più. Ho frainteso quella che avrebbe potuto essere una bella amicizia con Nicholas perché l'ho trasformata in una sequenza infinita di bugie culminate con la morte  di mio figlio. E ora lui, qui davanti a me, mi propone qualcosa di così insensato che, se non pensassi che sia stata l'anestesia ad averlo fatto parlare a vanvera, dovrei supporre che sia diventato, o peggio sia sempre stato, un uomo che se n'è sempre fregato dei miei sentimenti. Non credo... Il suo sguardo accalorato mi fa pensare che sia convinto di ciò che dice. 

Suono il campanello per chiamare l'infermiera.

«Non credi che dovresti darmi una risposta? Ti ho chiesto se vuoi sposarmi e non...»

«Nicholas, sei sotto anestesia: non sai cosa dici.»

«Mai stato più sicuro!» 
Mi afferra per il polso e mi tira di nuovo verso di lui.

«Già, sicuro! Come quando siamo stati assieme la prima volta? Ti  ricordo che te ne sei dimenticato subito. Non hai impiegato nemmeno un'ora a cancellare tutto.»
Lo guardo negli occhi ed è difficile riordinare i miei pensieri perché la mia mente, o il mio cuore, mi stanno facendo vedere ciò che non esiste. Uno sguardo innamorato e deciso. Se solo fosse vero...

«Avevo una commozione cerebrale ma poi...»

«E ora sei imbottito di farmaci che causano amnesia retrograda: tra dieci minuti ti sarai dimenticato persino che io ti sia venuta a trovare.»

Si sarà scordato di me e di quanto ci siamo detti, anzi mi dirà che non può averlo detto visto che è già sposato. Perché l'essere umano è programmato per illudersi anche davanti all'evidente disfatta?

«Non posso dimenticare di amarti, Adele. Sai perché?»
Certo che l'anestesia fa proprio straparlare. Perché non arriva l'infermiera? Mi appoggia la mano sul suo sterno e io sento il battito accelerato. Non è che rischia di stare male di nuovo?
«Perché il cuore non dimentica. Così come non si è scordato della nostra prima volta, non può farlo della proposta. Perché il mio cuore batte e sanguina per te. Adesso, in questo istante e non si può ignorare il presente.»

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