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"Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore

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"Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore. Puoi perdere la loro presenza, la loro voce, il loro profumo. Ma ciò che tu hai da loro imparato, ciò che ti hanno lasciato, quello non lo perderai mai"

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H a r p e r

13 settembre 2017
Cleveland, Ohio
USA

Se c'è una cosa che ho imparato nella mia vita, è che non bisogna mai fidarsi di nessuno. Mai.

Un po' come quando, da bambini, ci viene insegnato a non accettare mai le caramelle da uno sconosciuto. O, per esempio, a non salire mai nella macchina del primo passante che capiti davanti. Sono insegnamenti che, quando li sentiamo dire per la prima volta, a volte ci fanno ridere e non li prendiamo seriamente.

"Perché mai dovrei farlo?" è la domanda che più comunemente ci poniamo ogni volta in cui sentiamo quelle che, a primo impatto, ci sembrano delle raccomandazioni assurde. In fondo, nella vita, siamo tutti un po' superficiali e questo non può essere negato.

Poi cresci. Cresci e ti rendi conto che la fiducia non è una cosa che si ottiene da un giorno all'altro. La cosa ironica è che ci metti tanto tempo a fidarti di qualcuno, ma ci metti un secondo per perdere la fiducia di qualcuno. È strano, o forse è solo la mente umana ad essere alquanto strana. Ma la verità, è che non avere fiducia nelle persone è la scelta migliore che ognuno di noi possa prendere. Perché a fidarsi troppo, ad un certo punto, ci resti fregato.

E diventi debole.

Ed io, ho imparato a mie spese che la fiducia non va data a chiunque. Nemmeno alle persone che crediamo più vicine a noi, nemmeno a quelle persone che dicono di amarci. Sono proprio quelle che poi, alla fine, ci fanno più male. E non importa quanti anni tu abbia, se qualcosa ti fa male non c'è età che possa sopprimere il dolore.

Io ho sofferto per la prima volta a sette anni, quando mia madre mi lasciò in orfanotrofio. Ho sofferto quando l'ho vista voltarsi, raggiungendo la soglia della porta di quell'enorme posto, e ricordo ancora i suoi occhi fissi sui miei. Erano colmi di lacrime, stava piangendo, però ricordo di averla vista sorridere. Non ho mai saputo se fosse stata felice di lasciarmi lì, in quel posto, ma intanto lo fece. Ricordo anche il suo sguardo su di me mentre mi diceva che un giorno sarebbe venuta a riprendermi.

Stronzate. Mamma non è mai venuta a riprendermi. Ho sentito delle voci, negli anni successivi, in cui mi dicevano che mia madre fosse morta per qualche malattia. Non mi sono mai interessata a scoprire quale sorte avesse avuto, forse è per questo che mi hanno sempre definita una senza cuore.

Dentro di me, con gli anni, la sofferenza era diventata rabbia. Quel tipo di rabbia che nessuno avrebbe mai potuto guarire. Perché quel giorno, quando rimasi in quel posto, mia madre uscì da quella porta portandosi dietro la fiducia che avevo verso di lei. Ma ancor di più, cancellò per sempre la mia fiducia nelle persone.

Weakness. Fino alla fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora