19 - kenneth garcia

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"Come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza sosta

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"Come raggiungere un traguardo?
Senza fretta, ma senza sosta."

❀ ❀ ❀

D a l e

Ennesima giornata di lavoro.
Il che equivale all'ennesima giornata in cui non concluderò un cazzo in questo finto lavoro.

Trattenere il nervosismo che questo studio mi crea è più difficile del previsto. Sono abituato ad ottenere dei risultati con ritmi più veloc, ma non immaginavo che stando qui mi sarei davvero spazientito prima del previsto. È passato poco più di un mese ormai, mi restano tre mesi ancora prima della scadenza per questa missione, ed io mi sento sempre più in ritardo. L'unica cosa che riesce a consolarmi è sapere che, circa una settimana fa, ho finalmente avuto modo di parlare con Garcia.

Da quel giorno, lui si è fatto vedere più spesso quando sono in ufficio. O meglio, più che farsi vedere quel che fa è semplicemente entrare ed uscire dallo studio degnandosi almeno di salutare da lontano. Non sono più il dipendente invisibile, in sintesi. Ma non ci siamo più intrattenuti in una conversazione per più di cinque minuti com'è successo la sera del trentuno ottobre. E quindi sì, questo mi porta a spazientirmi.

Per non parlare del modo in cui Harper continua ad ignorarmi. Se prima ero invisibile al lavoro ma a casa, almeno, potevo conversare con qualcuno, adesso è tutto l'opposto. Harper mi parla il meno possibile, se non per qualcosa che riguarda la missione, ed io sto ancora cercando di capire cosa fare per farle capire che mi dispiace essere stato un pezzo di merda.

Solo che cerco di non pensarci adesso, mentre sono al lavoro, altrimenti il nervosismo potrebbe saltare fuori e far sì che Douglas – che è seduto accanto a me, al lato opposto della scrivania e guarda qualcosa sul suo computer – possa notare qualcosa. Non mi va di certo di dirgli che se Harper ed io abbiamo litigato è anche colpa sua. E più lo guardo, più mi torna in mente il modo in cui guarda Harper, più cerco di trattenere a fatica la rabbia. Mai, in tanti anni, ho mantenuto così tanto l'autocontrollo.

Harper maledetta Young.
Se non fosse per te e per la promessa che ti ho fatto, avrei già combinato un casino.

Dopo quasi tre ore passate seduto sulla scrivania, a rompermi silenziosamente i coglioni, lo scatto di una porta che si apre all'improvviso mi porta a sollevare la testa. Me e anche Douglas. Guardiamo la porta dell'ufficio di Kenneth aprirsi e, da essa, spunta fuori proprio quest'ultimo. Non è da solo, con lui c'è una ragazza, una cliente entrata nel suo studio ormai un'ora fa. La sta accompagnando verso l'uscita.

Senza dare troppo nell'occhio, rimango attento a ciò che Kenneth e quella ragazza si dicono.

«Ne è sicuro, Signor Garcia?»
«Assolutamente sì, cara. È una pillola un po' più forte, lo so, ma è più efficace.» risponde lui, camminandole di fianco. «Sta' tranquilla. Questi antidepressivi ti aiuteranno anche a dormire meglio. Vedrai. E ti aiuteranno anche a rilassarti un po' di più durante le nostre solite sedute.»

Weakness. Fino alla fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora