8 - nei panni di una madre e di una redattrice

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"I cosiddetti uomini impulsivi di solito non sono scialacquatori di sentimenti, solo non hanno la pazienza di tenerli a freno"

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"I cosiddetti uomini impulsivi di solito non sono scialacquatori di sentimenti, solo non hanno la pazienza di tenerli a freno"

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H a r p e r

Alle sette meno un quarto di mattina del giorno dopo, sono già in piedi. Ho sempre avuto l'abitudine di alzarmi presto la mattina, anche contro il mio volere o anche quando non fosse necessario, è come se il mio cervello avesse bisogno di mettersi a lavoro già alle prime ore del mattino in ogni occasione. Anche nei giorni liberi che mi toccano a lavoro mi alzo sempre presto, è più forte di me, ma con gli anni mi sono abituata a questa cosa. Per forza, altrimenti sarei impazzita.

Neanche ricordo quando sia stata l'ultima volta in cui mi sono svegliata più tardi delle sette, ad essere onesta. Neanche quando stavo con Dale e rimanevamo svegli fino a tarda notte riuscivo ad alzarmi più tardi la mattina seguente, è una cosa che lui ha sempre notato e che non capiva. Ma anche lui, col tempo, si è abituato all'idea di svegliarsi e trovarmi sempre sveglia. Chissà se, da quando ci siamo lasciati, pensi ancora a questo particolare al mattino.

Scaccio via il pensiero.
Non mi interessa.

Non nego che, però, la prima notte passata qui è stata particolarmente strana per me. Ho dormito in un letto che non è il mio, fortunatamente comodo, ma abituarsi a quel che sta succedendo non è facile. Sapere che a qualche metro di distanza da me vi siano due bambini a me totalmente sconosciuti e che, al piano inferiore, vi sia il mio ex ragazzo che dorme sul divano mi fa sentire anormale. In realtà, è questa finta vita che devo cercare di rendere credibile ad essere anormale. Non sono neanche sicura di aver dormito davvero, assalita dai pensieri ed un po' anche dai sensi di colpa per aver lasciato Dale dormire sul divano.

Ho ancora paura a fare tutto questo. E la cosa non mi piace perché non ho mai avuto paura di andare in missione sotto copertura, non ho mai pensato fino in fondo a quanto fossero sbagliati gli incarichi assegnati da Jordan, sono sempre stata abituata ad eseguire e basta. E sebbene Dale mi abbia definita il burattino di Jordan poco più di un mese fa, so di non esserlo realmente. Semplicemente, ciò che voglio è ottenere riscatti dalle missioni a qualunque costo.

Non pensavo, però, che questa volta potesse essere così difficile. Non so se sia per via dei bambini, se sia per la stretta vicinanza obbligatoria con Dale, o se semplicemente questo lavoro mi stia stancando dopo tanti anni. O forse, più che stancando, per la prima volta riesco a vederci il marcio.

Ogni tanto ripenso alle parole di Brenda, ai suoi dubbi su questa missione e su quello che Jordan fa. Non voglio davvero credere che agisca illegalmente, ma ho paura che ci siano davvero delle cose che non ci dice. E se così fosse, ho paura delle conseguenze che potrebbero toccarci. A me, ma anche a Dale.

E soprattutto ad Henry ed Emma.
Ero seria quando ho detto a Jordan che, se dovesse capitare qualcosa a loro, mando a fanculo lui e questo lavoro. Gelida ed indifferente sì, ma non verso due bambini.

Weakness. Fino alla fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora