18 - piccoli consigli

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"Si sbaglia sempre

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"Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti."

❀ ❀ ❀

D a l e

«Questi sono graffi, vero?»

Avvicinai un po' di più la sedia contro la scrivania, così da sporgermi e guardare meglio l'immagine che Josh stava analizzando accuratamente. Lui mi agevolò voltando la fotografia che teneva tra le mani verso di me, ed io ebbi solo allora una visuale completa di essa. La foto raffigurava il corpo inerme di un uomo assassinato sulla quale stavamo indagando ormai da diverse ore, senza sosta, cercando di ricostruire con cura la scena del crimine. Ci basammo non solo sulle testimonianze, ma soprattutto sulle foto scattate dai nostri colleghi che ritraevano la casa ed il corpo della vittima.

Josh mi indicò, con le dita, quelli che parvero essere dei graffi sulle braccia in una delle foto riavvicinate. Osservai quelle linee rosate, sottili ma ben evidenti, che riconobbi come dei veri e propri graffi provocati da unghie. Femminili, su questo non avevamo alcun dubbio, sapevamo già che era stata la moglie di quell'uomo ad averlo assassinato.

Annuii. «Sì. Devono aver litigato in modo pesante, è difficile stabilire chi abbia aggredito chi per primo. Magari è stato lui ad iniziare e lei potrebbe aver cercato di bloccarlo, si spiegherebbero i graffi sulle spalle.»

«Quindi pensi che lui possa aver tentato di aggredirla e che lei si sia semplicemente difesa?»

Alzai le spalle. «Non è da escludere. Non do nulla per scontato.» affermai, lasciando andare di nuovo la schiena sullo schienale della sedia sulla quale fui seduto. «L'autopsia dirà quanti colpi ha ricevuto ed ogni danno fisico. La moglie della vittima è ancora sotto shock per parlare e confessare l'omicidio nei minimi dettagli, ma sappiamo che è stata lei. Le impronte sull'arma del delitto sono le sue, però...»

Josh finì per me. «Però non credi che la vittima, il marito, sia del tutto innocuo.»

«Ripeto: non do nulla per scontato. Magari mi sbaglio e in realtà lei era una stronza psicopatica. Dovrei ascoltare le testimonianze di amici e parenti per capirci un po' di più.»

Il mio collega, e amico, rimase in silenzio e tornò ad osservare accuratamente tutte le immagini che riportavano le ferite della vittima. I graffi erano la parte minima. Ciò che sapevamo per certo era che quell'uomo fosse morto assassinato da diversi colpi d'arma da taglio, più precisamente un coltello da cucina, ritrovato nella stessa casa della vittima. La moglie dell'uomo, l'omicida, è stata anche colei che aveva denunciato l'accaduto. Aveva anche confessato le sue colpe, ma era ancora troppo sconvolta dall'accaduto per dare i dettagli su quanto successo. Però sì: lei aveva ucciso suo marito con un coltello, ma i motivi erano ancora ignoti.

Weakness. Fino alla fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora