13 - il fuoco dell'inferno

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"Il sogno è il tentato appagamento di un desiderio

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"Il sogno è il tentato appagamento di un desiderio."

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H a r p e r

Sento qualcosa solleticarmi il collo. Un solletico piacevole, che mi fa rabbrividire, provocato da qualcosa di morbido che si posa su di me. Per un attimo il mio respiro si blocca, ma anche questa è una sensazione piacevole. Ho ancora gli occhi chiusi, ma non riesco a fare a meno di sorridere. So cosa sta succedendo, so cosa sta facendo. Riconosco quei tocchi morbidi, non sono altro che delle labbra che, con dei sonori schiocchi, continuano a baciarmi la pelle.

La luce del giorno mi dimostra che è mattina, non so che ore siano ma non riesco nemmeno ad allungare il braccio verso il cellulare per capire che ora siano. Non mi interessa. L'unica cosa di cui mi importa adesso, è bearmi di lui e dei suoi baci mattutini che sono sempre in grado di farmi sorridere. Ed eccitare. Lo fa sempre consapevole dell'effetto che mi fa, e che svegliarmi al mattino presto così con lui è una delle cose che preferisco.

Le sue labbra mi baciano dolcemente il collo, lasciando una scia di baci umidi lungo la mia pelle, scendendo e risalendo tra collo, spalla ed il petto. Vorrei davvero aprire gli occhi e guardarlo, ma sono così estasiata che tenerli chiusi mi aiuta a godermi di più il momento. E d'altro canto, percepisco il suo sorriso battermi sulla pelle ogni volta in cui mi sente respirare profondamente ed aggiunge volentieri la lingua ogni qual volta in cui le mie labbra si lasciano scappare dei profondi gemiti sospirati.

Il bastardo qual è, gode particolarmente sentendo come il mio corpo risponde a lui ed ai suoi tocchi.

«A cosa devo questo risveglio?» Sussurro, inarcando la schiena quando il mio ragazzo sposta le labbra sul petto.

Mi bacia proprio lì dove la scollatura del pigiama mette in risalto i seni, non proprio grandi, ma quantomeno tondi e pieni. Anche se, a lui, poco importa che ho le tette piccole. Gli piace comunque baciarmi, mi ripete sempre che ama ogni parte del mio corpo, che non desidererebbe mai qualcosa di diverso. È me che vuole, come io voglio lui, da sempre.

«Non fare la santarellina, piccola» Sussurra anche lui, risalendo pian piano su verso il collo. «Sappiamo bene che ami svegliarti così» La sua lingua prende a giocherellare con l'incavo del mio collo, soffermandosi su di esso a lungo, e per me è istintivo inarcare la schiena per il piacere. «E io amo baciarti. A meno che tu non voglia che io smetta di farlo»

«No» Rispondo all'istante, ed il suono della mia voce esce quasi con esasperazione. «Non smettere»

Mi beo della sua bocca, bramandola e venerandola, consapevole che non mi stancherei mai di questo. E che non mi priverei mai di sentire lui su di me, eccitato quanto me, che con il suo solo modo di baciarmi mi dimostra quanto mi desidera. Ogni giorno sempre di più.

Con un braccio si sorregge ai miei lati, resta sopra di me senza mai appesantirsi, mentre l'altra mano comincia a scivolare giù lungo il mio corpo. Lo fa in modo lento, come a volermi riservare una tortura silenziosa, ma arriva comunque sul bordo dei pantaloni di seta del pigiama. Giocherella un po' con l'elastico, spazientendomi. E sogghigna quando alzo i fianchi andando incontro alla sua mano, incitandolo a darmi di più, ed io rabbrividisco quando sfioro involontariamente il suo membro nascosto tra i pantaloni.

Weakness. Fino alla fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora