29 - in riunione con il diavolo

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"La vita è breve

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"La vita è breve. Rompi le regole. Perdona in fretta. Bacia lentamente. Ama veramente. Ridi incontrollabilmente e non pentirti di niente che ti abbia fatto sorridere."

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D a l e

«Deduco che, per aver richiesto una riunione urgente, dobbiate avere qualche grossa novità»

Sento Harper sogghignare amaramente, accanto a me. «E io deduco che tu, per averci fatto aspettare due giorni prima di accettare questa riunione e metterti in contatto con noi, sia ancora il solito pezzo di merda»

Sono talmente incazzato che mi trovo in accordo con lei, ma devo stringere le labbra pur di non ridere. Di fronte a me ed Harper, seduti l'uno di fianco all'altra nel nostro solito ufficio, l'immagine di Jordan proiettata sullo schermo del computer si mostra chiara e limpida. In effetti sì, sono passati due mesi eppure lui non sembra essere cambiato di una virgola né esteticamente e né, tantomeno, caratterialmente.

Ci ha fatto aspettare due giorni. Quello stesso giorno in cui abbiamo scoperto ciò che abbiamo scoperto abbiamo cercato di contattarlo con il numero di emergenza che ci ha lasciato, ma siamo stati ignorati fino a tarda serata. Nessuno ci rispondeva ed il nostro nervosismo è cresciuto a dismisura. Specialmente quello di Harper, che è diventata irascibile il più delle volte, pur cercando di controllarsi. Il giorno successivo, però, l'ennesima chiamata non ha ricevuto una risposta concreta. Stavamo per gettare la spugna, con rabbia.

Poi, nelle e-mail, è arrivato qualcosa. Una mail con un solo promemoria, che riportava la data del giorno successivo, oggi, ed un orario. E abbiamo capito che quello fosse un appuntamento. La riunione con quel pezzo di merda del nostro capo, che può tranquillamente paragonarsi al diavolo.

Ed ora eccoci qui.
Dopo due mesi, abbiamo finalmente un contatto esterno a questa città.

«Sono stato occupato.»
«A fare cosa? A fare lo stronzo mantenendo segreti a destra e manca?»

«Agente Young,» vedo Jordan corrugarsi, è infastidito. «modera il linguaggio. Te lo ricordi che sei una mia dipendente, vero?»

Harper si porta la mano sul patto e fa una smorfia con fare teatrale. «Oh, mi scusi, capo. La prego, non mi licenzi mentre sono in una missione sotto copertura così bella e veritiera. Ne va della mia vita.» dice, fintamente melodrammatica, poi sbuffa e torna seria. «Ma per favore, Jordan, ho tutto il diritto di mandarti a fanculo proprio adesso»

Tecnicamente sì, ma sa che non possiamo. Non è davvero il momento per mandare la missione all'aria, ma capisco che è arrabbiata. Lo sono anch'io, ma ho bisogno di parlare con Jordan prima di sfoderare la mia rabbia contro di lui. Non che se lo facessi adesso si permetterebbe davvero di licenziarmi, o licenziarci entrambi, ma ho bisogno di risposte.

Weakness. Fino alla fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora