(1) Ognuno ha il suo ... relax

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La giornata è andata avanti nel verso giusto, scoprendosi meno impegnativa del previsto.
L'ospedale è più grande di quanto sembri da fuori. Giri per le sale e ti perdi per i corridoi, pensando che le stanze si muovano per magia e che sia colpa loro se non riesci più a trovare la tua meta.
Però qualcuno lassù c'è e ti ha mandato Ieri-sama, santa donna che ti ha praticamente fatto da guida turistica. Girando insieme a lei hai avuto la possibilità di imparare anche quelle sottili regole non scritte che cambiano da ospedale a ospedale. Per esempio, se stai andando verso una sala allora cammini a destra, se stai tornando allora stai sinistra; ma se fai nell'ala ovest dell'ospedale è il contrario.
"Prima o poi ci farai abitudine anche tu" aveva detto Ieiri. E tu, senza neanche guardarla avevi detto "Spero di abituarmi anche alle occhiatacce" provocando la risata della donna.
Però dai, oltre allo sguardo terrificante dei tuoi colleghi, è andato tutto bene.
A dir la verità non ci vuoi pensare più di tanto: ora che sei a casa desideri rilassare i nervi, cucinare qualcosa di veloce ed andare a letto.
"Maki, cosa vuoi mangiare per cena" urli sperando che la tua coinquilina senta. Poco dopo ti arriva un messaggio dalla ragazza: 'Qualunque cosa, basta che non la bruci'. Sorridi e ti metti all'opera, cucinando qualcosa di commestibile e meno cancerogena che puoi. Maki ti raggiunge in cucina ed inizia ad apparecchiare la tavola. Finalmente vi sedete entrambe e iniziate a cenare.
"Quindi?" chiede Maki guardandoti da sopra le lenti gli occhiali. Ti sembra sempre un po' snob quando fa così, ma sotto sotto ti fa ridere. Così mastichi velocemente per poi risponderle con un semplice "Cosa?". "Com'è andata all'ospedale? Sono tutti carini e coccolosi come ti aspettavi?" continua lei tra un boccone e l'altro. La guardi storto facendole capire tutto con con un solo sguardo.
"È stato davvero così brutto?" ti chiede lei divertita.
Non ci pensi neanche che le rispondi "Ma scherzi? Hai presente la maschera di Scream? Penso che ce l'abbiano cucita sotto la pelle della faccia. Sono costantemente di cattivo umore". È la tua coinquilina a guardarti storto stavolta: "Sempre a lamentarti, lo sai in che ospedale lavori?". Rimani stupita dal suo tono di rimprovero.
"Sì sì, non c'è bisogno che tu me lo ricordi. Piuttosto, pensa a cambiare ospedale tu, ho bisogno della mia ferrista di fiducia". Segue qualche minuto di silenzio, sai che Maki non ama parlare della sua situazione a lavoro. "Quindi nessuno è carino e coccoloso?" chiede mantenendo lo sguardo fisso sul suo piatto.
"No, cioè aspetta uno carino c'è, ma è tutt'altro che coccoloso" dici prima di mangiare l'ultimo boccone. "Giuro che se è uno di ortopedia ti picchio. Quelli là sono tipi strani" ti avverte la ragazza, ma tu scuoti la testa per farle capire che non c'è pericolo. Hai suscitato la curiosità di Maki che quindi ti chiede "E chi sarebbe?".
"Il capo" le rispondi, ma hai ancora il boccone in bocca e non si è capito nulla. Osservi la ragazza roteare gli occhi e dirti "Sembri una capra quando mangi. Prima ingoia e poi mi dici. Tanto già lo so che sarà un altro scappato di casa".
Fai come ti dice e ripeti lo stesso concetto con parole più precise: "Il capo dell'ospedale, Toji Fushiguro".
Vedi Maki sbiancare tutta in una volta per poi iniziare ad insultarti in ogni i modo possibile ed immaginabile: "Tu hai capito chi è? Quello ti fa a fettine solo se ti guarda. Dicono che abbia un muscolo in più tanto è allenato il suo fisico. Non ce n'è uno nel suo ospedale che non lo tema. Lo capisci che è pericoloso?". Sorridi alle sue parole, reprimendo la risata sul nascere. "Scema, ho solo detto che è un bell'uomo. Certo, fa paura, ma non posso dire sia brutto. Oggi me la sono quasi fatta a dosso nel suo ufficio" le dici mentre porti i piatti sporchi in cucina. "A maggior ragione, scordatelo se è solo bello. Che poi è anche lui medico?" chiede curiosa. Tu le rispondi cercando di mantenere il tono più seccato possibile: "Per una volta che non ho stalkerato qualcuno tu mi chiedi qualcosa? Fai così, usa quelle belle ditina da ferrista che ti ritrovi e cerca su internet o Instagram". La osservi sbuffare ed accontentarti mentre lavi i piatti. Dopo aver smanettato un po' sembra che Maki abbia trovato qualcosa: "Chirurgo toracico. Laureato anche in ingegneria. Single. Contenta?".
"Avrei fatto di meglio in minor tempo" la deridi mentre asciughi le stoviglie. "Allora la prossima volta fai da sola". "Dai Maki, ti stavo prendendo in giro. Guarda che ti ho portato anche dei dolcini, quelli che ti piacciono" le dici tentando di riparare al danno fatto.
"Immagino tu ci sia passata al ritorno" dice lei con un tono deluso
"No no, ho fatto una deviazione e li sono andati a comprare apposta per te". Osservi il volto della ragazza illuminarsi con un bellissimo sorriso. "Magari ti perdono" ridacchia lei mentre prende il sacchetto di pasticcini e va sul divano.
"Serata cinema?" le chiedi speranzosa. Ma Maki non risponde, si limita a picchiettare il posto vicino a lei con il palmo della mano. Sorridi mentre spegni tutte le luci e ti siedi vicino a lei. Prima di lasciarti andare completamente al piacere di non fare nulla pensi.
A cosa?
Forse se lo sta chiedendo anche Maki che ti conosce come gli strumenti che passa tutti i giorni ai chirurghi. Bhe, la risposta è semplice, pensi a cosa starà mai facendo quell'uomo terrificante a quest'ora della notte.
'Che pensiero stupidamente inutile' dici a te stessa mentre incominci a prestare attenzione al film.

Intanto, dall'altra parte di Tokyo, un uomo scende in garage e trova relax nella cosa che ama fare di più. Appena varca il cancello un alito di vento oltrepassa il giubbotto di pelle e gli colpisce le braccia. Qualcuno avrebbe rabbrividito, ma lui non può fare altro che goderne. Diamine se gli piace questo senso di libertà mista a pericolo che solo la sua piccolina può regalargli.
Una volta diventato capo si era dato un limite con le scappatelle amorose, ma questa le superava davvero tutte.
Ed eccolo lì, a provocare solo rumore e fastidio per tutta Tokyo. Passa davanti l'appartamento di due ragazze che lo hanno appena mandato a fanculo perché, a causa del rombo di una moto, non sono riuscite a sentire la battuta finale del film.
"Che coglione, ora vado giù e lo piego in due" si lamenta la prima.
"Ferma, già se ne sarà andato. Vedi se si può rimettere indietro la scena. Al massimo la vediamo su YouTube".


Conteggio parole: 1140

Moto?
Quale moto?
Di che marca?
E di chi?
Continuate a leggere e lo scoprirete. Alla prossima.

🌛 La vostra Maddy 🌜

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