(16) Urgenza di...

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"Sai forse ho fatto bene ad invitare te, non mi sarei divertico con quell'altra, come si chiamava? Ah sì, Nanako".
Il ricordo di quella ragazza che vi aveva interrotti quella volta, nel bel mezzo dell'atto, ti travolge trasportandoti per un momento altrove. Bè, non si può certo dire che sia brutta ma da come Toji l'ha trattata non sembra entrare proprio nelle sue grazie. Ma nonostante ciò non hai saputo rispondere a tono a Toji, cosa che lo ha fatto divertire molto. L'uomo prende un sorso dal suo calice di vino rosso, guardandoti con quel suo sguardo quasi perforante.
"Allora ragazzina? Che c'è? Non rispondi più?". Le sue fastidiose parole ti riportano con la testa qui nel ristorante, come una doccia fredda che ti risveglia la mattina. Lo guardi per qualche secondo prima di rispondere, ancora un po' indecisa su che modi usare: "Stavo pensando a quella ragazza, non è l'infermiera che Geto si è accollato quasi come una figlia? Se non sbaglio ce n'è anche un'altra con lei".
Hai appena fatto un commento tagliente che ha distolto l'attenzione dal discorso principale, un'ottima mossa da parte tua.
"Sì, ha due protette, un po' troppe a parer mio ma finché mi affianca allora non c'è problema".
Le sue parole ti divertono, sorridi, abbassi lo sguardo sul tuo piatto ancora mezzo pieno e sussurri qualcosa: "Finché ti lascia scopare una delle due non c'è problema".
Non sai se è il vino a farti parlare o se hai acquisito più sicurezza quando hai visto che l'uomo si diverte anche solo a parlare con te. Sei meno docile del previsto, ma comunque dimostri di sapere chi è tra i due quello da rispettare con attenzione; questo basta e avanza a Toji, le tue risposte pungenti, o almeno i tuoi tentativi di farle sembrare così, lo stanno intrattenendo molto bene.
"Ah, vedo che la voce ti è tornata ragazzina. Non dirmi che sei gelosa del fatto che non sei l'unica a cui do attenzioni".
Ecco che ritorna sull'argomento precedente, sembra che Toji ci tenga a metterti in difficoltà e soprattutto vuole una risposta.
Assumi velocemente un espressione non curante, bevi dal tuo calice e puntando lo sguardo nei suoi occhi gli rispondi: "In realtà no sai, noi due non siamo nulla di più di quello che facciamo e devo dire che Kashimo è stato un'ottima compagnia, prima che tu lo spaventassi a morte ovviamente".
All'improvviso la sala si fa silenziosa, magari è solo una tua stupida impressione, ma sembra che ci siate solo voi due a parlare. Toji ti guarda come se gli avessi fatto un torto enorme dopo la tua ultima frase. Si crea un momento di silenzio anche tra voi due, la pressione di quest'atmosfera pesante si fa sentire e piano piano un groppo ti sale alla gola, come un tappo che ti impedisce di parlare. L'ara diventa ferma e ti sembra che l'ossigeno inizio a scarseggiare. Vorresti bene dal tuo bicchiere ma non riesci neanche a muover d'un muscolo, puoi soltanto restare immobile ad aspettare. Temi la sua risposta, temi la sua reazione, dovevi stare più attenta considerando che l'argomento è ancora fresc o ma davvero non pensavi che glie ne importasse tanto. Lo vedi aprire le labbra, schiuderle per dire qualcosa, ma prima che lui possa parlare senti il tuo telefono squillare. Lo prendi, sollevata in parte anche se sai che prima o poi il discorso ritornerà in mezzo.

All'ospedale hanno bisogno di te, d'altronde hai il turno di notte oggi.
"Devo andare, mi hanno chiamata per un'urgenza" poggi il tovagliolo sul tavolo e scosti la sedia per poterti alzare.
Ma Toji si alza con te e si dirige verso l'entrata del ristorante, mentre già prende il portafoglio in mano.
"Va bene" lo hai sentito dire, ma non ti sembra vero: vuole andarsene con te?
Impossibile, al 90 percento ti darà una pacca sul culo mentre chiamerà un taxi e poi se ne andrà a casa da solo.
Nonostante sia questo il tuo pronostico lo segui tentando di non ruzzolare a terra con i tacchi, accelerando il passo per quanto ti sia possibile.
Lo vedi, è lì che sta pagando, forse per entrambi, non lo sai. Deve essere insopportabile per lui venire lasciato da solo dalla donna che ha portato con sé ad un ristorante di lusso.
Alla fine dovrebbe essere abituato a cenare da solo, ma questa è una questione di orgoglio.
"Buona serata signori" dice la cassiera con un sorriso, ma né Toji né tu le prestate attenzione. Rincorri il tuo capo ancora per un po' fino a quando non lo riesci a raggiungere e fermare mettendoti davanti a lui. Il leggero freddo di quella sera ti colpisce le spalle facendoti ingobbire leggermente.
"Cosa c'è?" il suo sguardo infastidito mentre prende dalla tasca le chiavi della macchina.
"Bè suppongo che non ringraziarti per aver pagato la cena di entrambi sarebbe scortese" mormori provando a guardarlo negli occhi. Aspetti che Toji dica o faccia qualcosa, ma per fortuna non si fa aspettare molto: "Non dire stronzate ragazzina, sali in macchina e andiamo all'ospedale. Poi ne parliamo".

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