Ero indeciso.
Non sapevo se uccidere Peter, perché non riusciva a rimanere lontano da Cassandra, o se ringraziarlo perché molto probabilmente aveva fatto in modo che nessuno le si avvicinasse troppo.
Non ero andato al Ginky's perché Trevor mi aveva chiamato per un incontro.
Boston o meglio la Boston notturna non era tranquilla come sembrava in apparenza, io Kyle e Peter eravamo entrati nel giro delle gare e degli incontri clandestini per il brivido dell' adrenalina, la prima volta che ci incontrammo fu alle selezioni della squadra di basket del college e poi mi avevano portato nel lato oscuro di Boston.
Non era tanto diverso da Las Vegas e nell'ultimo periodo le cose non stavano andando per il verso giusto, Peter aveva perso un bel po' di soldi nell'ultima gara e adesso oltre a doverli recuperare ci davano la caccia.
Avevo accettato l'incontro di quel venerdì per racimolare un po' di soldi, ma dopo la telefonata di Cassie ero irrequieto soprattutto perché aveva deciso di ignorare tutte le mie chiamate, non potevo rimanere lì e anche se rinunciare all'incontro avrebbe portato molti più guai non mi importava.
Me ne andai e continuai a chiamarla, salì in macchina e lanciai con rabbia il telefono sul sedile del passeggero e misi in moto.
Dopo un po' arrivai sotto al dormitorio C, non potevo entrare ma dovevo accertarmi che fosse arrivata in camera, girai intorno al palazzo fino ad individuare la finestra della sua stanza e vedendo la luce accesa mi tranquillizzai.
Decisi di tornare a casa, avrei parlato con Peter il giorno dopo.
/////
Il sabato mattina a svegliarmi fu la suoneria del telefono così senza nemmeno aprire gli occhi risposi
"Pronto"
Avevo la voce rauca come se non bevessi da anni
"Finnigan muoviti, tra 40 minuti al Chestern c'è una gara"
Attaccò senza aspettare una mia risposta.
Trevor Turner, era il più bastardo di Boston e non a caso era lui l'organizzatore di tutte le gare clandestine della città.
Mi alzai dal letto e sentendo il silenzio tombale che regnava per casa capì che avrei dovuto svegliare io i ragazzi.
Scesi in cucina e mi preparai un caffè, ripensai alla telefonata di ieri con Cassie e una lieve risata mi uscì dalle labbra.
Finito il caffè decisi di salire al piano di sopra per svegliare i ragazzi, iniziai dalla camera di Kyle e aprendo la porta per poco non scoppiai a ridere, Melody e Kyle erano aggrovigliati come fili al centro del letto.
"Piccioncini è ora di svegliarsi"
Melody scattò nel sonno e cacciò un gridolino mentre Kyle mugugnò qualcosa nel sonno
"Avete dieci minuti di tempo, devo correre"
Lo lasciai lì e andai a svegliare Peter.
Entrai in camera di quest'ultimo e con poca delicatezza iniziai ad aprire le tende per far entrare il sole
"Ma che..."
"Svegliati fiorellino ho una gara"
Lo lasciai lì e mi andai a preparare.
Dopo 20 minuti eravamo tutti pronti, Kyle doveva fare una piccola deviazione di percorso anche se non avevo capito il perché, così andai in macchina con Peter.
Una volta in macchina decisi di parlare
"Fiorellino che hai combinato ieri sera?"
Vidi l'ombra di un sorriso sul suo volto
"Di che parli?"
"Peter"
"Era un coglione"
"Chi?"
"Lucas Cliff"
Alzai gli occhi al cielo.
Non sopportavo quel figlio di papà, era il capitano della squadra di atletica del college e soprattutto credeva di essere il padrone del mondo.
"Hai fatto bene"
Eravamo arrivati al Chestern, era un immenso piazzale già pieno di macchine a quell'ora del mattino, per quella parte della città era stato stipulato una sorta di accordo non scritto tra i corridori e la polizia.
Una volta parcheggiato andammo verso il garage, il mio box era il numero 6, non era stata una scelta casuale, la prima volta che avevo visto Cassandra lei aveva 6 anni e io 8 e solo guardandola capì che quella bambina sarebbe stata la mia aria pulita. Una volta entrati vedemmo Andrew, il nostro meccanico di fiducia che ci saluto con un cenno e continuò a controllare la macchina.
Pochi minuti e sarebbe iniziata la gara, presi una sigaretta dal pacchetto ma la mia attenzione, anzi la nostra, fu attirata da Kyle o meglio dalle due ragazze con lui, Melody e Cassandra.
Mi gelai, lei non poteva rimanere, lei non poteva tornare indietro.
Le dissi di andarsene e dissi a Kyle di portarla via di lì ma nessuno mi considerò.
Peter faceva l'idiota con lei e in più lei si comportava come se il garage fosse il suo.
Non so come ma me la ritrovai in macchina, avrei corso con lei sulla nostra macchina e per la prima volta dopo tanto tempo mi sentì completamente libero.
La guardai
"Come i vecchi tempi"
"Come i vecchi tempi"
E in quel momento desiderai baciarla, desiderai stringerla a me ma i ragazzi ci richiamarono e la magia si spezzò.
Mise in moto e mi posizionai sulla linea di partenza in attesa del conto alla rovescia, strinsi il volante e al 3 la magia iniziò.
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Ricordami chi ero
RomanceLa storia di Cassandra e Blake vi porterà a tentennare su ogni certezza mai avuta. Crederete ai brividi sotto pelle Al fiato corto Alla pelle d'oca Crederete alle anime prima dei corpi E all'adrenalina come costante Crederete al destino E anch...