Blake pov

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Blake pov:

Era stata una pessima idea.

Non avrei dovuto assecondarla e non avrei dovuto accettare le sue condizioni.

Era colpa mia, sapevo che sarebbe stata in pericolo, eppure, l'avevo lasciata da sola, di nuovo.

Mi voltai e la guardai dormire nel mio letto, sembrava così fragile che avevo quasi paura di toccarla, avevo passato l'intera notta in bianco a pensare e ripensare a Donovan su di lei e poi a quello che io avevo fatto a lui.

L'avevo persa di vista per solo un secondo e Melody era riuscita a capire che stavano salendo, così io e i ragazzi c'eravamo catapultati al piano di sopra, c'erano troppe stanze e lei non rispondeva, un senso di panico mi attanagliò lo stomaco e nonostante Peter e Kyle avessero aperto tutte le stanze io non riuscivo a muovermi dall'inizio del corridoio.

Fu un attimo un grido sottile, una voce spezzata, la voce della mia isola felice, avevo sentito quella voce così rotta solo in un'altra occasione e il cuore mi si spezzò di nuovo.

Iniziai a colpire la porta e poco dopo Donovan venne ad aprire la porta, credeva di trovarmi da solo ma dietro di me c'erano anche Peter e Kyle e vidi il suo sguardo cambiare, lo superai appena i miei amici lo bloccarono mi avvicinai a lei, era rannicchiata in un angolo, guardava il pavimento e le mani le tremavano, la presi e la guardai per intero, stava bene, esteriormente stava bene le dissi di andare alla macchina e appena se ne andò mi voltai verso Donovan.

Il sangue mi ribolliva nelle vene, e l'unica cosa che il mio cervello riusciva ad immaginare era la sua testa rotta da qualche parte e le mie mani sporche del suo sangue, Peter lo aveva legato su una sedia e Kyle aveva chiuso la porta a chiave.

Non avevo mai ucciso nessuno, ma lui lo desideravo morto.

Mi avvinai a lui e gli presi il mento per costringerlo a guardami

"Ora ti uccidero Donovan e mi divertirò"

Mi allontanai leggermente e gli sferrai il primo pugno, il labbro gli si spaccò e un leggero rivolo di sangue inizio a scendere, lo colpì più volte è sempre più forte.

Avevo perso il conto dei pugni e del calci che gli avevo sferrato, il naso era rotto ed ero convinto di avergli rotto anche qualche costola.

Non riuscivo a fermarmi le sue mani su di lei, lei terrorizzata per colpa sua e io che non l'avevo protetta, non ero arrivato in tempo.

Fu Peter a fermarmi, Donovan aveva perso i sensi e io non me ne ero accorto, Peter mi fece appoggiare al muro e io alzai lo sguardo per guardarlo

"Blake va da lei"

Non riuscivo a muovermi, non riuscivo a riprendere il controllo e non riuscivo a respirare

"Blake respira, sta bene, noi pensiamo a lui tu va da lei e portala via di qui"

Rimasi un paio di secondi appoggiato al muro e poi me ne andai.

Corsi fuori da quella casa e appena arrivato alla macchina la vidi rannicchiata su se stessa, bussai leggermente al finestrino e dopo avermi guardato sbloccò la macchina.

Entrai in macchina e la guardai, non alzava la testa e non mi dava a parlare.

L'avevo lasciata da sola, di nuovo e non mi sarei mai perdonato per questo.

La presi di peso e la posizionai a cavalcioni su di me, si nascose tra le mie braccia e io la iniziai ad accarezzare, era al sicuro, non avrei più permesso a nessuno di farle del male.

Ero sporco di sangue e a notarlo fu lei, la tranquillizzai e lei iniziò a tremare, doveva piangere, doveva buttare tutto fuori, avrei raccolto io i suoi pezzi gliel'avevo promesso.

E pianse e urlò e ogni suo urlo mi dilaniò l'anima e ogni sua lacrima mi colpì in pieno petto, passammo un tempo indefinito stretti l'uno all'altro e poi la rimisi al suo posto, iniziai a guidare e il mio sguardo non l'abbandonò mai.

Arrivammo a casa, Melody ci stava aspettando all'ingresso ma non proferì parola quando la vide addormentata tra le mie braccia, podrai Cassandra in camera mia e la sistemai a letto.

Era profondamente addormentata e io avevo bisogno di qualcosa di forte per mettere a tacere i pensieri così scesi in cucina.

Melody era seduta su uno sgabello e aveva gli occhi lucidi

"Quel bastardo, Blake poteva farle di tutto"

"L'hai salvata Mel, senza di te non saremmo arrivati in tempo"

Mi avvinai e l'abbracciai, conoscevo Melody da un paio di anni e non l'avevo mai vista così legata a nessuno.

Teneva a Cassie e immaginai la sua paura doveva essere stata tremenda, io e ragazzi avemmo protetto entrambe.

Ricordami chi eroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora