Tornare indietro

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Uscimmo dal percorso recintato e la gara si spostò in mezzo alla città.

Gridai in modo liberatorio come a rilasciare tutta la tensione accumulata, Blake rise ma non distolse lo gli occhi dalla strada.

Eravamo in testa, intravedevo le altre macchine dallo sportello retrovisore, il rumore delle ruote che stridevano sull'asfalto si confondeva con gli altri rumori della città.

"Ci siamo quasi"

"Tu pensa a restare primo"

Un ghigno si dipinse sul suo volto, ma proprio in quel momento una delle altre macchine ci affiancò e provò a colpirci ma Blake fu più veloce e sterzò.

Rientrammo nel circuito e tagliammo la linea del traguardo per primi, la nostra macchina fu accerchiata dalla folla che esultava.

"Non scendere Cassie, torno subito"

Non sopportavo gli ordini, soprattutto se provenivano da lui. Scese dalla macchina senza darmi il tempo di replicare e io lo seguì.

"Cassie"

"Non darmi ordini Finnigan"

Mi guardò male e poi continuò a camminare verso i nostri amici consapevole che lo stessi seguendo.

Raggiungemmo i ragazzi che però erano in compagnia di un uomo, forse sulla trentina anche se non riuscivo a vederlo bene, appena Blake lo vidi mi nascose dietro la sua schiena e io non mi opposi.

Non potevano tornare indietro e sentì il corpo di Blake irrigidirsi al contatto con il mio , così gli appoggiai una mano sul braccio cercando di calmarlo.

"Donovan"

Il tono di Blake non ammetteva replica e iniziai a pensare ad una possibile via di fuga per noi.

"Finnigan bella corsa"

Non mi piaceva quel tipo, aveva sicuramente trent'anni i capelli lunghi e scuri gli ricadevano quasi sulle spalle, portava degli occhiali da sole che non mi permettevano di vedergli gli occhi e al collo aveva una moltitudine di collane d'oro sia sottili che doppie, portava guai e si vedeva a metri di distanza.

"Sei in dolce compagnia"

Fece un cenno verso di me e il suo tono viscido mi fece venire il voltastomaco.

Dovevo restare dietro Blake, dovevo restare nascosta e zitta ma proprio non sapevo resistere alle provocazioni

"Ho un nome e non sono la sua dolce metà"

Si avvicinò a noi e Blake strinse la presa sul mio fianco

"Hai carattere mi piace, dimmi tesoro quale sarebbe il tuo nome"

"Allontanati da lei, adesso Donovan o non risponderò di me"

Blake parlò in modo così minaccioso che per una frazione di secondo mi spaventai anche io, mi stava proteggendo da qualcosa proprio come faceva prima, e io avrei dovuto lasciar perdere e far fare a lui ma anche solo il pensiero di saperlo in un possibile guaio mi allarmava e non mi permetteva di starmene al mio posto e di lasciarlo solo

"Cassandra"

Donovan sorrise, mentre Blake mi strinse così forte il fianco da farmi male, guardò i ragazzi in modo strano e poi se ne andò.

"Dobbiamo andare, adesso"

Il tono di Peter non ammetteva repliche e in silenzio lo seguimmo tutti.

Melody mi affiancò e mi diede la mano in segno di incoraggiamento, in quel momento capì di aver trovato un'amica nel vero senso della parola.

Ci avvicinammo alle macchine e io salì in quella di Peter con Blake mentre Melody andò con Kyle.

"Dove andiamo?"

La macchina era immersa in un silenzio tombale e teso e io non riuscivo a sopportarlo

"Non ora"

"Blake devi dirmi dove stiamo andando e cosa sta succedendo"

Si girò verso di me e sporgendosi dal sedile anteriore si avvicinò

"Ascoltami bene Cassie.

Quella tua lingua lunga ti ha messo in un casino più grande di te, come sempre, e ora io devo preoccuparmi di salvarti la vita perché tu non sai farti gli affari tuoi. Quindi ora tu starai ferma e zitta su questo dannato sedile"

Stavo per replicare ma Peter ci interruppe dicendoci di essere arrivati

Eravamo davanti alla loro confraternita e io scesi dalla macchina sbattendo la portiera proprio come una bambina, mi avvicinai a Blake, che sceso dalla macchina mi sovrastava con la sua altezza, e gli diedi una spinta sul petto

"Tu non puoi dirmi cosa fare, perché non sei nessuno per farlo e ora me ne torno a casa"

Mi girai per andarmene e lasciarlo lì come un idiota, ma mentre stavo per fare il primo passo il mondo di capovolse perché quel troglodita mi aveva presso in spalla e mi stava portando dentro seguito dagli altri tre che se la ridevano.

"Mettimi giù, dannazione Blake"

"Con te le parole non portano a nulla servono i fatti"

Mi buttò sul divano come un sacco di patate ed io ero così sconvolta da non sapere come replicare.

Mel mi aveva raggiunto sul divano, mentre Peter è Kyle si erano messi rispettivamente sulle due poltrone di fronte a noi, Blake si avvicinò e si abbassò alla mia altezza poggiando le mani sulle mie ginocchia

"Ascoltami, anzi ascoltatemi entrambe, il tizio di prima non è uno che scherza e voi ora siete nel suo mirino, quindi per un paio di giorni rimarrete qui, dopo andremo a prendere le vostre cose"

Melody rimase senza parole io invece mi ero ripresa dall'iniziale stato di shock e stavo per esplodere

"Queste non sono spiegazioni ma altri ordini"

Mi guardò con sufficienza e poi fece un cenno ai ragazzi che lo seguirono fuori.

Iniziai a camminare avanti e indietro per il salone, offendendo Finnigan in ogni modo e con Mel che mi guardava come se fossi pazza.

Volevo andarmene ma avevo bisogno di sapere, perché io conoscevo entrambe le facce delle gare, quella bella che ti dava la gloria, l'adrenalina e la libertà; e quella brutta che ti faceva stare in un costante stato di allerta, che la notte ti faceva dormire con una pistola sotto il cuscino e che ti faceva temere per l'incolumità delle persone vicine.

Non ero una sprovveduta e lui avrebbe dovuto saperlo.

Dovevo capire cosa stava succedendo e se non aveva intenzione di parlarmi ci sarei arrivata da sola.

Presi il telefono e decisi di mandare un messaggio ai miei fratelli, si sarebbero allarmati ma ci avrei pensato a tempo debito, aprì là chat di gruppo e digitai il messaggio

"Mi serve un favore, tutto quello che riuscite a trovare su un certo Donovan di Boston, fa parte del giro"

Inviai il messaggio e posai il telefono.

Poco dopo rientrano i ragazzi ancora più tesi di prima, Peter uscì immediatamente mentre Kyle andò da Melody che nel frattempo si era spostata in cucina, io ero pronta a scagliarmi contro Blake ma proprio lui mi si avvicinò e mi prese per mano per portarmi di sopra e tutte le parole che volevo dirgli mi morirono in gola.

Ricordami chi eroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora