I miei occhi erano serrati e il mio cuore palpitava come un puledro scatenato.
Ero abituata a raggiungere profondità inimmaginabili, ma sino a quel giorno la superficie era stata il mio apice.
Ora, invece, sarei salita più in alto di quanto qualsiasi mio fratello fosse mai arrivato. Era sicuro? Non ne avevo idea. Mi importava? Neppure alla lontana!I miei solenni propositi di non gridare come se inseguita da un assassino erano evaporati nell'istante in cui avevo staccato i piedi da terra. A poco a poco, tuttavia, il terrore si mescolò a una gioia indescrivibile, un'eccitazione impagabile. Avevo osato aprire gli occhi e realizzato che avevamo già superato le cime degli alberi più alti.
"Sto vol... STO VOLANDO!!!"
Il mio grido sovrastò la risatina di Cail, che era impegnato nel non indifferente sforzo di far decollare entrambi.
Una manciata di secondi dopo, infinite sfumature di verde tappezzavano la foresta pluviale che sorvolavamo dall'alto, mentre forti braccia mi sorreggevano da dietro. Mi fidavo di loro... Di lui.Vidi uccelli dai colori sgargianti prendere il volo e un gorilla fare capolino dalle fronde, quando Cail si abbassò paurosamente quota per scherzo.
Mi sentivo una bambina e urlavo come tale... forse perché, in quel momento, lo ero.
"Allora, ti piace?"
"Se mi piace!? Non mi sono mai divertita tanto!" avevo esclamato "E tu lo puoi fare quando vuoi?"
Una seconda risatina. "Beh, solitamente gli umani tendono a trovare bizzarro un ragazzino che vola. Tendo a evitare le loro città."
Un momento, io e Cail ci conoscevamo sin da quando eravamo bambini? Cail volava?"Credi che questo... Sia mai successo prima?"
I suoi capelli mi avevano solleticato il collo, mentre lui aggiustava la presa attorno alla mia vita.
"Un'Aesir del mantello che strilla per cinquanta braccia di altitudine? Ne dubito."
Lo avevo colpito, ovviamente non troppo forte. "Sciocco! Intendo una come me e uno come te... amici!"Non vi fu la risposta, anche perché mi svegliai di soprassalto, colta da una sensazione di allarme.
* * *
Non ero certa di quanto fosse stato sogno e quanto ricordo. Tuttavia, era poco ma sicuro che il mio improvviso allarme non avesse avuto nulla a che vedere con esso; che fosse legato a un pericolo molto reale.
Qualunque dubbio fu confermato dal movimento che colsi fuori dalla finestra, non appena spalancai gli occhi. Un'ombra, che si scostava lateralmente dal mio davanzale.
Mi sfuggì un grido strozzato e in un'istante fui in piedi, i pugni serrati e l'adrenalina a mille?
"Chi c'è?" Sussurrai, raccogliendo il coraggio per avvicinarmi alla finestra.Non avevo abbassato le tapparelle automatiche la sera precedente, così il mio sguardo oltrepassò il davanzale sbiancato dal chiaro di luna. Nulla sul tetto. Esplorai quindi lo spazioso giardino sottostante e l'aiuola che Laleh curava tutti i giorni.
Null'altro che le fronde mosse dal vento e illuminate da un lampione sulla strada si muoveva, eppure... Non riuscivo a scrollarmi di dosso l'inquietante sensazione che ci fosse qualcuno. Trovai al tatto il pulsante per la chiusura automatica, senza cessare di scandagliare l'ambiente alla ricerca di minacce...
Fu allora che lo vidi: una figura grottesca e decisamente deforme, che correva di ombra in ombra a quattro zampe. Qualsiasi cosa fosse, non sembrava l'adorabile Golden Retriever del vicino.
Significativi elementi di distinzione furono la spessa cresta sulla sua schiena e la zampa da dinosauro che distinsi in controluce.
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Dal profondo
FantasyLE CRONACHE DEGLI AESIR - VOL . 1 Nella notte più fredda di aprile, non lontano da un vulcano in eruzione, Naay si risveglia in una stradina distrutta, fiancheggiata da due muraglie di bosco. Davanti ai suoi occhi, gli ineludibili lampi di due fari...