4-IV storia delle storie

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-di rimpianto e nostalgia, di tristezza e malinconia



:-l'unguento di drago è davvero difficile da preparare!-:

:-serve solo un po' di maestria, mio caro Eret!-:

:-maestria? Come fai ad avere maestria con delle unghie di drago frantumate??!-: Eret, figlio di Eret, si voltò ad osservare stupito Gambedipesce che, con la maestria di cui lui parlava, maneggiava tutti gli strumenti con estrema precisione e versava le miscele da una coppa all'altra.

Eret scosse la testa sconsolato: non era mai stato bravo con unguenti ed erbe, il lavoro del medico e dell'intelligente mago non faceva per lui, lui era bravo con le armi, sapeva uccidere, ferire e ciò di cui si poteva vantare di maneggiare era una spada.

Ma a Berk serviva l'unguento di draghi ed Eret era stato incaricato da Stoick in persona di dirigersi alla Riva del drago con Gambedipesce per aiutarlo. In quei giorni tra le due isole c'era molto via vai, molti draghi volavano e altrettanti atterravano, il villaggio era sempre pieno, la Riva si era svuotata. Era incominciato il rifornimento del grande inverno, un passaggio che a Eret non piaceva, ma a quanto pare a Gambedipesce fin troppo: i suoi occhi si illuminavano davanti a tutti quegli intrugli, amava girare e mescolare le miscele nelle sue coppe e sentire il fuoco che scoppiettava sotto le pentole in metallo.

Eret non era stato di molto aiuto a Gambedipesce, doveva essere sincero, erano stato molte di più le volte in cui aveva fatto domande e combinato danni più che aiutare effettivamente; ma il ragazzo non si sentiva affatto scoraggiato o arrabbiato: ogni qualvolta Eret mescolasse un erba con una che non aveva nulla a che fare con l'altra, ogni volta che mescolava due unguenti sbagliati o quando perdeva tempo a chiacchierare, Gambedipesce gli si avvicinava e, con un dolce sorriso paziente, lo aiutava a fare meglio.

:-vedi, è tutta una tecnica di polso!-: dichiarò entusiasta avvicinandosi all'amico e mostrandogli soddisfatto come girava con precisione la sua miscela. Eret lo osservò titubante.

:-sì, certo...-: fece poco convinto, procurando la risata divertita di Gambedipesce. Posò la coppa sul tavolo di legno e si avvicinò allo scaffale ricolmo di pergamene piene di istruzioni e di barattoli; allungò la mano e ne sfilò uno che conteneva una grossa lumaca bavosa, poi ritornò al suo tavolo da lavoro canticchiando sotto lo sguardo disgustato di Eret.

:-non ti piace molto l'arte medica, vero?!-: ridacchiò Gambedipesce divertito dall'espressione dell'amico; Eret scosse la testa ricomponendosi e mostrando un sorriso imbarazzato.

:-ehm, diciamo che preferisco le lama delle spade alle bave di lumaca-: confessò grattandosi il collo imbarazzato. Gambedipesce gli mostrò un sorriso intanto che raccoglieva la bava dal barattolo per versarla nella coppa, poi gli si avvicinò con il barattolo ancora aperto e gli diede una pacca sulla spalla.

:-oh, tranquillo, tutti fanno fatica ad abituarsi alle lumache!-: commentò :-anche io all'inizio ero un po' restio...poi ti abitui!-: decretò infine allontanandosi e tornando al suo banco.
Eret rimase ad osservarlo divertito: aveva sempre ammirato la grande passione di Gambedipesce, la sua enorme curiosità che lo rendeva l'incredibile esploratore che era, quel suo desiderio di sapere che lo spingeva oltre il limite per il puro e sacro scopo della ricerca, la sua intelligenza che gli permetteva di vedere il mondo in quella maniera... Eret non aveva mai conosciuto nessuno con una curiosità più viva di quella di Gambedipesce, la sua voglia di vivere e di scoprire il mondo era ciò che lo teneva in vita.
Eret con le emozioni aveva poco a che fare, aveva sempre tenuto tutto dentro, non aveva mai avuto tempo per passioni, o sogni, o piaceri. Gambedipesce invece aveva dentro di sé tutti i sentimenti che mancavano ad Eret e bastavano per entrambi; forse era per questo che amava passare del tempo con lui, forse era per questo che gli piaceva osservarlo a lavoro.

𝓓𝓻𝓪𝓰𝓸𝓷 𝓣𝓻𝓪𝓲𝓷𝓮𝓻||Storie di Cavalieri e di draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora