22-XXII storia delle storie

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-di passato e di dolore



Testa di Tufo amava tantissimo volare sul suo drago, provava una strana e innata sensazione di libertà quando si librava nel cielo, il vento gli accarezzava il corpo, l'ebrezza gli toccava l'anima. Niente ci sarebbe stato di più bello di cavalcare il suo drago.
Aiutava a svuotare la mente, con Rutto e Vomito lui e sua sorella sorvolavano Berk, sfioravano le cime più alte delle montagne, cavalcavano i venti...

Quel giorno Testa di Tufo era da solo. Era insolito vederlo cavalcare senza la compagnia di Testa Bruta, anche perché Rutto e Vomito andavano cavalcati in due; difatti Tufo aveva avuto non poche difficoltà a gestire i due: seduto in sella a Rutto faticava a far mantenere la rotta anche a Vomito, il drago si sentiva libero e continuava a svoltare a destra e a sinistra senza regole, rischiando di farli precipitare.

Ma Tufo quel giorno aveva bisogno di schiarirsi un po' le idee, di stare da solo e lasciare che fosse la sua stessa voce a dar forma ai suoi pensieri e non quella di sua sorella.

Si era spinto un po' oltre Berk quel giorno, aveva trovato divertente esplorare nuove terre e nuove acque; quando aveva visto il sole calare pian piano aveva virato in direzione di Berk. Rutto e Vomito avevano fatto un po' i capricci, non amavano viaggiare senza uno dei due cavalieri sulla sella e il viaggio di ritorno era stato parecchio turbolento.
Avevano intravisto Berk da lontano ma l'atterraggio che avevano avuto sulla spiaggia era stato un impatto duro con il suolo.

Tufo si era risollevato con la bocca impastata di sabbia, Rutto e Vomito avevano tirato fuori le teste dalla sabbia e si erano scossi per scrollarsi di dosso tutti i suoi granelli.

:-oh, ma dai!-: protestò Tufo allontanandosi da loro due.

Avevano passato un altro po' di tempo sulla spiaggia, cercando di ripulirsi e osservando il tramonto. Il drago si era divertito a saltellare allegramente alle spalle di Tufo mentre lui rilassava le spalle e sollevava lo sguardo verso il cielo.

Il silenzio si propagò per tutto l'arcipelago, interrotto soltanto dalle onde del mare che si infrangevano contro gli scogli, il sole che calava illuminava Tufo con i suoi raggi, la pelle punzecchiata dal forte vento si riscaldava.

C'era una pace assoluta, una quiete che mai Tufo si sarebbe aspettato di trovare a Berk. Il suo drago emanava suoni striduli e rantolosi dietro di sé, le sue grandi zampe affondavano nella sabbia fredda, la sua coda lanciava grandi spruzzate di sabbia.

Quando sentì silenzio, allora, iniziò ad insospettirsi: Vomito e Rutto non erano mai silenziosi, non esisteva quella parola nel loro vocabolario.

:-Rutto? Vomito?-: li richiamò insospettito :-che state combinando?-:

:-un drago!-: Testa di Tufo sobbalzò all'improvviso. Si era chiesto tante volte che voce avrebbe avuto il suo drago se avesse potuto parlare, ma non si sarebbe mai aspettato di sentirla così dolce e delicata.

Si voltò di scatto sorpreso e beccò una piccola e dolce bambina intenta ad accarezzare il muso del drago. I capelli rossi e ricci si muovevano ritmicamente al vento, gli occhietti vispi scrutavano attentamente Vomito scintillanti di curiosità, le piccole manine tastavano il muso di Rutto.

Tufo non seppe come prendere quella insolita confidenza che la bambina aveva preso nei confronti del suo drago, né seppe cosa dire davanti a quella scena. Si risollevò spazzolandosi i pantaloni e si avvicinò alla piccola.

𝓓𝓻𝓪𝓰𝓸𝓷 𝓣𝓻𝓪𝓲𝓷𝓮𝓻||Storie di Cavalieri e di draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora