𝓓𝓻𝓪𝓰𝓸𝓷 𝓣𝓻𝓪𝓲𝓷𝓮𝓻||Storie di Cavalieri e di draghi

13-XIII storia delle storie

-di sentire e di ballare

La festa del raccolto era finalmente arrivata a Berk, l'aria di primavera si respirava allegramente, i campi erano pieni, gli yak pascolavano nei prati, i pascoli di pecore e capre rientravano nei recinti e il villaggio, in subbuglio, organizzava la festa.

Moccicoso aveva contribuito all'allestimento insieme a Testa di Tufo aiutando Dag il falegname a trasportare le pesanti panche di legno che avrebbero ospitato i loro lunghi pasti; la fucina di Skaracchio si era animata nel pomeriggio ed erano state forgiate nuove posate in acciaio, nuovi piatti e coltelli affilati e anche qualche bicchiere in fretto battuto di gronchio, forgiato da Muscolone in persona. Bruta ed Heather avevano dato una mano con i festoni e aiutato Sven a radunare le sue pecore di ritorno dal pascolo; Astrid andava in giro controllando che tutto fosse apposto, faceva le veci di Hiccup che, nel frattempo, gestiva insieme al padre la parte burocratica della festa.

I Cavalieri erano stati richiamati con grande urgenza a Berk per quella festa, un rito di passaggio a cui i vichinghi non potevano mai mancare, dove tutti avevano contribuito, a loro modo, per dare una mano.

Moccicoso posò per terra la panca di legno che aveva sulle spalle, Testa di Tufo dietro a lui fece altrettanto con estrema lentezza. Sembrava assurdo da dire ma insieme funzionavano. Dag arrivò subito dietro di loro; le sue spalle erano così grosse e possenti che era in grado di trasportare da solo una panca, la faceva roteare con le grandi mani e sembrava non sentirne affatto il peso.
La poggiò accanto a quella portata dai ragazzi, poi si asciugò un inesistente rivolo di sudore lungo la fronte.

:-coraggio ragazzi, ne mancano altre centoventidue!-: esclamò energico e trionfante il vichingo prima di ritornare a lavoro. Moccicoso e Tufo si guardarono scoraggiati: avevano iniziato da poco e già sentivano la pesantezza delle braccia e la spossatezza delle gambe, comunque non fiatarono e seguirono in fretta Dag.

I musicisti di lur* arrivarono in quel momento, ad accoglierli andò Sotick stesso insieme a suo figlio; Moccicoso li vide arrivare da lontano con i loro lur pendenti da un braccio, sorrisi grandi e luminosi invadevano i loro volti mentre prendevano posto sugli sgabelli e iniziavano a suonare. L'aria fu invasa da una lieve melodia che sovrastò di poco il chiacchiericcio ma Stoick li fermò subito.

:-no, no, suonerete dopo, non adesso-: li disse.

:-Gambe ti sembra dritto lo striscione?-: urlò Bruta all'amico oltre la fucina di Skaracchio.

:-sì, certo!-: rispose il ragazzo non preoccupandosi nemmeno di sollevare la testa.

:-a me sembra storto-: azzardò Tufo guardandolo di sfuggita.

:-visto Heather, che ti avevo detto?!-: fece Bruta prendendo in considerazione soltanto la risposta data da Testa di Tufo, quella che lei voleva sentire. Heather incrociò le braccia al petto contrariata, poi tra le due si accese una potente discussione sugli striscioni.

:-largo, fate passare al maestro, ferro di gronchio bollente in arrivo!!-: dichiarò allegramente Skaracchio facendosi largo traballante con un pentolone d'acciaio in mano; la gente si spostò al suo passaggio, si aprì un varco frettolosamente con il calderone che strabordava.

:-Skaracchio attento!-: gridò qualcuno.

:-mi servono le cipolle per lo stufato di montone-:

:-Sven, le tue pecore sono ancora libere!-:

:-venite ragazzi, ho bisogno di una mano con il fieno!-:

:-un'altra panca ancora-:

La gente andava gridando, la città era avvolta da un gran trambusto, colta in piena trepidazione: Berk non poteva di certo dirsi tranquilla durante i preparativi della festa per il raccolto. Quando arrivò sera, però, i ragazzi potevano ritenersi soddisfatti del lavoro che avevano fatto: i festoni erano stati sistemati, le pecore di Sven erano chiuse nel loro recinto, posate e bicchieri presenti, i musicisti piazzati nel posto giusto e Moccicoso e Testa di Tufo erano orgogliosi di tutte le cento ventitré panche che avevano posizionato.