Capitolo 4

1.1K 48 3
                                    

Cosimo's POV
Erano ormai le 7, così mi svegliai. Jake, Joe e la ragazza dormivano ancora così decisi di andare a comprare la colazione a Jake. Mi diressi al Mc Donald e gli presi il suo amato panino e, per fargli una sorpresa, gli presi anche delle patatine. Visto che ero lì presi anche un pancake per Joe e due brioches alla cioccolata per me e la ragazza. Mi incamminai verso casa. Jake mi aprì la porta strappandomi di mano la borsa e dirigendosi in cucina.

Jake: ehi, ma quanta roba!
Io: si, ma non è tutta per te. Per te c'è il panino e come regalo da parte mia ci sono anche le patatine.
Jake: grazie Cosimino! E il resto per chi è?
Io: i pancake per Joe e le brioches per me e per la nuova arrivata.
Jake: ah, ok. Buon appetito!
Io: buon appetito, ma mastica che sennò ti strozzi!
Jake: si, mamma

Alzai gli occhi al cielo e andai in salotto a sedersi sul divano a rileggere il mio libro con le cuffie nelle orecchie. Si fecero le 10:30 così decisi di mangiarmi la brioche e di preparare la colazione a letto per la ragazza. Presi un vassoio e gli misi sopra la brioche e un cappuccino. Mentre mi stavo dirigendo alla porta sentii un urlo provenire dalla camera dove dormiva la ragazza. Entrai e la tranquillizzai.

Laura's POV
Quando mi risvegliai mi trovai in una stanza color grigio chiaro, sdraiata su un letto morbido dalle coperte nere. Iniziai ad urlare

Io: oddio, dove sono? Aiuto, qualcuno mi sente? Aiutoooo
X: ehi, ti sei svegliata finalmente, stai tranquilla bella addormentata nel bosco, non ti mangio... Tieni, ti ho portato la colazione, devi aver bevuto parecchio ieri...
Io: g-grazie, ma tu chi sei? E poi io dove sono? Che giorno è? E che ore sono?
Dissi mangiando il cornetto e bevendo il cappuccino che mi aveva portato
X: allora io mi chiamo Cosimo, piacere, ma se vuoi puoi chiamarmi anche Guè. Ti trovi a casa mia, più precisamente nel mio letto, ma tranquilla non abbiamo fatto niente, io questa notte l'ho passata sul divano. Oggi è sabato 7 settembre e sono le 10:40. Posso farti delle domande anche io adesso?
Io: certo, anche se questa è già una domanda
Dissi ridendo
Cosy : Ahahah spiritosa la ragazza... Comunque volevo chiederti... Chi sei? E poi quanto hai bevuto ieri sera? Ma soprattutto perché?
Io: ...
Cosy: cos'è successo, il gatto ti ha mangiato la lingua?
Io: n-no
Cosy: allora per favore potresti rispondere alle mie domande?
Io: ...ok... Io sono... Sono... Laura...
Cosy: ok Laura, molto piacere... Ora potresti rispondere magari anche alle altre domande?
Io: mmm... Preferirei di no...
Cosy: dai di me ti puoi fidare, ti ho anche salvata ieri sera, non ricordi?
Io: sinceramente mi manca quasi tutto ciò che ho fatto ieri sera dopo averti visto...
Cosy: eh... Allora te lo spiego io, stavi parlando con me e i miei amici quando improvvisamente sei svenuta. Non potevo permettere che una bella ragazza come te rimanesse da sola tutta la notte in questo androne scuro, in mezzo a gente losca così io e i miei amici ti abbiamo portata in casa mia. Dopo che ti sei un po' ripresa hai detto che avevi molto sonno e che eri scappata di casa, così ti ho ospitato qui. Ora sei nel mio letto, e ciò potrebbe risultati strano, ma è stato solo perché non volevo lasciarti dormire sul divano...
Io arrossii e feci un sorriso a dir poco imbarazzato.
Io: ehm perdonami, non so cosa mi sia preso ieri...
Cosy: tranquilla, sei troppo bella, non riuscirei mai a essere arrabbiato con te...
A quelle parole arrossii ancora di più e chinai il capo.
Cosy: ehi ehi ehi, non abbassare lo sguardo... Così non riesco a vedere quei begli occhioni...
Dicendo quelle parole mi alzò il mento con una mano fissandomi negli occhi. Ci siamo fissati negli occhi per un paio di secondi, i quali mi parvero interminabili.
Io: perdonami, ma ora... Ora... Devo... Devo... Andare... al bagno...
Non so cosa mi stesse succedendo in quel momento, ma era la prima scusa che avevo trovato per scappare da quel momento imbarazzante...
Cosy: ehm si, guarda è la prima porta a destra...
Io: grazie...

Cosimo's POV
Oddio, finalmente sapevo il suo nome! Laura! Quel nome suonava soave dentro al mio cervello. Cercai invano di strapparle un sorriso, ma ne ricavai solo imbarazzo e silenzio. Alla fine se ne uscì con una risposta a dir poco imbarazzata. Forse avevo esagerato... In fondo conoscevo il suo nome da meno di 10 minuti... Mentre lei andava verso il bagno io riportai il vassoio in cucina e lavai la tazza.

Laura's POV
Ero davanti alla porta del bagno, c'era la porta chiusa, così bussai. Mi rispose un ragazzo dal marcato accento milanese
X: Cosimo tornatene in camera tua, adesso sto pisciando. Ma se vuoi tra pochissimo ti libero il bagno!
"oh mio dio che finezza!"
Pensai tra me e me. Sentii la porta spalancarsi...
X: perdonami, pensavo fossi Cosimo... Mi dispiace se ho avuto un linguaggio poco fine e poco appropriato a una bella ragazza come te...
Con quelle parole intuii di aver pensato ad alta voce... Diventai paonazza e chinai il capo...
X: perdonami, non mi sono ancora presentato, io sono Luigi ma puoi chiamarmi anche Joe. Sono un amico di Cosimo... Ma, per caso, io e te ci siamo già visti da qualche parte?
Io: piacere, io sono Laura... E comunque no, non credo di averti mai visto...
Joe: ah ok... Ci si vede in giro...
Io: s-si

Entrai in bagno e mi chiusi dentro a chiave. Piangendo silenziosamente mi sedetti tenendo la schiena appoggiata alla porta, quasi a voler fermare chiunque volesse entrare.

Passarono 15 minuti e Cosimo preoccupato corse a bussare alla porta.
Cosimo iniziò a farmi delle domande, ma non riuscii a rispondere... Avrei voluto rispondergli che era tutto ok, ma la voce mi si spezzava in gola...

Cosimo's POV
Erano passati ormai 15 minuti e Laura non era ancora uscita, così preoccupato andai a bussare alla porta del bagno per vedere come stava e se le era successo qualcosa.
Io: ehi Laura, tutto bene?
Non ricevetti alcuna risposta così cominciai a bussare più forte. Ero preoccupato, cosa le era successo? Perché non rispondeva?
Io: Laura Laura rispondimi!!!
Ancora silenzio. Ero sempre più preoccupato, così cercai di aprire la porta, ma era chiusa a chiave.
Io: Laura, ci sei?
Niente, solo silenzio. Iniziai a sbattere i pugni un po' più forte sulla porta, sentendola diversa dal solito; più pesante. Ipotizzai che ci fosse lei attaccata, così decisi di fermarmi, per evitare di farle del male.
Io: LAURA, RISPONDIMI... SE NON RIESCI A PARLARE ALMENO FAMMI CAPIRE CHE SEI LI E NON TI È SUCCESSO NIENTE...

La sentii bussare piano piano alla porta singhiozzando silenziosamente. Tirai un sospiro di sollievo. Pensai di chiedere a Joe di darmi una mano a scassinare la porta, ma non avrei dato una bella immagine di me e dei miei amici in quel modo. Nel frattempo Jake e Joe, allarmati dalle mie urla, si misero accanto a me, chiedendomi se andasse tutto bene. Li liquidai velocemente e tornai a pensare a come aprire la porta.

Non trovando altri modi per farla uscire decisi di cercare di convincerla a parole.
---------------------------------------------
Spazio a me
Grazie mille, siamo già arrivati a 70 letture 😍. Grazie mille. Poi... Non so neanch'io cosa dire. Grazie mille.

Un bacione 💋

Tu con me e io con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora