Capitolo 33

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Federico's POV
Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo... Sono nella merda... Perché... Perché sono stato così stupido? Perché? Potevo anzi dovevo fermarla prima! E adesso che faccio? Se inizia a sentirsi male che faccio? Chiamo gli altri dicendo che ho drogato Laura o forse dovrei chiamare i suoi genitori... O forse direttamente l'ambulanza?
No, no, no, no. Non se ne parla... Se vedo che sta proprio male chiamerò le ragazze dicendogli di venire senza farlo sapere ai ragazzi... Mi sgozzerebbero sennò!

Lalla: Fede, gira tutto. La stanza si muove, la mia testa non ragiona... Fede mi fa malissimo anche la pancia!
Io: Laura, stai tranquilla seduta qui e ti passa tutto. C'è solo bisogno di tempo...
Lalla: ok... Fede... Posso chiederti un favore?
Io: certo, dimmi...
Lalla: hai qualcosa da darmi per potermi cambiare? Questo vestito è scomodo...
Io: certo, aspettami qui. Vedo se ho qualcosa da darti. Arrivo subito.
Lalla: ok, grazie.

Andai in camera il più velocemente possibile, spalancai l'armadio e presi la prima cosa che mi capitò in mano: una canottiera nera del mio vecchio disco: "Signor Brainwash". Credo che le starà un po' larga... Ma credo anche che si accontenterà... Anche perché non ho altro.

Aprii il cassetto dei pantaloncini e lo trovai completamente vuoto, ricordandomi di averli messi tutti a lavare. Tornai da Laura con in mano solo la canottiera e lei mi ringraziò

Lalla: scusa Fede, un'ultima cosa... Mi daresti una mano ad abbassare la lampo?
Io: ehm... S-si...

Con la mano tremante aiutai Laura a slacciarsi il vestito.
Dopo pochissimi secondi vidi scivolare il vestito di Laura sul pavimento e, mentre arrossivo profondamente, i miei occhi continuavano a vagare su di lei che, in piedi di fronte a me, indossava solo l'intimo bianco in pizzo. Laura raccolse il vestito e da terra e si mise su la canottiera. La scollatura dalla maglia le copriva a mala pena il seno, il buco delle maniche le arrivava a metà della pancia lasciando intravedere i lati del reggiseno e la lunghezza della canottiera sembrava essere stata studiata apposta per lei...

Lalla: grazie Fede
Disse dopo aver piegato e appoggiato il suo vestito sul tavolino e stendendosi sul divano accovacciandosi sulle sue gambe.
Io: Ehm... Ti fa niente se mi siedo accanto a te?
Lalla: ma stai scherzando? Sul serio me lo stai chiedendo? È casa tua... Sono io che dovrei chiederti se posso sedermi!
Io: o-ok...
Mi sedetti accanto a lei, e dopo circa cinque minuti, appoggiò la testa sulla mia spalla.
Lalla: Fede... So che può sembrare stupido ma... Uff... Non ci credo che lo sto per dire ma... Allora... Io ho paura del buio se non sono con qualcuno... Quindi... Volevo chiederti... Posso stare abbracciata a te?
Io: c-certo... Tranquilla
Lalla: Grazie per aver capito... Sono un po' strana forse!?
Io: a me piace il fatto che tu sia strana!
Lalla: Ehm... Grazie.
Io: Ehi, hai gli occhi stanchi... Vuoi stare qui a dormire?
Lalla: non voglio esserti d'impiccio... Adesso chiamo i miei e mi faccio venire a prendere.
Io: Non sei in mezzo ai piedi! Ti prego... Resta
Lalla o-ok grazie.
Io: mi aspetti qui cinque minuti? Vado a prendermi anche io una canottiera per stanotte.
Lalla: ok.

Dopo essere tornato in camera e cambiato per la notte, tornai fuori da Laura. Era seduta sul divano con le gambe distese e tra le braccia stringeva un cuscino.

Io: eccomi.
Lalla: per fortuna sei qui... Ho sentito degli strani rumori mentre eri di la e ho preso paura!
Io: tranquilla. Ci sono qui io adesso
Dissi abbracciandola forte a me
Lalla: grazie Fede. Grazie di tutto
Mi sedetti all'angolo del divano con le gambe aperte e feci sedere Laura in mezzo, abbracciandola da dietro e facendo aderire perfettamente la sua schiena al mio petto.
Io: così ti senti meglio?
Lalla: si, decisamente meglio

Disse tutta rossa in viso. Subito dopo averle fatto la domanda incrociai le mie mani con le sue e le appoggiai sul suo stomaco cosa che fece arrossire sia me che lei. Ricominciammo a parlare di noi e della nostra vita finché non ci addormentammo abbracciati. Credo di non aver mai dormito così... Scomodo, ma allo stesso tempo così magnificamente.
Una volta che tutti e due ci eravamo alzati andammo al bagno. Mentre ero in cucina e Laura in bagno sentivo ancora il suo odore su di me. Iniziai a pensare a cosa cucinare per colazione ma, quando l'illuminazione sembrava vicina, Laura uscì dal bagno e mi raggiunse.

Tu con me e io con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora