Capitolo 30

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"Giuseppe cos'è successo ieri?" - non mi lascia nemmeno il tempo di entrare - "Mi ha chiamato l'organizzatore del ricevimento, ha detto che siete andati via prima del tuo intervento, che è arrivata una volante della polizia nel retro del palazzo..."

Ha ragione, preso da tutto quello che è successo mi sono completamente dimenticato di avvisarlo

"Vieni nel mio ufficio che ti spiego tutto"

Si siede e io inizio a raccontare i fatti esattamente come sono accaduti e la sua espressione si fa sempre più preoccupata

"Come sta Alice?"
"Ora meglio ma ha passato dei brutti momenti"
"Posso passare a trovarla o dici che le darei fastidio?" - povero sembra proprio scosso
"Sono sicuro che le farebbe piacere vederti" - annuisco convinto - "Ha bisogno di avere intorno persone che le vogliono bene adesso"

Esce un po' più tranquillo e mi metto a lavorare, non ho tanto tempo prima di andare al Colle... ma mi basta collegarmi due minuti ai siti delle notizie che mi viene il sangue amaro

"Giuseppe?" - rientra abbastanza alterato
"Ho appena visto Dario"

E sarà che ho passato le ultime ore in tensione, accumulando ansia e nervoso dentro di me, che quelle parole che ho letto mi fanno ribollire il sangue

"Io non lo sopporto più"
"Quale dei tanti?"

Ha ragione, alla fine ce ne è una fila infinita

"Non so se mi fa più schifo l'Altissimo che cerca di sbugiardarci alla stampa estera dicendo che volevamo far slittare la data del 2% al 2030 quando per lui è sempre stata il 2028, oppure il PD che gli dà ragione per metterci in cattiva luce, continuando pure a dire che siamo inaffidabili e cose simili"
"Vuoi che pubblichi una nota?"

Ci penso un attimo... guardo l'orologio e faccio due conti

"No... ho un'idea migliore"

Dopo dieci minuti mi ritrovo seduto alla scrivania per una diretta Instagram improvvisata... ne ho per tutti, iniziando da Letta:

"Non siamo la succursale di nessuno... pretendo rispetto e non posso accettare accuse di irresponsabilità"

E pure per Maria Antonietta:

"Con lui ho avuto un lungo colloquio, ma niente risposte sulla questione economico e finanziaria. Siamo preoccupatissimi per il Pnrr, va a rilento ma sembra preoccupare solo noi... e il mainstream vuole costringerci al silenzio"

Chiudo dopo poco, l'appuntamento con il Presidente si avvicina e io devo pure ritrovare un po' il controllo

"Certo che proprio oggi questo incontro non ci voleva" - penso ad alta voce mentre usciamo per andare al Quirinale... mi tocca anche farmi il nodo alla cravatta per strada visto che siamo in ritardissimo e con sti tizi con i microfoni intorno non posso fermarmi un secondo per farmelo con calma

Finalmente ce ne liberiamo e montiamo in macchina

"Hai sentito Alice?" - mi domanda Claudio guardandomi dallo specchietto - "Come sta?"
"Mi ha chiamato appena prima di partire... l'ho sentita abbastanza tranquilla" - cosa che sicuramente non sono io

Da Mattarella non ci sto molto, alla fine voleva solo delle rassicurazioni sul fatto che io non voglia far cadere il governo
Quasi dura di più l'incontro fuori con i giornalisti

"A Letta dico solo che dobbiamo rispettarci, se riconosciamo la rispettiva autonomia possiamo rendere molto proficuo il nostro dialogo"

Ho fatto convocare una riunione del Consiglio nazionale del Movimento, tra pochi giorni nominerò i 20 coordinatori regionali ma più che altro voglio parlare delle spese militari e cazziarli per il si all'Odg sull'aumento di un paio di giorni fa

"E quindi uscimmo a riveder le Stelle"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora