carmen IXL

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Siccome hai i denti bianchi, Egnazio ride,
ride sempre. Nel mezzo di un processo,
quando il difensore incita alle lacrime,
lui ride. Al funerale di un figlio unico,
mentre la madre sfoga il suo dolore,
lui ride. Qui o lì,  che sia questo o quello,
che faccio questo o quello, lui ride. Un morbo
gli è venuto, direi, per nulla urbano.
Mio caro Egnazio, fa attenzione: fossi
un romano o un sabino o un tiburtino
o un paffuto umbro o un ben pasciuto etrusco
o un zannuto e nero lanuvino•
o, per metterci anche i miei, un transpadano
o altri che si lavi i denti con l'acqua,
ugualmente non ti sopporterei:
c'è più grande idiozia di un riso idiota?
Ora tu sei celtibero: tra voi
la mattina ci si strofina i denti
e le rosse gengive con la piscia;
così che, quanto più risplende il dente,
tanto è più certo che hai bevuto orina.

•1: di Lanuvio, città del Lazio occidentale

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Catullo : carminaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora