Carmen XXXV

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A Cecilio•, poeta dolce e amico
mio, papiro, vorrei che tu dicessi
di andarsene da Como e dalle rive
del Lario• e di venire qui a Verona,
perché desidero che ascolti certi
pensieri di un comune conoscente•.
Se ha cervello, divorerà la strada,
benché la sua bellissima ragazza,
buttandoglisi al collo, lo trattenga
e mille volte lo richiami indietro.
Se è vero quel che so, la poverina
per lui si strugge di un amore folle.
Da quando ha letto quell'inizio sulla
gran sovrana del Dindimo• un incendio
le consuma le viscere. Ti credo,
ragazza ancor più dotta della saffica
Musa•: Cecilio ha incominciato a scrivere
splendidamente sulla Grande Madre•.

•1: poeta cisalpino
•2:il Lago di Como
•3: Catullo stesso
•4: monte sopra Pessino in Frigia, centro del culto di Cibele, la Madre Dea, che venne esportato a Roma nel 204 a.C.
•5:la stessa Saffo, ispiratrice della poetica catulliana
•6:Cibele

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