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Ieri abbiamo trascorso la giornata,
Licinio, a scrivere versi sui miei fogli
assai eleganti, come si voleva.
Dando ora questo ora quell'andamento
ognuno di noi due ne componeva,
a turno, tra un bicchiere e una battuta.
Da lì sono venuto via infiammato
dal tuo aggraziato spirito,Licinio,
così che il cibo ha perso ogni sapore
e il sonno non mi ha chiuso gli occhi stanchi.
E nel letto mi sono rigirato,
impazzito, aspettando il nuovo giorno,
per parlare con te e con te ritrovarmi.
Finché, sentendo male in ogni mia parte,
disteso, mia letizia, mezzo morto,
per te ho composto questa poesia,
perché vedessi la mia sofferenza.
Non essere sdegnato e non schifare,
ti prego, la mia supplica, o adorato,
se vuoi che Nemesi• ti lasci indenne.
È dea superba: attento a non urtarla!

•1: Nemesi è la Dea che punisce la presunzione umana

Catullo : carminaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora