Rachele
"Rachele ti prego, dammi un'altra possibilità. Ti prometto che cambierò" Leggo velocemente il messaggio che ho appena ricevo, storcendo il naso quando capisco chi sia il destinatario nonostante ho cancellato il suo numero un mese fa.
"Adrien, smettila di scrivermi, ti prego. Non farti odiare" scrivo in modo veloce e dopo aver inviato il messaggio ripongo il telefono dentro la tasca del giubbotto ma faccio giusto in tempo a chiudere la cerniera che sento nuovamente il telefono vibrare, segno di aver ricevuto un altro messaggio, ed è allora che sbuffo infastidita.
<<Questo ragazzo non si arrende mai>> dico borbottando mentre mi avvicino al balcone della mia stanza, intenta a chiudere la porta ma mi blocco nel momento in cui lo sguardo mi ricade sulla casa accanto alla mia, quella della famiglia Reyes, e dato che non vedo nessuno nei paraggi mi soffermo a guardala, a guardare verso la stanza di quel ragazzo che un tempo era il mio migliore amico e senza volerlo la mente si perde nei vecchi ricordi, mentre sospiro malinconia al pensiero che quello che ho avuto non lo avrò mai più.
Un borbottio continuo che proviene dal piano di sotto arriva alle mie orecchie, distraendomi, ed è solo allora che decido di distogliere lo sguardo da quella casa, chiudendo in seguito il balcone per poi afferrare la mia macchina fotografica prima di scendere di sotto.
<<C'è stato un uragano qui per caso?>> domando incredula quando osservo il casino che ha combinato mia madre Demet.
<<Non è colpa mia se ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa>> dice sbuffando, giustificando così il casino che ha messo in giro per il salone.
Perché quando lo facevo io da piccola venivo sgridata mentre adesso lei può benissimo farlo? Dov'è la nonna Arizona quando serve?
<<Il passaporto devi prendere>> dico ridacchiando dopo aver visto sopra il tavolino il suo passaporto che sicuramente era la cosa mancante che cercava.
<<Giusto, grazie tesoro. Non so cosa farei senza di te>> dice dolcemente mentre si avvicina a me, lasciandomi un tenero bacio sulla guancia.
<<Non fare la ruffiana con me>> dico ridacchiando per poi aiutarla a chiudere la sua valigia. Ultimamente la mamma è sempre triste e dato che non mi piace vederla così ho chiamato la zia Tessa nella speranza che almeno lei possa fare qualcosa per tirare su il morale a mia madre, così lei ha proposto a mia madre di andare a trovarla a Londra per un po', cosa che mia madre naturalmente ha rifiutato, ma quando qualche giorno fa mi sono presentata a casa con un biglietto sotto nome suo la mamma non ha più potuto rifiutare dato che le ho detto che quelli dell'agenzia non mi avrebbero più restituito i soldi.
<<E tu non portare ragazzi a casa mentre io non ci sono!>>
<<Ma ti pare che mi metto a fare certe cose?>>
<<E guai a te se darai qualche festa o peggio se al mio ritorno ti beccherò in circostanze poco inappropriate con quel idiota di Adrien!>> dice questa volta usando un tono più aspro e fermo, come se volesse minacciarmi, cosa che fa sempre anche se non in modo diretto.
<<Mamma, ho chiuso con lui>> la informo per l'ennesima volta mentre sbuffo.
<<Perché se ti troverò a fare sesso con lui...>>
<<Mamma!>> la chiamo con fare di rimprovero, interrompendo qualsiasi cosa stava per dire. Nonostante ribadisco ogni giorno di aver chiuso con quel ragazzo lei insiste comunque, e questo forse perché non crede al cento per cento che io non voglia più tornare con Adrien. Sono state tante le volte in cui ha cercato di strappare dalla mia bocca qualche informazione per scoprire come mai ho deciso di punto in bianco di lasciare il mio ragazzo ma da me non ha ottenuto alcuna risposta, almeno non quella vera. Non dirò mai a nessuno che ho rotto con Adrien per avermi colpita esattamente un mese fa per aver rifiutato di andare con lui in montagna per capodanno. Inizialmente quando me lo proposi magari ci avrei fatto un pensierino ma quando mi disse che sarei dovuta andare con lui senza Olivia, senza mia madre, in un posto dove neanche il telefono prendeva ma in compagnia di qualche suo stupido cugino ho rifiutato categoricamente, ed è stato lì che lui si è arrabbiato con me e dato che in quel momento era così fuori di se che non riuscì neanche ad avere una normale conversazione con lui decisi di uscire da casa sua, cosa che l'ha fatto arrabbiare anche di più visto che mi è corso dietro, ordinandomi a fermarmi e tornare da lui e dato che io sono testarda e non ascolto mai nessuno ho continuato a camminare, sperando di arrivare il prima possibile alla macchina ma lui mi fermò in modo brusco, girandomi verso di lui per tirarmi uno schiaffo in pieno viso. Sul momento restai così scioccata che non mi mossi completamente ma quando la guancia iniziò a pulsare fu allora che mi ripresi, tirandoli un pungo così forte che il suo naso improvvisamente presse a sanguinare.
STAI LEGGENDO
Infiltrata nel cuore
ChickLit"Penso che le persone che accettiamo intorno a noi contribuiscono a formarci come persona. A volte abbiamo la fortuna di incontrare persone dalle quali possiamo imparare molto ma siamo noi a decidere chi tenere nella nostra vita e chi lasciare andar...