Rachele
I raggi del sole che entrano dalla finestra si appoggiano sul corpo di Thomas che dorme beatamente accanto a me nel letto.
<<Non è colpa tua>> sussurro piano mentre accarezzo lentamente la sua guancia. Ieri sera dopo che Alvaro mi aveva disinfettato la ferita Thomas è caduto in uno stato di mutismo. Inizialmente pensavo che fosse ancora in sotto di shock ma poi sono riuscita a captare nei suoi occhi la colpevolezza, e nonostante ho cercato di farlo ragionare lui per la maggior parte del tempo è rimasto in silenzio, se non in disparte mentre Alvaro diceva ai suoi uomini delle cose a me incomprensibili. Ma qualsiasi cose avrà detto ha fatto sì che tutta la sua combriccola ci seguisse fino a casa mia, dove Thomas è rimasto a dormire, mentre qualcuno dei ragazzi è rimasto a sorvegliare la casa, e questa cosa mi ha messo un po' di paura, pensando al fatto che Pierre potrebbe tornare per fare del male a Thomas o peggio ancora a mia madre.
Quando ieri sera sono arrivata a casa avrei tanto voluto chiedere delle spiegazioni alla mamma ma dato che era davvero tardi naturalmente lei dormiva, per questo ho lasciato perdere. Adesso però niente mi impedirà di fare una chiacchierata con lei, per questo dopo aver baciato dolcemente la fronte di Thomas mi dirigo verso la sua stanza, senza però trovarla.
<<Mamma>> inizio a chiamarla mentre mi dirigo al piano di sotto, guardando praticamente in ogni angolo della casa ma neanche così riesco a trovarla.
<<Dove sarà andata di prima mattina?>> domando tra me e me, decidendo di afferrare il telefono per chiamarla ma forse oggi la fortuna non è dalla mia parte visto che non mi risponde, in cambio però mi manda un messaggio, facendomi sbuffare.
"Sono uscita per delle commissioni, in cucina c'è la colazione per te e Thomas"
<<Commissioni? Ma se sono le sette del mattino>> borbotto tra me e me dopo aver guardato l'ora sul display del telefono mentre una domanda si fa spazio nella mia mente.
Come faceva a sapere che Thomas è qui? È questo quello che mi domando mentre inizio a preparare il caffè.
<<Rachele!>> la voce acuta di Thomas mi fa sobbalzare leggermente visto che ero persa nei miei stessi pensieri.
<<Ma che ti urli?>> sbotto contro di lui ma quando i nostri occhi si incontrano avrei voluto non farlo. Il suo sguardo esprime pura paura.
<<Tutto bene?>> domando mentre mi avvicino a lui, poggiando la tazzina del caffè sul ripiano della cucina.
<<No, io, scusa...non volevo spaventarti in quel modo>> farfuglia in modo impacciato per poi respirare profondamente.
<<Cosa ti preoccupa Tommy?>> chiedo questa volta in modo diretto.
<<Non ti ho vista nel letto e mi sono preoccupato>>
<<Mi sono alzata per parlare con la mamma ma non c'è. In cambio però ci ha lasciato la colazione>> rispondo mentre afferro la sua mano, stringendogliela, cercando in qualche modo di tranquillizzarlo.
<<Anche per me?>> domanda stranito ed io annuisco solamente con la testa. Sicuramente si starà chiedendo la stessa cosa che mi sono domandata anche io qualche attimo fa. Insomma, ieri sera la mamma dormiva, quindi non poteva sapere della presenza di Thomas.
<<Ti fa ancora male?>> domanda mentre guarda il mio braccio destro.
<<Non come ieri>>
<<Non farlo mai più Rachele. Non sopporterei se ti succedesse qualcosa, soprattutto per colpa mia>>
<<Smettila di incolparti Thomas. Non è successo niente>>
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Infiltrata nel cuore
ChickLit"Penso che le persone che accettiamo intorno a noi contribuiscono a formarci come persona. A volte abbiamo la fortuna di incontrare persone dalle quali possiamo imparare molto ma siamo noi a decidere chi tenere nella nostra vita e chi lasciare andar...