Capitolo 11

481 55 25
                                    

Rachele

Per quale motivo Thomas mi ha baciato? È questo quello che mi domando mentalmente praticamente da due giorni, senza però trovare alcuna risposta.

Quando andavo al liceo spesso sentivo nei corridoi della scuola girare così tante voci su Thomas che non sapevo se crederci o meno. Molte sono state le ragazze che hanno avuto il privilegio di godere di una certa compagnia da parte di Thomas, almeno era questo quello che loro dicevano. Parlavano di lui come se fosse l'unico ragazzo al mondo e non capivo perché erano così prese da lui. Certo, non ha mai negato che Tommy fosse attraente e anche se il mio cuore batteva più forte ogni volta che lo vedevo o mi stava intorno ho sempre pensato che succedeva perché mi mancava il mio amico ma non mi ha mai suscitato i sentimenti che ha svegliato in me dopo quel bacio. I punti in cui le sue mani mi toccavano pulsano da allora. Le mie labbra sentono ancora il sapore delle sue labbra. 

Non è il primo ragazzo con cui ho condiviso un bacio così intenso ma il nostro di bacio mi è piaciuto molto, e il fatto che l'ho davvero sentito nel vero senso della parola era troppo per il corpo mio che non ho mai avuto un simile contatto intimo fino ad ora. Con Adrien ho avuto parte di molti baci ma non mi sono mai sbilanciata più di tanto con lui e non perché a lui non sarebbe piaciuto ma semplicemente quando i nostri corpi si avvicinavano più del dovuto il mio cuore iniziava a battere in modo forte mentre lo stomaco si stringeva e il pensiero che avrei commesso un errore mi perseguitava per questo mi limitavo anche nel baciarlo.

<<Dove hai la mente?>> la voce calda di Brian interrompe il flusso dei miei pensieri ed io scuoto leggermente la testa, come se volessi togliermi dalla mente quel momento.

<<Pensavo a cosa potremo fare oggi>> mi invento su due piedi, cercando di essere credibile.

<<Ricordi quando hai compiuto diciotto anni e hai deciso di festeggiare a Londra?>> domanda mentre prende posto accanto a me sul dondolo.

<<Intendi dire quando tutti voi mi avete obbligata a venire a Londra>> lo correggo sbuffando mentre mi sdraio, appoggiando la testa sulle sue gambe.

<<Sentivamo tutti la tua mancanza. Io sentivo tanto la tua mancanza>> risponde mormorando, confessando per la prima volta a voce alta quello che già sapevo. Brian è il figlio della zia Madison e lo zio Dylan, il fratello di mia madre, e nonostante noi ci siamo trasferiti qui in Francia siamo sempre rimasti in contatto, sia con gli zii che con i nonni, che ormai vivono in Italia. La lontananza non ci ha mai impedito di vederci, di sentirci e di volerci bene ma da quando ho chiuso il mio cuore ho allontanato un po' tutti da me, anche mio cugino Brian che non potendo più stare nel silenzio ha finto di aver avuto un incidente, il giorno prima del mio compleanno, sapendo che qualsiasi cosa avrebbe detto la mia bocca il cuore, quella parte che ho cercato di affogare avrebbe reagito. E così è stato. Appena Damon mi mandò un messaggio, avvisandomi che Brian ebbi un incidente con la moto non ci ho pensato due volte e l'ho raggiunto, trovando però tutta la famiglia riunita e questo stronzo che è più piccolo di me di solo un anno più sanno che mai.

<<Ho fatto un sacco di scelte sbagliate, Brian>> sussurro piano mentre istintivamente punto lo sguardo sulla finestra del mio vicino. Con Tommy ho sbagliato immensamente e non me lo perdonerò mai.

<<Tutti sbagliamo principessa, chi di più chi di meno>> dice sussurrando, facendomi accigliare per il modo in cui mi ha chiamato. Solo papà mi chiamava così.

<<Vuoi staccare un po' la mente?>> domanda dopo un lungo momento di silenzio da parte di entrambi.

<<Cosa hai in mente?>> chiedo curiosa mentre mi metto seduta, guardandolo. Brian è sempre stato il mio cugino preferito e non perché è il mio unico cugino ma perché con lui ho sempre sentito un legame che va oltre. A differenza di Thomas, a Brian l'ho sempre considerato come se fosse un fratello e guai a chi me lo tocca.

Infiltrata nel cuore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora