𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟸𝟶

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"Quindi non conosci le costellazioni?"

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"Quindi non conosci le costellazioni?".

"Cosa non capisci, ah?! Ho detto che devi stare zitto!".

Il silenzio regnava sovrano, mentre le melodie della superficie della pozza tintinnavano con lo scontro delle pelli.
Il freddo pungeva la cute umida dei due ragazzi, ma l'acqua aveva assorbito il calore di tutta la giornata, quindi era un vero piacere stare a mollo.

Ma, Katsuki preferiva decisamente il puro silenzio. Le azioni eseguite da quel... folle lo avevano lasciato destabilizzato. Uccidere, con quella facilità, con quello sguardo vuoto, come se niente lo toccasse realmente...
No, lui non era normale. Era un assassino, uno spietato mietitore di vite, e non se ne era nemmeno reso conto...

Giustizia.

"Sei sempre così rigido! - Ridacchiò il verdino, avvicinandosi appena al corpo dell'Omega, che in risposta si allontanò - Scommetto che al palazzo ti divertivi a sguazzare nelle vasche piene di persone". 

"Tsk... - Ringhiò il biondo, fulminandolo con lo sguardo - Io ho una vasca privata. Ho detto che devi starmi lontano e devi stare zitto, quale è il tuo fottuto problema?!".

Quegli smeraldi, di un colore così meraviglioso, brillavano, erano stravolti dall'ebrezza e dalla vivacità; percorse il viso corrucciato del principe, mentre immerse le labbra sotto l'acqua, lasciando le narici a soffiare sulla superficie.
Non riusciva a non dargli fastidio, era così frigido, cercava di mantenere un distacco, ma la sentiva quella nota dolce nel suo odore. Era presente, tra lo speziato pungente, un aroma più distante, più timido, era lì che cercava di fare capolino.

Ed Izuku continuò a guardarlo, o meglio, ad ammirarlo, mentre le iridi rosse e calde erano puntato verso il cielo, ad osservare quella vastità illuminata dalle infinite stelle.
L'orizzonte lontano iniziava a colorarsi, Katsuki comprese le parole che sua madre era sempre pronta a dirgli, quando, nelle notti dove lui da bambino non riusciva a prendere sonno, si fermavano sulle spaziose terrazze ad osservava l'alba in arrivo.

"L'alba è l'ora del silenzio".

Non aveva mai compreso come fosse possibile, per lui, per quegli occhi acerbi era solamente l'arrivo di un nuovo giorno.
Ma in quel momento, nudo, in quella pozza oscura, di fianco ad un ladrone dallo sguardo troppo burbero, comprese quel significato.

Quello era il momento in cui nulla respirava, tutto rimaneva sospeso, solamente la luce aveva la possibilità di muoversi.

E i colori, erano qualcosa di incredibile, vedere come il nulla iniziasse a prendere vita... il suo cuore batteva, prepotente.
Brevi attimi, di un intensità unica.

Arrivavano i profumi del mattino, la natura si risvegliava, ed era incredibile, perché nonostante per lui tutto intorno a loro era vuoto, sentiva la vita.
La sabbia sotto alle sue ginocchia, morbida grazie all'acqua, lo accoglieva dolcemente, l'acqua calda lo abbracciava, ed in quel momento riuscì a sentirsi parte di essa, si sentì parte della terra, del mondo.

AmalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora