𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟺𝟸

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Seduti, sotto le ombre della vegetazione rigogliosa di quella zona più umida

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Seduti, sotto le ombre della vegetazione rigogliosa di quella zona più umida.
Le fronde oscillanti sfioravano i loro capelli, grazie a quella leggera brezza mattutina che riusciva a rendere, stranamente, la temperatura più frizzante.

E si guardavano, occhi contro occhi, due libri aperti pieni di enigmi e soluzioni nascoste, pronti per essere svelati.

Gli occhi di Izuku erano sempre arrossati da quel crollo che ebbe fino a poco prima, ma finalmente quel suo sorriso riapparì sul viso, riuscendo ad illuminarlo nonostante quel cuore spezzato.

Mai era riuscito ad aprirsi così e a raccontare della sua vita... solamente Eijirou era a conoscenza del suo passato, perché anch'egli lo aveva vissuto.

Ed ora, Katsuki aveva fatto parte di quella sua cerchia meticolosa e selezionata, e conosceva quegli spiragli di oscurità che lasciava uscire fuori.

Ma era sereno.

Nonostante il dolore e la ferocia di quei ricordi, il comunicarli ad alta voce... era sereno, come se fosse riuscito ad alleggerire quel carico di emozioni che albergava dentro al suo corpo ed alla sua mente.

"Quindi... - Quel silenzio venne rotto dal principe, che assottigliò lo sguardo dentro agli smeraldi puri che aveva di fronte - Io in tutto ciò... perché mi avete catturato...?".

Un'ombra oltrepassò lo sguardo di Izuku, un attimo quasi impercettibile, ma quei due rubini lo videro, non passò inosservato.

"I Todoroki hanno qualcosa che... che appartiene a noi, e dobbiamo riprenderlo...".

"Puoi smetterla di parlare con i tranelli ed i giri di parole... - Ringhiò infastidito l'Omega, voltando il volto di lato e sbuffando sonoramente - Credo che dovremmo pensare ad un piano, ma se non parli con me di ciò che dovrà accadere, ti lancerò a calci nel cu-".

"E dai, Kacchan, non essere così volgare!". Lo canzonò l'Alpha, sollevando appena il naso e inspirando, inumidendosi le labbra.

Stava assaporando ogni molecola di quell'aroma rimasto sconosciuto fino a poco prima... in quel momento cercava di assorbire ogni cosa e immagazzinarla, memorizzando ogni sfaccettatura.

Dalla nota più amara, a quella più aspra, andando verso quella dolce e poi neutra ed equilibrata.
Un'accozzaglia di prepotenza e focosità...

Da fargli bruciare le narici e volerne ancora di più.

"Abbiamo nove giorni per cambiare le carte in tavola... - La schiena di Izuku si piegò in avanti, poggiando le mani sulle ginocchia incrociate e mordicchiandosi il labbro inferiore - E ci riusciremo... Cosa ti ha detto la visione che hai avuto nelle caverne?".

Le sopracciglia chiare si sollevarono, mentre iniziò a rimuginare su ciò che aveva visto e ciò che aveva ascoltato.
Non ne avevano ancora parlato, era successo tutto così rapidamente che l'idea di fermarsi a ragionare su tali parole non lo aveva nemmeno sfiorato...

AmalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora