𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟹𝟷

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Quanto può essere strano un viaggio?

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Quanto può essere strano un viaggio?

Il percorso, gli avvenimenti, il pensiero di arrivare...

E gli imprevisti dove potrebbero essere messi in questa scalata verso l'ignota fine?

Katsuki era stufo, seguiva come un cagnolino il suo rapitore, oramai arreso al destino.
Era un misero tesoro pronto per essere scambiato, e come tale non aveva alcun tipo di potere di parola. Già, le sue parole volavano via nell'aria calda desertica.

E da quando quel tizio arrivato la notte precedente era giunto da loro, ogni suo respiro valeva quando un disgustoso scarafaggio stercorario. Quegli insetti neri come la pece, che da osservare sono addirittura affascinanti, con riflessi bluastri a decorare il dorso... Ma che cosa fanno gli scarafaggi?

Fanno rotolare sfere di escrementi per tutta la loro vita.

Ecco quale era il suo grado in quel momento, del principe così desiderato...

Uno stupido scarafaggio, con il diritto di parola pari a zero.

I due rubini si voltarono indietro, osservando il calpestio rimasto impresso sulla sabbia dei loro animali, guardando come sembrasse lontano il fiume.

Tutto era cambiato, il percorso era stato deviato.
E provò a guardare se nella lontananza riusciva a scovare la ragazza che gli aveva dato certezze durante quel viaggio...

Ma ormai lei aveva proseguito il suo viaggio, e nella mente dell'Omega un altro abbandono era avvenuto.
Ogni persona che incontrava, piacevole o meno che fosse, andava via...

In fondo, il problema forse era proprio lui?

Perché non era rimasta con loro?
Aveva davvero cambiato strada, lanciandogli una singola occhiata, così seria da non sembrare nemmeno lo sguardo di Momo.

Un senso quasi malinconico si era aggrappato al suo petto, perché in quella ragazza, nonostante avesse sempre tentato di odiare quella presenza, ne andava del suo orgoglio, aveva trovato un senso di pace e serenità.

Non si era mai allontanata nemmeno dopo tutte le brutte parole che le erano state riverse addosso, da quella bocca così velenosa.

Ma in quel momento, mentre loro rientravano nel deserto puntando le alture rocciose, la ragazza aveva cambiato strada, rimanendo lungo il fiume, nella natura.

Izuku aveva detto solamente una frase, prima di separare le vie.

"Dì ad Eijirou che tutto andrà bene".

Così si ritrovarono a camminare nuovamente tra le dune, insieme a quel ragazzo dallo sguardo avido che di tanto in tanto lo squadrava, divertendosi a sentire come l'odore bruciato dell'Omega venisse rilasciato.

Ogni qualvolta che le iridi ambrate dell'altro incontravano le sue rosse, un ringhio furioso veniva sprigionato dalla gola del biondino, quasi incontrollabile per lui.

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