𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟾

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Non aveva mai provato un dolore così intenso, così totale

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Non aveva mai provato un dolore così intenso, così totale. Ogni centimetro del suo corpo faceva male, la sua pelle lasciata a bruciarsi al sole, sotto a quel velo che gli era stato appoggiato addosso, era come se venisse grattugiata brutalmente da quel tessuto, le corde legate strette ai polsi sfrigolavano sulla pelle ormai aperta, data dalla sua ribellione per potersi liberare, ma i piedi... ormai erano aperti, totalmente pieni di calli e vesciche sanguinanti, ferite aperte dove la sabbia faceva il suo ingresso indisturbata, creando ancora più dolore.

Ma non un lamento lasciò le sue labbra.

Soffriva, avrebbe sicuramente preferito la morte a quello, ma non avrebbe mai regalato nemmeno un sospiro a quegli scellerati, sui loro destrieri.
I suoi pensieri correvano al palazzo reale ad ogni passo pieno di sofferenza che eseguiva, si domandò se avevano già mandato qualche sicario o guardia in sua ricerca...
L'ultime parole che aveva lasciato a sua madre erano state per una discussione sul suo pessimo carattere, e sul concedersi a chi avrebbe donato più profitto...
No, l'avrebbe rivista, e le avrebbe detto ancora, per la milionesima volta che non si sarebbe sposato con un disgustoso Alpha in cerca solamente del potere... Ma forse le avrebbe anche detto grazie.

In fondo, era solamente grazie a lei se la sua vita aveva proseguito nella ricchezza e nella prosperità, non provando mai la povertà... Non gli aveva mai fatto mancare niente, proteggendolo come solo lei sapeva fare.
E forse era spiegato tutto quell'attaccamento, no? 
Forse nella sua mente un senso di ragione, di comprensione, gli fece aprire gli occhi sui reali motivi per cui non era mai stato fatto uscire dopo la scoperta del suo genere secondario.

Ad un Alpha non sarebbe mai successa una cosa del genere, giusto? 

Il sole era troppo caldo...

E il dolore atroce.

Gli schiavi... era quello che provavano, no? 

Una sofferenza costante per servire qualcuno che se ne lavava totalmente le mani.

Non aveva il coraggio di abbassare lo sguardo ed osservare ciò che erano diventate le sue gambe... ma non avrebbe nemmeno mai abbassato lo sguardo proprio per la sua dignità. Lui, nonostante quelle atrocità che stava sopportando,  non avrebbe mai chinato il capo...

Non dopo averlo chinato a quel bastardo di Todoroki Shouto... L'Omega interiore si era lasciato ammaliare da quell'odore, che lui stesso aveva trovato troppo... dolce.
Stucchevole.
Era stato un colpo tremendo per il suo animo dominante, quella era stata la sua totale conferma sul fatto che il secondo genere un'importanza ce l'ha...

Nemmeno quando quei criminali iniziarono addirittura a girargli intorno nel tragitto abbassò lo sguardo, addirittura mantenne la sua posizione anche mentre loro gli sputavano addosso e lanciavano altre schifezze, qualcosa probabilmente era addirittura urina...
Nemmeno un ringhio lasciò la sua gola, quando guardò come quelle nullità bevevano le bevande che avevano nelle sacche, osservando come si rinfrescavano con noncuranza del suo stato.

AmalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora