𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟸𝟹

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"Bakugou, non mangi niente

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"Bakugou, non mangi niente...?". La voce morbida della ragazza mora arrivò alle orecchie di Katsuki, che si voltò di scatto a guardarla. Lo osservava, con un delicato sorriso a decorarle le labbra, a rendere il suo viso morbido e bello, senza l'espressione seria che aveva perennemente impressa sul volto.

Non era certo una ragazza che donava affetto al primo che gli capitava davanti, ma nel principe era riuscita a rivedersi, era riuscita a tornare indietro nel tempo e comprendere quanto fosse stata difficile e dura la sua vita, entrando fortunatamente in quel gruppo un po' mal assortito, ma piacevole. E il ringraziamento più grande doveva andare all'Alpha dai capelli verdi, che in quel momento rideva a squarciagola di fianco al capo del villaggio, che con il sorriso aperto continuava a versare del sidro nel calice scheggiato di Izuku.

Il fuoco scoppiettante era ben acceso e nutrito a regola d'arte, con rami e paglia.
All Might, comunemente conosciuto come Toshinori Yagi, aveva allestito una sorta di "banchetto" per i loro ospiti, ben controllato dai popolani che non si fermavano mai dall'avvicinarsi e osservare quelle persone a loro sconosciute.

Giacigli di fieno erano stati allestiti, dove ognuno di loro poteva sedersi e rilassarsi dopo il lungo viaggio, tutti intorno al fuoco con in mano piatti e ciotole di argilla.

Katsuki, in quell'ambiente, non sapeva proprio come comportarsi. Lui era abituato a grandi tavolate, con quantità infinita di alimenti e bevute.

Osservava l'altra Omega, attento ad ogni minimo particolare, ogni sfaccettatura di quel volto così sempre perfetto... Non comprendeva il motivo per cui, nonostante lui cercasse sempre di allontanarla, lei era lì, pronta per dargli una mano, ad assicurarsi che stesse bene. Ma perché?
Perché non si faceva gli affari suoi?

"Non capisco... - Ringhiò, abbassando lo sguardo sulla ciotola con l'acqua dentro e quel piatto in argilla con un pesce fresco appena cotto al fuoco - Perché ti preoccupi per me? Non ho bisogno di aiuto... Sono il vostro prigioniero, perché lo fai?".

"Perché nessuno si merita di soffrire... - Le dita affusolate della ragazza girarono attorno al bordo argilloso di quello che doveva essere un bicchiere dalla forma strana, mentre gli incisivi andarono a stringere il labbro inferiore più carnoso - Perché dovrei regalarti sofferenza, quando invece dovresti stare bene? Perché farti stare male, e poi cercare di rimediare... quando fin dal principio si possono evitare i danni? Nella vita la sofferenza è sempre dietro l'angolo che minaccia di arrivare... Non sta né a me, né a nessun altro regalare dolore in cambio di... di cosa, esattamente?".

La sua voce era calma, morbida, come una carezza prima di andare a dormire, di quelle che cullano fino a che la realtà svanisce sotto alle palpebre pesanti.

Parole dette, sincere, che fecero rimanere sospesa la mente del principe, mentre osservava quel pesce morto e raggrinzito grazie al fuoco.
Sofferenza...

Avevano un cuore, quelle persone? E allora perché lo avevano rapito...?

Domande, domande...

"Come hai detto che ti chiami, ragazzo?". L'uomo, capo villaggio, sorrise a Katsuki che fece saettare le sue iridi rosse in quelle blu.
Rimase in silenzio, socchiudendo le palpebre, in cerca di uno sguardo sbagliato o di una mossa errata.

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