Tutto ciò che avvenne dopo aver fatto l'ingresso in quella cittadina, fu totalmente surreale: vennero placcati, legati, addirittura colpiti e messi in fila, ognuno di loro con le corde ben strette ai polsi.
E l'unico a cui venne messa perfino una benda in bocca per evitare che diventasse ancora più sgarbato e petulante, fu proprio a Katsuki, che si ribellava incessantemente, strattonando le corde e ringhiando come una belva.Lo trovava ingiusto, aveva bisogno di libertà, ed era passato così poco!
Legato, libero, e poi di nuovo legato! Era una tortura per la sua psiche.
Ma Izuku mai una volta spense quel sorriso, anzi, lanciava linguacce simpatiche ai bambini che curiosi sbucavano da dietro qualche cassa o facevano capolino da dietro le pareti di alcuni edifici, salutava apertamente il popolo e non si lasciava abbattere da alcuna azione o parola.
"Mph! Mhh...!".
"Oh, Kacchan! È inutile, ti hanno tappato quella boccaccia! - Ridacchiò, ciondolando le mani che erano legate insieme - Quante avventure, in solo due giorni, non è vero?!". E continuava a ridere, osservando le enormi cataste di pesce appena pescato che veniva pulito da mani abili e veloci di donne lavoratrici, per poi metterli ad essiccare, e guardava quei cani che, con attenzione e passi felpati si avvicinavano a quella montagna di cibo, evitando attentamente gli sguardi delle persone per evitare bastonate o calci.
Ah, la legge della sopravvivenza...
"Giovane Midoriya! Quanto tempo!".
Una voce roca si fece sentire, portando il silenzio tra quelle misere case e chiudendo la bocca anche al più scalmanato dei bambini. Un uomo, dalla pelle screpolata e succube di anni e anni sotto al sole cocente, iniziò ad avvicinarsi.
Aveva il volto scarno, e degli occhi ben incavati che rendevano quelle iridi azzurre ancora più luminose. I capelli biondi erano scarruffati, tenuti lunghi intorno al viso e disordinati dietro, ed iniziò ad avvicinarsi mentre con uno strofinaccio si ripuliva le mani bagnate e sporche di interiora di pesce.Il sorriso di Izuku, se possibile, divenne sempre più grande, mentre non riusciva quasi a stare fermo sulle proprie gambe: "All Might! Ah, che meraviglia rivederti!".
Un sorrisetto sbieco apparve sul volto scarno dell'uomo, che si portò lo straccio sulla spalla e prese un lungo ed affilato coltello, usato per tagliare i filetti.
"Sempre a girovagare per il deserto, mh?".La lama tagliò con estrema facilità le corde dei polsi dell'Alpha, che subito se li massaggiò con le dita, osservando il rossore che li aveva iniziati a contornare.
Aveva perso la paura, non temeva più che gli potesse essere fatto del male... Ma subito i suoi occhi, arzilli e carichi di vita si voltarono a guardare l'Omega, che lanciava sguardi omicidi verso chiunque riuscisse a fare anche solo un mezzo passo nella sua direzione.
Forse non aveva paura che venisse fatto male a sé stesso, ma gli altri due che erano con lui...
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Amal
FanficTra le dune del deserto, sotto il caldo sole, immerso tra le spezie e l'oro, il principe Bakugou Katsuki vive nella ricchezza. Ma un rapimento viene messo in atto. Egli, un Omega desiderato da tutto il reame, scoprirà il significato della povertà, d...