22.La giusta decisione

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Charles è arrivato terzo perciò abbiamo voluto festeggiare dato che dopo mesi siamo riusciti ad arrivare sul podio, ma non in un ristorante, bensì nel nostro box.
"Hola donzella,come stai?"arriva Carlos notando la mia faccia un po' dispersa,insomma,ci saranno più di 200 persone qui dentro,comprese le persone che conosce il monegasco.

"Carlos!"esclamo abbracciandolo.

"Oh mio dio,non ti ho mai vista così affettuosa nella mia vita,sei sicura di non avere la febbre?"dice toccandomi la fronte e scoppiamo a ridere.
"Nono, è solamente che sono veramente stanca,ma mi dispiace lasciare il box"dico guardando l'orologio che ho sul polso.

"Tranquilla puoi pure andare,non è obbligatorio rimanere fino alla fine"

"Quando finisce la festa?"gli chiedo alzando un sopracciglio.

"Alle 3 di notte!"dice,iniziando a ridere sotto i baffi sapendo già la mia reazione.

Infatti sbarro gli occhi,siamo qui da stamattina,come fanno a rimanere svegli?

"Abbiamo capito, saluto Frederic e torno sopra,non ce la faccio a stare fino a quell'orario"dico sbadigliando coprendo per educazione la mia bocca con la mano destra.
Carlos annuisce e dopo avergli scompigliato i capelli ci salutiamo.

"Frederic io sto andando,ti ringrazio di aver organizzato questa bellissima festa!".
Mi saluta e ritorno nella mia camera.
Ahhh finalmente dolce stanza!non ce la facevo più! dice la mia vocina nella mia mente,ma appena butto il telefono sul letto iniziano ad arrivare notifiche a raffica e 3 chiamate,ma le ignoro senza vedere chi fosse l'ignoto che stesse continuando a messaggiarmi.
Dopo essermi fatta una doccia durata più di 1 ora mi dirigo a leggere tutti i messaggi che mi sono stati inviati,e quando che vedo quell'ignoto era mio padre inizio a preoccuparmi.

"Beatrice è successo una cosa bruttissima"
"Ti prego rispondimi!"

1 Chiamata persa

"Bea per favore lo so che state festeggiando ma leggi questi messaggi"

"Dannazione rispondimi!"

10 Chiamate perse

Subito lo telefono per sapere cosa fosse successo,sperando che sia sveglio.

"Beatrice!"

"Papà!Cosa è successo?"

"Beatrice...si tratta di tuo nonno"

"Papà dimmi che sta bene"

Appena pronuncio quella frase mio padre non parla più perciò riprendo a parlare.

"Papà cosa cazzo è successo vuoi dirmelo o no!?"

"Tesoro,tuo nonno è morto."

Il telefono mi cade dalle mani.
Non è possibile.
Non è vero.
Non lo sarà mai.
Mio nonno non può morire...nonono, è impossibile.

"La malattia l'ha peggiorato e qualche oretta fa ci ha lasciati"

"Prima di andarsene mi chiesto di dirti di non smettere mai di essere te stessa e che sei la miglior ingegnera meccanica che lui abbia conosciuto nella sua vita sin oggi.
Lo sai che quando vuoi potrai venire,i funerali sono dopodomani,adesso ti lascio.
Ciao Bebita,quando vuoi ci sono."aggiunge mio padre chiudendo la chiamata.

Non riesco a controllarmi,le mie lacrime mi hanno completamente bagnata,vedo lucido e tremo.
Mio nonno è stato colui che ha tramandato questa passione da generazione a generazione,e sapere che è morto vuol dire che parte del mio cuore è morto insieme a lui.

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"Vaffanculo!"esclamo buttando due pugni sul tavolo.
Sono qui da 5 ore per studiare quella strategia di merda che hanno elaborato gli "ingegneri" (per dire) e non capisco niente.
"È da buttare...Così si andrebbero solamente a schiantare!"
"Beatrice basta!Non puoi sempre dire di no alle nostre strategie,non comandi tu qui perciò sta seduta e ascoltaci,noi"
Non gli lascio far continuare la frase, poiché la mia rabbia sale ancora di più e prendo parola.
"Non voglio sentire nessun oh ma noi siamo più esperti di te perché lavoriamo da più tempo non mi interessa!
Proprio perché lavorate di più di me qui dentro guardate come stanno funzionando le vostre strategie infantili, andiamo a finire sempre 11 o riceviamo sempre delle penalità per colpa delle inutili invenzioni della FIA!"

"Beatrice vieni nello studio,adesso."

Adesso si che sono della merda.
Mi alzo dalla sedia su cui ero seduta e silenziosamente seguo Frederic che mi fa cenno di seguirlo.
Appena arriviamo nel suo studio,dopo esserci seduti si schiarisce la voce e inizia a parlare.
"Beatrice,capisco la tua rabbia e ciò che è successo in questa settimana,ovviamente mi dispiace moltissimo,ma non puoi comportarti così,altrimenti potrei licenziarti anche adesso"
"Allora se ha coraggio lo faccia"dico ormai senza provare alcun sentimento.
Lui mi guarda confuso,non sapendo cosa fare e dopo un bel po' di minuti risponde alla mia proposta.
"Non voglio licenziarti,sei una dei migliori ingegneri che abbiamo qui dentro,ma se adesso ti comporti così,ti do 2 settimane di sospensione insieme alle gare.
Non lo sto facendo perché voglio sfidarti ma devi capire cosa ti sta accadendo in questo momento e rifletterci sù,lo sto facendo per il tuo bene Beatrice.
Se gradisci puoi anche andare a vedere tuo padre e startene lì un po' di giorni e quando sarai pronta e decisa tornerai qui.
Adesso se vuoi puoi andartene,la discussione è finita qui."
Annuisco e lo ringrazio e senza dire niente me ne vado.
Avevo proprio bisogno di una pausa,tutto quello che è successo,la morte di mio nonno,le gare andare male,mio padre triste...
Ho bisogno di tornare da lui.

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Sono le 7.00 di mattina e tra pochi minuti dovrebbe arrivare l'aeroporto per portarmi nella città dove abitavo insieme a mio padre.
Non ho detto niente né a Charles né a Carlos,ma so che quest'ultimo comprenderà questa mia decisione e non dirà niente.

"Gentili clienteli,si prega di allacciare le cinture per il decollo"
Casa dolce casa.
Finalmente sono arrivata e mi sento libera.
"Papà!"lo saluto da lontano quando poi inizia a venire verso di me per abbracciarmi.
"Tesoro quanto mi sei mancata!"esclama piangendo.
"Papà tranquillo,ci sono io ora,non piangere"dico asciugandogli le lacrime.
"Lo so tesoro, solamente che assomigli così tanto a tuo nonno".
Già,io e mio nonno sembravano la stessa persona.
Avevamo gli stessi occhi e lo stesso carattere,tutti pensavano che io fossi sua figlia solamente che lui non voleva dire niente per non creare un dramma.
"Dai su,adesso non pensarci,che ne dici di andare a prendere un bel gelato?Fa abbastanza caldo qui!"dico cercando di risparmiare le lacrime che stavano per scendere sul mio viso.
"Certo,andiamo".



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