Capitolo 10

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<<Comunque mi dispiace per tua mamma. E per tutto quello che ti è capitato. Non ti ho detto niente perché so sulla mia pelle che la maggior parte della gente lo dice solo perché la circostanza lo richiede. Poi se lo scorda>>

Magnus sentì a malapena ciò che gli stava dicendo Alec dall'altra stalla. Anche lo sbuffare costante del cavallo che stava spazzolando da circa dieci minuti non lo stava aiutando. Lui ed Alec si erano messi subito al lavoro e con grande difficoltà Alec gli aveva insegnato a fare un nodo a sgancio rapido per fissare il cavallo. I primi dieci tentativi erano miseramente falliti, ma alla fine Magnus era riuscito a fare un nodo decente e stabile. Alec gli aveva sorriso e lo aveva rassicurato che con la pratica gli sarebbe riuscito al primo colpo.

<<Non ti devi scusare. Mi dispiace solamente che tu questo lo sappia quanto me>>

Magnus non aveva pensato male di Alec neanche per un istante. Certo, era rimasto sorpreso dalla reazione passiva di Alec nonostante avesse raccontato della sua infanzia a poche persone.

<<Non ti preoccupare. La gente ha subito smesso di compatirmi>>

Magnus notò che Alec si era preso dei secondi interi per rispondergli e non aveva interamente compreso quello che gli aveva appena detto. Era indeciso se chiedergli informazioni in più o non oltrepassare la linea di confidenza. Magnus immaginava che quando due persone si confidavano, questo legame arriva a consolidarsi sempre di più. e non sapeva se era pronto. Non per via di Alec, ma per se stesso.

<<Se hai finito Magnus, adesso puoi passare al collo. Usa ancora la spazzola a setole rigide. Stai attento a non passare sopra alle parti senza pelo. Per quelle dovrebbe esserci un panno>>

Magnus vide il panno appeso al muro davanti a lui e decide di passarlo sulle parti che gli aveva indicato Alec. Intanto, Ginko, il cavallo che stava pettinando, continuava a fare rumore con gli zoccoli.

<<Come sta andando la polizia degli zoccoli? Qui qualcuno è impaziente di essere pulito>>

<<Ginko ha un'infezione su tutte e due le gambe>>

<<Mi sembra giusto che il primo cavallo di cui mi curo sia malato>>

Sentì la risata di Alec da lontano.

<<Non direi malato. Non così tanto da compromettere la tua di salute>>

<<Se così non sarà mi avrai sulla coscienza>>

<<Arrivo adesso se non ti senti al sicuro>>
Alec non attese risposta e smise subito di fare quello che stava facendo. Magnus vide la sua testa fare il giro di tutte le stalle ed fermarsi davanti a quella in quella di Ginko.

<<Forse è il caso che esci prima. In due dentro la stalla potrebbe infastidirlo>>

Magnus uscì mentre Alec prese un piccolo sgabello per mettersi vicino alla gamba destra di Ginko. Accarezzò l'animale sulla zampa e applicò un po' di pressione al nodello. Come se fosse in linea con la sua routine quotidiana, Ginko sollevò lo zoccolo. Alec intanto aveva già preso un utensile dal secchio degli attrezzi.

Iniziò a infilare la punta nello zoccolo e con ammirazione di Magnus, il cavallo non produsse alcun suono. Alec era concentrato su quello che stava facendo, ma trovò comunque un modo per parlare con lui.

<<Questo nettapiedi elimina tutti i sassi, i detriti e i corpi estranei che sono rimasti incastrati sotto lo zoccolo durante le sue passeggiate>>

Mano a mano che spiegava Alec muoveva il nettapiedi dal tallone verso la punta del piede fino a pulire tutte le fessure su entrambi i lati dello zoccolo. Indicò un punto all'interno.

<<Questo è il fettone. È la nostra pianta del piede. è molto sensibile, quindi presta grande attenzione per quando lo pulirai>>

Magnus alzò le sopracciglia.

<<Quando le pulirò?>>

Alec gli sorrise e se la situazione non fosse quella che era avrebbe pensato che non avesse cattive intenzioni.

<<Ancora non te l'ho detto? Dovrai imparare a fare tutto qui. Anche quello che faccio io>>

E Fuori c'è Troppa LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora