Capitolo 37

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< < Se è vero che ai detenuti non è possibile possedere dell'alcool vuol dire che la birra l'hai presa da una guardia che si lascia corrompere > >

Alec scosse la testa prima di riprendere a bere la sua terza bottiglia di birra.

< < Ti ho detto che non posso dirtelo > >

< < Almeno lasciamelo pensare. Deve sicuramente essere così. Ma cosa succede se ti scoprono? > >

Alec alzò le spalle.

< < Non ne ho idea. Non sono mai stato beccato > >

Magnus alzò le sopracciglia.

< < Quindi non è la prima volta > >

Si accorse del tono duro della sua voce solo dopo aver sentito Alec deglutire.

< < No > >

< < ed eri sempre da solo? > >

Magnus si era accorto troppo tardi che era da un po' che non toccava alcool e quella quarta bottiglia che stava iniziando a bere poteva fargli dire cose di cui si sarebbe potuto pentire.

< < Sì, non ho "corrotto" nessuno io. Mi sono rovinato sempre da solo > >

< < Non volevo dire questo > >

< < E allora perché me lo chiedi? > >

Neanche Magnus lo sapeva, ma voleva convincere Alec che non si trattava della sua dipendenza.

< < Volevo solamente sapere se ti ubriacassi da solo o in compagnia. Sono due cose diverse > >

Alec continuava a guardare fuori la finestra del salone. Forse sperava che Luke entrasse e interrompesse la conversazione. Conoscendolo si sarebbe arrabbiato perché non lo avevano invitato.

< < Sì, sono due cose diverse. Io ho iniziato a farmi per divertimento, poi ho preferito da solo. Volevo farlo come volevo io > >

Magnus sorseggiò un altro boccale di birra.

< < Anche mio padre era così. Paradossalmente non gliel'ho mai visto fare. Vedevo solo gli effetti > >

Alec staccò lo sguardo dalla finestra e i loro sguardi si incontrarono. Magnus sentì il calore ammontargli in faccia.

< < Però te non hai fatto mai male a nessuno > >

Il silenzio incorse tra di loro e lì per lì Magnus pensò che Alec non volesse continuare la conversazione. Lo sentì prendere un respiro trovando la scusa per rompere il contatto visivo.

< < Purtroppo non è così. In realtà non ti ho detto tutto su quello che ho fatto, del perché sono qui > >

Doveva essere ubriaco. Doveva aver scordato che gli aveva già detto delle rapine.

< < Alec, eri disperato > >

< < Ma questo non mi giustifica. La disperazione ti fa fare cose ben peggiori di quelle che ti ho raccontato > >

Magnus non era pronto. Non era pronto a sentire la voce di Alec spezzarsi in quel modo, ma non aveva il coraggio di avvicinarsi perché Alec non aveva la minima intenzione di guardarlo.

< < La mattina del mio arresto io ed altre persone con cui ero fuggito dal centro di tossicodipendenza eravamo pronti a rapinare questa banca. Una volta entrati facemmo sdraiare tutti minacciandoli con delle pistole e rapinammo ogni persona presente > >

Alec fermò la narrazione, che scorreva meccanica come una proiezione di un film che aveva rivisto e rivisto più volte. La sua voce si lasciava a dei tremolii che sembravano regolati. Doveva aver raccontato quella storia tante volte agli incontri d'ascolto. Come ad uno di quei incontri, Magnus non osò proferire parola, anche perché non ne aveva il coraggio.

< < Ovviamente ero in crisi di astinenza ed è il momento peggiore perché si è disposti a tutto. Ad ogni rapina portavo una pistola, ma non l'avevo mai puntata su qualcuno con l'intenzione di fare sul serio. Quel giorno uno dei rapinati provò a fermarmi in un corpo a corpo. Quando si è in astinenza si è particolarmente paranoici e io ebbi paura che quell'uomo mi staccasse la pistola dalla mano per spararmi. Feci partire un colpo che lo prese in pieno. Mentre quei due che erano venuti con me scapparono lasciandomi lì, qualcuno chiamò la polizia. Intanto mi fermarono in tre e io non ebbi il coraggio di reagire > >

Magnus non voleva sapere altro. Sentiva il cuore pulsargli nelle orecchie e proprio in quel momento Alec lo guardò con gli occhi più scuri del solito. Magnus si chiese se fossero così scuri per la poca luce o se gli venissero ogni volta che raccontava quella storia.

< < L'uomo non è morto. Si è svegliato da un coma di tre mesi, e confermò quello che era successo. Il suo risveglio ha alleggerito la mia posizione. In quell'inferno, fu la cosa più vicino al sollievo. Il resto più o meno già lo sai > >

Magnus avrebbe voluto parlare, uscirsene con qualche discorso motivazionale. Dirgli che se era lì a parlarne con lui tanto lucidamente voleva dire che ce l'aveva fatta. Si trattenne nel dire qualsiasi cosa perché qualsiasi cosa sarebbe sembrata solamente un tentativo inutile di consolazione. Ma Magnus non aveva nessuna credibilità davanti a quello che gli era stato raccontato. Alec guardò fissamente avanti.

< < Sei sconvolto immagino > >

La voce era roca, come se quella storia l'avesse urlata più che sussurrata in un salone con solo loro due.

< < Me lo volevi dire da un po'. Queste ti hanno aiutato > >

Magnus prese una delle bottiglie che doveva finire. Per lui l'effetto era finito da un po' e l'adrenalina aveva preso il sopravvento.

< < Non mi offendo se domani chiederai a Luke di cambiare casetta > >

< < Non l'ho nemmeno considerato> >

< < Lo so. Nel caso volessi, però, lo puoi fare > >

Alec si alzò lentamente dal divano e barcollando salì le scale. E Magnus non ebbe né la forza né la volontà necessaria per fermarlo. 

E Fuori c'è Troppa LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora