<<Magnus, sono felice di rivederti>>
Ragnor si alzò per venirgli incontro e abbracciarlo. Luke gli aveva detto di andare alla centrale base per le 11. Solamente stringendo tra le braccia il suo amico realizzò quanto gli fosse mancato veramente.
<<Anche tu mi sei mancato. Come stanno il Capitano e Chairmeow?>>
Ragnor si staccò dall'abbraccio e gli passò la mano sulla guancia.
<<Stanno bene, mio caro amico. Catarina e io ci stiamo facendo in quattro per prenderci cura di loro>>
Magnus quasi si commosse. Non poteva lasciare i suoi gatti a persone migliori.
<<Grazie mille. Lo sapete che mi fido solo di voi>>
<<Non lo devi neanche dire>>
Ragnor gli indicò la sedia opposta a quella su cui stava seduto lui. Magnus si sedette e sperò che Ragnor non gli avesse consigliato di sedersi per prevenire un suo svenimento. Cercò di leggere il linguaggio del corpo del suo amico, che si fece subito serio appena si accomodò.
<<Sai che la tua situazione è complessa e i giudici si sono presi il loro tempo per decidere se farti scontare la pena qui in Norvegia o riportarti negli Stati Uniti. Ho provato a convincerli come potevo che l'uomo che ti sei messo contro è così potente che qualsiasi prigione americana sarebbe stata un inferno per te. Il rapimento di un uomo così vicino a una certa politica non te la fanno passare liscia se non hai degli argomenti validi. E delle conoscenze. Tutto questo per dirti che i giudici hanno acconsentito che te rimanessi qui in Norvegia, ma devi scontare una pena di 8 anni>>
I sensi di Magnus rallentarono assimilazione di altri dettagli sonori o visuali all'interno di quella stanza. Il mondo sembrava andasse a rallentatore e Magnus non era sicuro che avrebbe mai ripreso un andamento normale.
<<8 anni?! È il triplo di quello che io speravo. Come è possibile che i giudici hanno stabilito tutto questo tempo?>>
<<Magnus, la tua posizione non è così leggera. Hai contribuito al rapimento e assassinio di un ex ufficiale dell'esercito americano. Gli ufficiali sono sacri negli Stati Uniti, anche quelli cattivi>>
Magnus strinse i pugni. Non solo sarebbe rimasto 8 anni in Norvegia, ma Valentine Morgenstern, ex ufficiale della marina militare, responsabile dell'assassinio di innumerevoli persone sarebbe rimasto ricordato come un martire dagli Stati Uniti. Adesso capiva ancora di più perché lui un carcere americano non poteva vederlo neanche da fuori. Ragnor lo guardava come si guardava un randagio per strada.
<<Mi dispiace. Non ho potuto fare di meglio>>
Magnus guardò Ragnor. Solo in quel momento si accorse che il suo avvocato aveva delle ombre scalate sotto gli occhi. Doveva aver lavorato giorno e notte a quel caso e per qualcun altro non l'avrebbe fatto.
<<Era impossibile fare di meglio. Possiamo ufficialmente dire che mi hai salvato la vita>>
<<Cercherò di trovare qualsiasi appiglio per ridurre la sentenza>>
Magnus gli battette la mano sulla spalla.
<<Non annullare la tua vita per me. Sconterò fino all'ultimo giorno>>
Ragnor gli prese la mano e gli occhi gli brillavano per quanto erano lucidi.
<<Sono il tuo avvocato. Adesso è diventata una questione di principio>>
-
-
-
-
-
-
Luke era stranamente silenzioso sulla via di casa. Ormai Magnus doveva abituarsi a considerare la sua cameretta come una casa in cui avrebbe vissuto per otto lunghi anni. Forse Luke sapeva tutto quello che si era detto con Ragnor e aspettava che lui aprisse il discorso. Magnus non era sicuro di voler parlare con lui di questo, ma d'altronde credeva che una guardia carceraria dovrebbe saperle questo tipo di informazioni.
<<Sai tutto, vero Luke?>>
Luke deglutì rumorosamente dimostrando che avrebbe voluto evitare l'argomento.
<<Non volendo sì. Alla fine siete in pochi qui e le notizie volano>>
<<Quindi Alec potrebbe già saperlo?>>
Magnus non sapeva perché Alec gli fosse venuto in mente il quel momento. Forse era un termine di comparazione con gli altri prigionieri. Luke, che stava camminando un metro avanti a lui, gli lanciò un occhiata.
<<Intendevo tra gli addetti ai lavori. Conoscendo Alec, se ti vedrà nervoso non ti farà alcuna domanda>>
Su questo si trovavano d'accordo.
<<Comunque Magnus, lo so che adesso ti sembrerà una tragedia. Io ti suggerisco di goderti gli attimi che ti può dare la vita qui. Impara il più possibile non solo dalle attività, ma soprattutto dalle storie di chi vive qui. Il nostro sistema può risultare controverso, ma la sincerità e l'autenticità che vengono prodotti dalla dignità sono preziose. Forse capirai cosa intendo più avanti. Qualcuno ci ha impiegato anni>>
Magnus annuì, ma era distante anni luce da lì. Se avesse potuto evitare qualsiasi interazione sociale per un mese, lo avrebbe fatto. Se in quei giorni aveva pensato che una parte di lui avrebbe persino apprezzato quella esperienza, la notizia che gli aveva dato Ragnor gli aveva fatto perdere ogni speranza.
STAI LEGGENDO
E Fuori c'è Troppa Luce
Fanfic"Alla fine Magnus si sentiva così svuotato da non riuscire a trovare le forze necessarie per continuare a spiegare quanto tutto questo fosse sbagliato. La rabbia che gli era uscita dalle parole gli aveva svuotato i polmoni e adesso respirava pesante...