Magnus non sapeva da quanto tempo Alec se ne fosse andato e francamente nemmeno gli importava. Nonostante la sua stanza fosse abbastanza grande da ospitare un'altra persona, quelle quattro mura non erano abbastanza grandi da contenere la sua collera, che ancora non era diminuita. Sentì bussare la porta e di risposta fece finta di non aver sentito. Voleva vedere fino a quanto si estendeva la loro gentilezza e cordialità. Bussarono più volte e dopo dieci secondi Magnus si alzò infastidito. Aprì la porta con violenza e si ritrovò davanti a un armadio di sei ante e due metri di spalle. Questo armadio umano lo guardava sorridendo. Magnus fece appena in tempo a spostarsi che l'uomo entrò con prepotenza dentro camera sua.
<<Non capisco perché non potevi entrare con la tua chiave. Cos'è? Ci tenete alla privacy dei vostri detenuti?>>
L'uomo davanti a lui rise così forte che la sua risata gli rimbombò nella testa per minuti interi. Offrì la mano non abbandonando il sorriso sul volto.
<<Sono Luke. Sarò tuo mentore finché non sconterai la tua sentenza qui>>
Magnus strabuzzò gli occhi.
<<Ah, quindi parliamo di sentenza? Non di una residenza in villeggiatura?>>
Nonostante il tono acido di Magnus, Luke non perse la sua aria allegra.
<<Beh, no. Un residente in un villaggio- vacanze non ha un mentore che lo guida nelle sue attività>>
Solamente in quel momento Magnus fece caso all'abbigliamento di Luke. Niente di appariscente lo contraddistingueva dall'monotonia della sua camera, ma indossava una giacca vagamente simile a un giubbotto di un carabiniere con un badge attaccato sopra.
<<Quindi tu saresti ciò che in un paese normale chiamano "guardia giudiziaria"?>>
<<Esatto. Solo molto più simpatico e più affascinante>>
Beh almeno aveva detto mezza verità.
<<E quale sarebbe il tuo compito?>>
Il sorriso gli si allargò sulla faccia grande.
<<Scortarti da un'attività all'altra e magari farti uscire qualche sassolino dalla scarpa>>
<<E controllare che non faccia del male agli altri?>>
Luke gli tirò un pugno sulla spalla in una maniera così confidenziale che non sconvolse poco Magnus. Luke sembrò non accorgersene e mantenne il suo sorriso tranquillo rivolto a Magnus.
<<Quello era scontato>>
<<Oh, per come gestite le cose qui a me non sembra>>
Magnus si sedette sul letto sperando di trovarlo scomodo. Ovviamente, era come lui lo preferiva. Soffice e morbido come quello di casa sua. Ma come facevano?
Luke non si accomodò accanto sul letto, ma si mise di fronte a lui distante abbastanza da guardare Magnus negli occhi.
<<Posso capire che a primo impatto non ti sembra di stare in una prigione. Ma dopo un po' ne sentirai il peso, vedrai>>
Magnus pensò ad Alec, a quanto apparentemente fosse sembrato rilassato e cordiale, e a come lo aveva lasciato subito solo quando aveva capito che Magnus era pronto per scoppiare contro chiunque gli fosse stato intorno.
<<Sei anche il mentore di Alec?>>
Questa domanda lo colse di sorpresa e inconsapevolmente Magnus se ne compiacque.
<<Alec dici? Mi occupo di lui solo perché abita in questo piano, ma lui ha una posizione privilegiata siccome è qui da tanti anni e ha avuto un comportamento impeccabile. Te lo posso garantire perché ho chiesto io che allentassero la presa su di lui. Se lo meritava>>
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E Fuori c'è Troppa Luce
Fanfic"Alla fine Magnus si sentiva così svuotato da non riuscire a trovare le forze necessarie per continuare a spiegare quanto tutto questo fosse sbagliato. La rabbia che gli era uscita dalle parole gli aveva svuotato i polmoni e adesso respirava pesante...