Capitolo 35

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Lungo il tragitto per raggiungere la fattoria, Magnus notò che Alec era più silenzioso del solito. Si era limitato a chiedergli come stava a colazione, ma da lì non aveva proferito parola. D'improvviso, si ricordò che aveva programmato una chiamata con sua sorella isabelle il giorno prima. L'ultima volta che glielo aveva chiesto , gli aveva detto che il padre era stabile e che sarebbe uscito la settimana dopo.

< < Alec, tutto bene? > >

Alec scosse la testa come se fosse stato strattonato dai suoi pensieri.

< < Sì. Perché me lo chiedi? > >

Magnus già sentiva il calore sulle sue guance. Sperò che almeno il tono non lo tradisse.

< < ... è che... ieri ti è arrivata una chiamata da New York. E mi chiedevo se ci fossero brutte notizie ... su tuo padre dico > >

Mentre parlava Magnus non era sicuro di essersi espresso chiaramente, ma già che Alec non lo stesse guardando come se fosse pazzo gli faceva capire che si era espresso dignitosamente.

< < La mia famiglia sta bene. Diciamo che mio padre mi ha aggiornato su una situazione delicata che riguarda un amico di famiglia. Roba pesante. Raccontata da mio padre riesce ad essere ancora più raccapricciante > >

Magnus era molto curioso, e sapeva che non era solo per la sua indole gossippara. Provava dispiacere vedere Alec così angosciato e non voleva metterlo sulla difensiva mostrandosi così interessato.

< < e questo amico di famiglia è di New York? > >

< < sì, ma si sposta da New York al suo campo militare molto spesso. Non è fisso in città > >

< < Campo militare? > >

< < Sì, è un generale > >

Magnus non si sarebbe spinto a fare altre domande, ma fu Alec a rompere quel suo ultimo dubbio.

< < Il suo nome è Valentine Morgenstern > >

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Insieme ad Alec anche Magnus aderì allo sciopero della parola. Dopo il gelo che si era creato al nome di Valentine Morgenstern, non si era spinto a fare altre domande. Alec non lo sapeva, ma quell'uomo era il motivo per cui Magnus era imprigionato in Norvegia. O meglio, il motivo per cui era stato arrestato. D'un tratto si chiese se Alec lo sapesse, ma da un lato si era rassicurato che fosse ignaro di tutto. Perché mai sua sorella Isabelle avrebbe dovuto citare il suo nome? Non sapeva che lui ed Alec si conoscessero e Magnus non era l'unico ad essere coinvolto. Ce n'erano altri furiosi con Valentine Morgenstern. Tuttavia, doveva raccogliere informazioni e scoprire che cosa sapeva Alec della vicenda. Se davvero il generale era un amico di famiglia, dopo la telefonata con suo padre Alec doveva già essere al corrente del rapimento.

Mentre stava riempiendo l'acqua per la gatta che lo aspettava ansiosa in sala da pranzo, passò Alec vicino al tavolo. Mise le mani sopra lo schienale della sedia e guardò Magnus con la testa piegata. Magnus sperò che non volesse aprire lui l'argomento.

< < Le hai già dato un nome? > >

< < Oh, non ancora. Ho avuto solo gatti maschi e nomi femminili non mi vengono in mente > >

Alec si sedette vicino a lui.

< < Accetti suggerimenti? > >

Magnus strabuzzò gli occhi.

< < Certo > >

Alec sorrise dolcemente e gli aveva visto quel sorriso solo quando parlava della sua famiglia.

< < Maryse > >

Magnus ci pensò un po' e sorrise quando finalmente capì.

< < è il nome di tua mamma? > >

Le guance di Alec si tinsero di rosa.

< < Sì > >

< < è perfetto. Molto signorile. Azzeccato per lei > >

Maryse era salita sul tavolo e si avvicinò ad Alec esigendo coccole. Lui la accarezzò, ma Magnus vide che lo fece distrattamente e realizzò che per tutta la mattinata era stato così. Con la testa doveva essere rimasto alla telefonata con suo padre. Magnus non sapeva se iniziare lui l'argomento o comportarsi come se quel nome non lo avesse mai sentito. Però non poteva non pensare che il caso Morgenstern era diventato mediatico per quasi un anno. Il generale fino a qualche mese fa era considerato eroe nazionale e il nome di Magnus appariva su ogni articolo legato a lui. Sarebbe stato impossibile per lui non accennare minimamente al crimine che lo aveva portato in Norvegia. Tuttavia, questa fatale coincidenza cambiava le cose. Non poteva fingere di non sapere chi fosse il generale, non con Alec. Doveva trovare il modo di dirglielo e non sarebbe stato così facile se entrambi erano coinvolti.

< < Eri legato a questo amico di famiglia? > >

Alec fece spallucce.

< < Ho un rapporto complicato con ogni membro della mia famiglia. Diciamo che lo considero mio zio. Mi è stato molto vicino quando i miei genitori non avevano la forza per farlo > >

Magnus si strinse il polso. Questo rendeva più complicate le cose.

< < e adesso come ti senti? > >

Alec incrociò le spalle sul petto e sprofondò leggermente sulla sedia come per vedere la questione da un altro punto di vista.

< < Sento come se le mie certezze si stessero spezzando un'altra volta > >

La notizia che Ragnor stava volutamente spargendo era arrivata ad Alec. Magnus era sorpreso che il destino suo e di alec fosse legato anche fuori dalla loro piccola bolla isolata dal mondo.

< < Mi dispiace Alexander > >

Alec alzò un'altra volta le spalle e lui e Magnus rimasero in silenzio un altro po' nella speranza che nessuno dei due interrompesse lo sciopero della parola. 

E Fuori c'è Troppa LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora