Capitolo 15 | Inferno Personale

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Tacitum vivit sub pectore vulnus. [La ferita vive silenziosa sotto il petto]
-Virgilio

Pov Demetrio

Non perdo attimo e tiro immediatamente un gancio dal basso verso l'alto, colpendolo sul mento.

Nel frattempo le urla della folla si fanno più intense, ma cerco di focalizzarmi sul tipo che ho di fronte, il quale sembra essersi arrabbiato abbastanza.

Ricevo un colpo alle costole, seguito da un secondo colpo allo zigomo sinistro.

L'impatto mi squilibra per qualche secondo, ma alzo la guardia e stabilisco la mia postura lanciandogli uno sguardo di sfida.

Se pensa di mettermi al tappeto con due colpi ha sbagliato persona.

«Non sembri tipo da posti come questi, ti ci vedrei più..non so. In una pista da ballo magari?» La sua risata idiota mi infastidisce tanto da alterare ancora di più la mia scazzatura.

Sposto il mio corpo per schivare un suo colpo e tiro un destro contro la sua mascella.

Jeffrey arretra e in quell'esatto momento avanzo tirando una serie di pugni e ganci da tutte le angolazioni, finché il ragazzo non cade a terra.

Sbuffo e mi volto verso la folla, trovando lo sguardo di Michele su di me, dal suo viso riesco ad intravedere un sorriso compiaciuto.

Non ne capisco il motivo.

Prima che possa girarmi da Jeffrey ricevo un colpo alla testa e uno all'addome.

Istintivamente mi piego in avanti dal dolore e vengo travolto da altri pugni sul viso.

Le urla del pubblico adesso sono più forti. C'è chi sussulta, chi bestemmia, chi urla parole incomprese, chi fischia, chi fa versi strani e chi applaude.

Io in tutta questa confusione cerco di aprire gli occhi, ma quando lo faccio vengo colpito sul naso.
Non faccio in tempo a difendermi, la mia vista si offusca dai continui colpi.

Uno, due, tre, quattro..

Alzo i guantoni per pararmi, ricevendo ancora più colpi.

Allo sterno, alla testa, allo stomaco, ancora al naso, alla mascella..

Il mio corpo cade per dietro, sbattendo sul suolo freddo del ring, mentre con i guantoni faccio pressione sul mio viso.

Il rumore di un campanellino ferma i suoi colpi.

Ho perso.

"Se vinci, la tua ragazza torna a casa con te, altrimenti sarai proprio tu a scopartela di fronte a tutti."

«Cazzo!» Impreco sbattendo i pugni a terra dal nervoso.

In cosa cazzo mi sono messo!

Come cazzo farò adesso?

«Te l'ho detto che non sei tipo da ring, ballerina» mi istiga.

Fanculo.

Mi odio, cazzo!

Strappo i guantoni dalle mie mani e li lancio contro il coglione che ho di fronte.

Apro finalmente gli occhi e mi alzo passandomi una mano sul viso.

«Vaffanculo! Eri a terra, idiota!» Gli sbraito contro mentre lo guardo sorridere a tutta la gente attorno.

«Io in confronto a te mi sono rialzato.» Risponde ad un soffio dal mio viso con quel suo sorrisetto del cazzo.

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